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...aspettando il nuovo

Per i mesi di aprile e di maggio 2021, la Biblioteca “Di Vittorio” funzionerà solo per il completamento dei lavori di riordino di fondi di archivio e di catalogazione libraria in corso.
Saremo quindi completamente chiusi al pubblico, in attesa di ripartire con chi mi sostituirà.
Un grazie di cuore a tutti e tutte coloro che hanno collaborato con la “DiVI” in questi anni, a partire da chi decise che la Cgil di Bergamo dovesse avere una Biblioteca, intitolata a
Giuseppe Di Vittorio, uno di noi, il più grande di tutti noi.


“Io vorrei aggiungere ancora qualche proposta: la prima proposta, per cercare di diffondere quanto più ci è possibile la cultura, è questa: che in tutti i capoluoghi di provincia in cui esiste un’Università popolare, tutte le organizzazioni popolari e democratiche – ed io direi in primo luogo i sindacati – debbano intervenire per potenziare al massimo queste Università popolari là dove esistono. Là dove non esistono, ad iniziativa delle associazioni popolari – ed in primo luogo dei sindacati – debbono essere create al più presto. Secondo: sviluppare al massimo grado i circoli di carattere culturale, di carattere sportivo, di carattere ricreativo, di carattere turistico, circoli in cui rientrino tutte le forme dell’arte, filodrammatiche e bande musicali, tutte le forme di attività, escursioni ecc. […] Terza condizione: dare il massimo sviluppo alle biblioteche popolari: non abbiamo biblioteche sufficienti nel nostro paese; siamo ad un livello estremamente arretrato, dobbiamo andare avanti. Perché proponiamo che ogni associazione di massa, popolare, professionale, e di ogni altro carattere abbia una biblioteca. Io mi sento qui autorizzato a rivolgermi più direttamente ai sindacati e propongo ai sindacati di un certo rilievo che ognuno di essi abbia una biblioteca, sia pur piccola, sia pur modesta, che si facciano circolare i libri fra i lavoratori, che si susciti in tutti il gusto del leggere, del coltivarsi, del sapere. Ecco un’iniziativa che dobbiamo prendere: e si organizzino non soltanto nei capoluoghi di regione, nelle grandi città o nelle città di maggior rilievo le nostre biblioteche. Bisogna moltiplicare le mostre anche nelle piccole località. Facciamolo questo sforzo. Sotto questo aspetto rivolgo un appello ai nostri artisti: andiamo più in fondo, tra il popolo e andiamo anche nei piccoli centri, nella misura del possibile, perché più porteremo a portata di mano la possibilità di accesso alla cultura, al bello, alle varie espressioni dell’arte, più noi contribuiremo ad elevare il nostro popolo e ad interessarlo ai problemi dell’arte e della cultura […].
Dal discorso di Giuseppe Di Vittorio al Congresso della cultura popolare, Bologna 1953. http://www.strisciarossa.it/di-vittorio-per-una-cultura-nazionale-cioe-profondamente-popolare/

Bergamo, marzo 2021                                                 Eugenia Valtulina

La Bergamasca nell’emigrazione del secondo dopoguerra [1945-1975]

Videoconferenza di approfondimento di storia locale con Paolo Barcella,
- professore di Storia contemporanea all’Università di Bergamo e studioso di migrazioni - nell'ambito della presentazione del dossier per la proposta didattica 2020/2021 della Biblioteca "Di Vittorio" e di Proteo Fare Sapere, ITALIANI MIGRANTI NELLA PRIMA REPUBBLICA.
Entro il 4 dicembre gli interessati a partecipare dovranno comunicarlo all’indirizzo
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per poter ricevere il link GRATUITO per collegarsi.

la proposta alle scuole per il 2020/2021: ITALIANI MIGRANTI NEGLI ANNI DELLA REPUBBLICA

BIBLIOTECA “DI VITTORIO” CGIL e PROTEO FARE SAPERE di BERGAMO
La proposta alle scuole per l’anno 2020-2021:
ITALIANI MIGRANTI NEGLI ANNI DELLA REPUBBLICA
Come avevamo già annunciato, abbiamo deciso di non interrompere la serie ormai consolidata delle iniziative che dal 2015-16 hanno visto, in occasione della Giornata della memoria, classi, docenti e studenti approfondire aspetti significativi e poco considerati della “soluzione finale”. Ma quest’anno la nostra proposta tiene conto dell’inedita particolarità del contesto e si differenzia da quelle degli anni precedenti.
Abbiamo individuato un argomento della storia del Novecento che possa consentire un lavoro di approfondimento e di riflessione all’interno dei contenuti del “programma” di storia e che si colleghi con l’insegnamento di Educazione civica: l’emigrazione italiana dal secondo dopoguerra fino alla si- tuazione attuale. Il tema ci sembra possa stimolare una analisi più attenta di un fenomeno massiccio, oggi spesso dimenticato, e gettare luce sulle dinamiche attuali di emigrazione e immigrazione, con una ricaduta sul presente che è sempre stata uno degli obiettivi delle nostre proposte.
Non far riferimento, per quest’anno, al 27 gennaio permetterà anche di dilatare i tempi del lavoro e – sempre nell’ottica di farsi carico delle anomale condizioni di lavoro di docenti e studenti – di spostare le scadenze anche alla fine del secondo quadrimestre.
Sempre per facilitare il lavoro didattico su un tema così vasto, il dossier sarà articolato in percorsi differenziati. Dopo un quadro generale di illustrazione del contesto degli approfondimenti succes- sivi, sarà possibile scegliere un percorso tra i seguenti:
1. l’emigrazione italiana nei paesi europei (e, molto più contenuta, quella transoceanica): i primi anni del dopoguerra e le fasi successive;
2. le migrazioni interne: dinamiche e problematiche, dagli anni del boom a oggi;
3. l’emigrazione clandestina: l’espatrio clandestino dei lavoratori nei paesi europei, la fuga oltreoceano di fascisti e collaborazionisti;
4. “italiani nel mondo” e stranieri in Italia: il nodo della cittadinanza
Ogni percorso sarà costituito da brani di opere storiografiche, testimonianze, indicazioni di rela- zioni e dossier reperibili on line, filmografia; non mancheranno nemmeno, come ogni anno, alcune pagine di Primo Levi.
Il lavoro prenderà il via il 10 dicembre alle ore 17.30 con una videoconferenza che si propone di arricchire con un approfondimento di storia locale la documentazione del dossier, di ambito più generale:
La Bergamasca nell’emigrazione del secondo dopoguerra [1945-1975]
con Paolo Barcella, professore di Storia contemporanea all’Università di Bergamo e autore di diverse ricerche sull’emigrazione italiana.
Entro il 4 dicembre gli interessati a partecipare dovranno comunicarlo all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per poter ricevere il link per collegarsi.
Successivamente gli insegnanti che intendono aderire al progetto dovranno iscriversi entro il 16 dicembre, sempre allo stesso indirizzo, e a tutti loro verrà inviato il dossier.
Come sempre manterremo i contatti nel corso del lavoro, con qualche incontro, in presenza o in videoconferenza.
Ogni classe entro la fine del secondo quadrimestre potrà concordare con noi la data di presenta- zione del proprio lavoro in videoconferenza. Solo se la situazione sanitaria permetterà di nuovo la didattica in aula si potrà pensare a organizzare un evento in presenza.
Augurando a tutti una prosecuzione dell’anno quanto più serena possibile, vi ringraziamo per l’attenzione
Bergamo, 25 novembre 2020
Eugenia Valtulina, Stefania Spiritelli, Mario Pelliccioli, Maria Laura Cornelli
Nella foto: L’interno di una baracca di muratori bergamaschi a Gsteig, in Svizzera, nel 1955 circa (donazione Scalvenzi, archivio Biblioteca "Di Vittorio" Cgil)
interno baracca

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