L'onda lunga della memoria - Giacomo Matteotti e i sovversivi bergamaschi
Ben ritrovate e ben ritrovati,
come è noto quest'anno ricorre il centenario dall'assassinio di Giacomo Matteotti.
“Giacomo Matteotti condusse una opposizione intransigente nei confronti del fascismo, la cui natura e pericolosità aveva acutamente compreso e denunciato per tempo. Fu l’uomo del coraggio. Per questo il fascismo volle che fosse consegnato alla tomba, così da farne tacere la voce”. Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista unitario, fu rapito e trucidato a Roma ad opera di una squadra di sicari fascisti, colpevole di aver osato in un celebre discorso alla Camera denunciare che le elezioni politiche svoltesi il 6 aprile di quell’anno erano avvenute in un clima di sistematiche violenze e brogli sfacciati.
Nell'intento di rimuovere la patina di oblio ma anche di pura e semplice celebrazione attorno a questa importante figura, l'associazione Sguazzi in collaborazione con la biblioteca Di Vittorio e l'Archivio di Stato di Bergamo propone:
"L’onda lunga della memoria. Giacomo Matteotti e i sovversivi bergamaschi"
con Giorgio Mangini e Carlo Salvioni.
Giovedì 30 maggio 2024 - h 16.00
Archivio di Stato di Bergamo
Via Fratelli Bronzetti 26, Bergamo BG
Evento ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
I due relatori si interrogheranno sul ruolo e il significato che la figura di Matteotti ha avuto per la città di Bergamo. Un incontro a due voci a partire dal lavoro svolto da Archivio Bergamasco in collaborazione con l'Archivio di Stato di Bergamo per realizzare l’Anagrafe dei Sovversivi Bergamaschi 1903-1943. Indagheremo il tema della memoria di Giacomo Matteotti dopo la sua morte a partire dai documenti conservati nei fascicoli individuali delle ‘Persone pericolose per la sicurezza dello Stato’ provenienti dalla Questura di Bergamo. I documenti saranno esposti per l’occasione nei locali dell’Archivio di Stato.
Sempre all'interno del contesto del festival Funesto organizzato dall'associazione Sguazzi segnaliamo:
"Giacomo"
[In memoria di Giacomo Matteotti]
Un intervento d’arte drammatica in ambito politico
progetto di Elena Cotugno e Gianpiero Alighiero Borgia
testi di Giacomo Matteotti con interruzioni d’Aula / drammaturgia di Elena Cotugno e Gianpiero Borgia dai verbali delle assemblee parlamentari del 31 gennaio 1921 e del 30 maggio 1924
con Elena Cotugno
"Giacomo" vuole porre in risalto il discorso politico di Matteotti, mettendo a confronto due dei suoi interventi in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui Matteotti partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno.
Questa tragedia, una delle più politiche e antispettacolari di Teatro dei Borgia, consiste nella riproposizione dei discorsi di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità. I principali temi sui quali lo spettacolo invita a riflettere sono il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.
Teatro dei Borgia continua il suo percorso di ricerca sulla relazione tra teatro e reale e tra teatro e politica: con questo lavoro vuole portare la parola politica e i temi della democrazia sul palco usando i verbali d’assemblea quali elementi del reale, come sintagmi del proprio discorso poetico
Per ulteriori informazioni e per consultare il programma completo del festival Funesto questo è il link: FUNESTO FESTIVAL