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Gli auguri della "Di Vittorio"

La Biblioteca "Di Vittorio" rimane chiusa da lunedì 24 dicembre a martedì 1 gennaio. Per il 2019, abbiamo scelto per farvi i nostri più cari auguri un breve, molto noto, racconto di Isaac Asimov, forse il più grande scrittore di fantascienza. 
Perché l’anno che si sta chiudendo ci ha portato con sempre maggiore evidenza la convinzione che cultura e conoscenza siano formidabili strumenti per modificare una situazione cupa come l’attuale. 
Sapere e saper sorridere.
Auguri, e grazie a tutti e tutte coloro che sono stati con noi nei mesi passati.
Eugenia

Razza di deficienti!
Naron, dell’antichissima razza di Rigel, era il quarto della sua razza a tenere i registri di tutte le galassie. Aveva il libro grande, con l’elenco delle moltissime razze di tutte le galassie che avevano sviluppato una forma d’intelligenza, e quello, notevolmente più piccolo, nel quale erano registrate tutte le razze che, raggiungendo la maturità, venivano giudicate adatte a far parte della Federazione delle Galassie.
Nel registro grande erano stati cancellati molti nomi: erano i nomi di popoli che, per una ragione o per l’altra, per sfortuna o incapacità erano scomparsi. Sfortuna, difetti biofisici o biochimici , squilibri sociali avevano preteso il loro pedaggio. In compenso, nessun nome era stato cancellato dal libro piccolo.
Naron, grande e incredibilmente vecchio, guardò il messaggero che si stava avvicinando.
“Naron! Immenso e Unico!” disse il messaggero.
“Va bene, va bene, cosa c’e’? Lascia perdere il cerimoniale.” Rispose Naron facendo fretta come fosse un po’ infastidito
“Un altro insieme di organismi ha raggiunto la maturità.” disse il messaggero.
“Benone! Benone! Vengono su svelti, adesso. Non passa un anno senza che ne salti fuori uno nuovo. Chi è il nuovo popolo?” domandò Naron.
Il messaggero diede il numero di codice della galassia e le coordinate del pianeta al suo interno.
“Uhm, sì, conosco quel mondo.” disse Naron facendo uno sforzo per ricordare e con la sua fluente scrittura prese nota sul primo libro, poi trasferì il nome sul secondo, servendosi, come di consueto, del nome con cui quel pianeta era conosciuto dalla maggior parte dei suoi abitanti, scrisse “Terra” e pronunciò il nome mentre lo scriveva.
“Queste nuove creature detengono un bel primato. Nessun altro organismo è passato dalla semplice intelligenza alla maturità in un tempo tanto breve. Spero che non ci siano errori.” disse Naron dopo aver scritto il nome
“Nessun errore, signore” disse il messaggero sicuro.
“Hanno scoperto l’energia termonucleare, no?” chiese Naron.
“Certamente, signore.” rispose il messaggero.
“Benissimo, questo è il criterio di scelta.” affermò Naron ridacchiando soddisfatto. “E molto presto le loro navi entreranno in contatto con la Federazione.” aggiunse Naron come di cosa scontata.
“Per ora, Immenso e Unico, – disse con una certa riluttanza il messaggero – gli osservatori riferiscono che non hanno ancora tentato le vie dello spazio”.
“Proprio per niente? Non hanno nemmeno una stazione spaziale?” chiese Naron dimostrando stupore.
“Non ancora, signore.” rispose il messaggero quasi scusandosi.
“Ma se hanno scoperto l’energia atomica, dove eseguono le loro prove, le esplosioni sperimentali?” chiese Naron sempre più stupito
“Sul loro pianeta, signore” rispose il messaggero.
Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri di altezza e tuonò:”Sul loro pianeta?”
“Sì, signore.” rispose il messaggero.
Lentamente Naron prese la penna e tracciò una linea sull’ultima aggiunta del libro piccolo. Era un atto senza precedenti, ma Naron era molto, molto saggio e poteva vedere meglio di chiunque altro quello che sarebbe accaduto nell’universo delle galassie.
“Razza di deficienti!” borbottò Naron.

Razza di deficienti! (Silly Asses) è un racconto fantascientifico di Isaac Asimov, pubblicato nel 1958 nella rivista “Future Science Fiction”. È uno dei più citati dello scrittore. È stato edito in italiano a partire dal 1976

Colucci presenta la STORIA DELL'IMMIGRAZIONE STRANIERA IN ITALIA

Michele Colucci presenta il suo saggio STORIA DELL'IMMIGRAZIONE STRANIERA IN ITALIA DAL 1945 AI GIORNI NOSTRI (Carocci 2018) e ne discute con Paolo Barcella, Samson Famuyide e Bruno Ravasio. Introduce Annalisa Colombo. Organizzano l'incontro Università di Bergamo – Dipartimento di lingue, letterature e culture straniere e Biblioteca "Di Vittorio" – Centro di documentazione sindacale CGIL di Bergamo
Per la prima volta si propone una ricostruzione storica dell’immigrazione straniera in Italia, a partire dal 1945. Ingressi, flussi, leggi, generazioni, lavori, conflitti e speranze si intrecciano con un ritmo sempre più incalzante fino ad arrivare ai nostri giorni. Il volume traccia la dimensione quantitativa del fenomeno nel corso del tempo e la sua evoluzione, il radicamento sul territorio, le politiche adottate per governarlo, le polemiche che ne sono scaturite, l’impatto che ha avuto sulla società. Le fonti utilizzate sono numerose: dalle inchieste sociali al dibattito politico, dalle testimonianze dei protagonisti alle statistiche, dagli archivi istituzionali fi no alle cronache dei giornali. Ne emerge il profilo sfaccettato di una grande trasformazione, indispensabile per capire l’Italia di oggi.

La locandina qui

Michele Colucci è ricercatore dal 2011 presso il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), Istituto di studi sulle società del mediterraneo. Ha insegnato storia contemporanea e storia dell’Europa contemporanea presso l’Università della Tuscia e l’Università l’Orientale di Napoli. E’ membro del collegio di dottorato in “Scienze storiche e beni culturali” presso l’Università della Tuscia. Svolge attività di docenza presso master e corsi di alta formazione.
E' componente del Consiglio direttivo della Società italiana di storia del lavoro.
E’ stato Responsabile dell’Unità di ricerca Napoli-Cnr nell’ambito del Progetto Firb Futuro in Ricerca “Frontiere mediterranee” finanziato dal Miur per il periodo 2013-2016. E’ attualmente il Responsabile scientifico dell’Attività di ricerca Storia delle migrazioni all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Gli interessi scientifici ruotano prevalentemente attorno allo studio della storia contemporanea, con particolare attenzione verso i fenomeni migratori. Si occupa di storia del lavoro e di storia delle istituzioni.
E’ componente della redazione della rivista “Meridiana. Rivista di storia e scienze sociali” e della rivista “Archivio storico dell’emigrazione italiana”. Ha curato con P. Barcella, Frontalieri, numero monografico della rivista "Archivio storico dell'emigrazione italiana", 12, 2016, con introduzione dei curatori e il volume di G. Di Vittorio, Le strade del lavoro. Scritti sulle migrazioni, Donzelli, Roma, 2012,

Incontro con Luigi Ganapini sulla deportazione operaia

Locandina

Lo storico Luigi Ganapini affronta il tema delle agitazioni operaie che caratterizzano gli ultimi anni del secondo conflitto in Italia, con una particolare attenzione agli scioperi del 1944, che costarono la deportazione (e spesso la morte) nei lager nazisti. Un tema ancora poco analizzato, e facilmente "confuso" nella vasta declinazione della galassiia concentrazionaria nazista e che invece ha una sua precisa fisionomia storica e politica. Stretto è - tra l'altro - il rapporto di questi eventi con la nostra città, che ospitò molti dei detenuti nella ex caserma Umberto i°, poi Montelungo e che vide partire dal binario 1 i convogli diretti al Brennero. 
Luigi Ganapini è introdotto da Mario Pelliccioli, in una iniziativa che si inserisce nelle iniziative per il Giorno della memoria 2018 ed è organizzata dalla Biblioteca "Di Vittorio", da Proteo Fare Sapere, in collaborazione con la Biblioteca "Giuliana Bertacchi" e l'Istituto "VIttorio Emanuele II". 
Ricordiamo infine che la lezione è propedeutica alla proposta didattica della "Di Vittorio e di Proteo e per lo spettacolo teatrale "Matiilde e il tram per San Vittore", organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Bergamo per il Giorno della memoria il prossimo 28 gennaio al Teatro sociale di Bergamo.

Luigi Ganapini: E’ stato docente di storia contemporanea nelle Facoltà di Lettere delle Università di Trieste e di Bologna dal 1975-76 al 2004-2005..
Ha iniziato nel 1967 a lavorare presso l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI, Milano) con il compito di coordinare il gruppo di ricerca della “Raccolta generale di notizie e fonti per servire alla storia d’Italia dal 1943 al 1945”. Dal 1975 è stato chiamato all’Università di Trieste (Facoltà di Lettere, Corso di laurea in Storia), pur continuando la collaborazione con l’INSMLI per alcuni anni. Ha inoltre collaborato a gruppi di ricerca e a pubblicazioni presso gli Istituto per la storia della Resistenza di Sesto San Giovanni e di Trieste. Nel 1992 è stato chiamato all’Università di Bologna (Facoltà di Lettere, Corso di laurea in Storia contemporanea); ordinario dal 2000, si è dimesso nel 2005. 
Ha fatto parte della redazione delle riviste "Italia contemporanea" (1981-1983), "Movimento operaio e socialista" (1976-1992) e “Qualestoria”. Ha curato l'organizzazione scientifica di diversi convegni e seminari, tra i quali "Cultura e società negli anni del fascismo" (Milano 1985), "Milano operaia dall'800 ad oggi" (Milano 1990), "I sindacati occidentali in una prospettiva comparata" (Milano 1994), "Rivolta, violenza e repressione nella storia d'Italia dall'Unità ad oggi" (Belluno 1994). Ha promosso e organizzato, come direttore della FISEC, i convegni: : “L’Italia alla metà del xx secolo”, Convegno di studi, Sesto San Giovanni 4-6 marzo 2004; “Italia, Europa dopo il 1945”, Convegno internazionale di studi, Milano 28-30 sett. 2005; di entrambi sono stati pubblicati gli Atti. Ha partecipato con relazione ad alcuni convegni internazionali: “Les Résistances, Miroirs des régimes d’oppression (Allemagne, Italie, France)”, Besançon, 24 25 settembre 2003; “Italy at War, 1935-2005” promosso dalla Association for the Study of Modern Italy, Edinburgo novembre 2005; “Labour and Right-Wing Extremism”, promosso da ITH - International Conference of Labour and Social History, Linz 14- 17 settembre 2006. 
E’ stato membro del Comitato direttivo dell'Associazione G. Di Vittorio di Milano; dal 1996 al 2000 direttore dell'Istituto milanese per la storia dell’età contemporanea; dal 2000 al 2004 presidente dell’Associazione Duccio Bigazzi per la storia dell’impresa e del mondo del lavoro e dal 2002 al 2003 membro del Consiglio Direttivo dell’INSMLI. Dal dicembre del 2000 ha partecipato, come membro dello Steerring Committee, alla ricerca della European Science Foundation di Strasburgo sul tema “Occupation in Europe: the Impact of National Social and Fascist Rule (1938-1950)”. Nel 1999 ha ricevuto il Premio letterario Città di Catanzaro “Nicolina Cortese Siciliano” per la saggistica per l’opera La repubblica delle Camicie Nere, Milano Garzanti 1999. Attualmente sta conducendo ricerche che approfondiscono i temi della storia politica e sociale dell’Italia nel regime fascista e nel corso della seconda guerra mondiale. (dal sito della Sissco)

Mariuccia Salvati presenta i prima 4 articoli della Costituzione

I primi quattro articoli della Costituzione italiana
Lezione di Mariuccia Salvati, storica e curatrice della serie di Carocci editore dedicata ai principi fondamentali
Introduce Mauro Magistrati, presidente provinciale ANPI di Bergamo
Coordina Maria Laura Cornelli, Proteo Fare Sapere
12 novembre 2018, ore 15.30
Aula Magna Istituto “Vittorio Emanuele II”
via Lussana 2, Bergamo
Organizzano:
Biblioteca "Di Vittorio"
Proteo Fare Sapere
ITCTS Vittorio Emanuele II
Comitato bergamasco per la difesa della Costituzione

 

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