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Presentazione di CARTOLINE DA ROMA, di Lidia Campagnano

Presentazione di Prediche inutili di Lidia Campagnano a Bergamo,il 18 maggio, alle ore 18. Libreria Palomar

 

Ciò che scorre fra le mani di Lidia Campagnano non è solo un fluire di immagini e parole che riecheggiano piazze, vie e luoghi romani a lei cari. Cartoline da Roma (Edizioni Unicopli, pp. 111, euro 12) è una lunga, intensa lettera rivolta a Faloke, un’amica che vive nella stessa città ma con un destino diverso da quello dell’autrice del libro e al contempo destinataria baciata dalla fortuna per essere stata prescelta. Preferita, fra tutte, è Faloke; preferita è Roma, la grande e capitale città a cui questo canto in forma epistolare, nitido e con punte di poesia, è dedicato. Su di essa Lidia Campagnano tesse contraddizioni e tratti di contemplazione dotata di pura bellezza, intorno cinge con la disinvoltura dell’esperienza i tumulti di una storia, politica e sentimentale.
Il «lavoro della memoria affettiva» che la riporta a percorrere la scelta comunista, «questo riconoscersi in una necessità indicibile». Il breve inciso tra urbanità e montagna, là dove quest’ultima ha rappresentato la resistenza a tiranni e invasori; il palazzo del Grillo e poi ancora via Tasso, le Fosse Ardeatine, il Quadraro..
Lidia Campagnano, nata a Bergamo e vissuta in tanti luoghi - tra cui naturalmente Roma - , prima di arrivare a Milano, parla del suo libro con Federica Arnoldi e Eugenia Valtulina

la "Di Vittorio" alla 59° Fiera dei librai di Bergamo

Il 21 aprile si inaugura la 59° edizione della Fiera dei librai di Bergamo.
Anche quest’anno saremo presenti come Biblioteca con due appuntamenti:

Il primo è con Prediche inutili, che raccoglie tre scritti di Giuliana Bertacchi – datati tra il 2008 e il 2009 - in cui la storica bergamasca si interroga sulla difficoltà della trasmissione degli ideali dell’antifascismo, e in particolare sui venti mesi della lotta partigiana , e sui problemi nel farli vivere  anche nelle giovani generazioni.  Ne parliamo il 25 aprile, alle 12 con i promotori della pubblicazione (Biblioteca “Di Vittorio”, ProteoFareSapere, Anpi comitato provinciale di Bergamo e Sestante edizioni).

il 28 aprile, alle 18, Paolo Barcella e Michele Dal Lago discuteranno con Loris Campetti del suo libro-inchiesta, Ma come fanno gli operai. Precarietà, solitudine, sfruttamento. Reportage da una classe fantasma (Manni editore, 2018).

Come si usava negli anni Settanta, n viaggio nel mondo del lavoro, che però delle idealità e della forze del passato non pare aver conservato quasi nulla; un cambiamento culturale e politico profondo, raccontato dai lavoratori delle grandi fabbriche rimaste in queste paese (Campetti è stato anche alla Brembo) dai ragazzi di Foodora e dai dipendenti delle Coop reggiane.

un video sulla Val Gandino sul canale youtube

Sul canale Youtube della biblioteca un filmato sulla Val Gandino [https://youtu.be/w7GERSfaMFQ]
Un piccolo rotolo di pellicola conservata in una scatola senza indicazioni ci restituisce immagini di cui non sappiamo fornire una didascalia precisa (sicuramente la Val Gandino, lavoratori della Radici ma solo di Leffe o anche di Cazzano? E le signore gestiscono il bar di? In che anni siamo? Certamente vicini al '68, tante ginocchia di donne in vista e persino una in pantaloni ma la copia de "L'Unità" esibita con consapevolezza è troppo sfuocata per permettere la lettura dei titoli). Eppure – mentre speriamo che qualcuno si riconosca o ci fornisca indicazioni più precise – il fascino di quella memoria incerta ci arriva intatto, mentre cerchiamo di non farci prendere la mano dalla nostalgia per quei bambini in bicicletta o per i tentativi di riprese artistiche tra interno e esterno. (archivio Biblioteca "Di Vittorio" Cgil Bergamo)
In ogni caso: "Il gruppo Radici - scrive dunque il rapporto Mediobanca - trae origine dall' attività di commercio di tessuti svolta da Pietro Radici. Nel 1946 il figlio Giovanni avviò un' attività industriale per la produzione di tappeti e tessuti per arredamento. Tra le prime società costituite nel secondo dopoguerra (1949), la Tessiture Pietro Radici con stabilimento a Leffe (Bergamo) e la Pietro Tappetificio Nazionale (costituita nel 1950 come Filatura di Cazzano S.Andrea) nella quale subentrò più tardi l' altro figlio Palmiro. Negli anni Sessanta venne costituita la Radici Manifattura automatica di Gandino e fu avviata una diversificazione produttiva nel settore delle fibre chimiche con la costituzione della Radici Fil sas (1965) a Casnigo. Tra fibre e filati una dinastia, articolo pubblicato su "Repubblica" il 31 maggio 1999

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