ben venga maggio
BEN VENGA MAGGIO…
BREVI NOTE SULLA STORIA DEL PRIMO MAGGIO: leggi qui
BEN VENGA MAGGIO…
BREVI NOTE SULLA STORIA DEL PRIMO MAGGIO: leggi qui
Il manifesto del 25 aprile 2014
Il pannello della biblioteca per la manifestazione "La Costituzione in piazza". Articolo 39:
L'organizzazione sindacale è libera.
Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
Mercoledì 23 aprile 2014, ore 18, Spazioincontri Fiera dei Librai di Bergamo
DIECI DOMANDE SU UN MERCATO DEL LAVORO IN CRISI
Una operaia tessile, Maria Teresa Grasseni, e uno studente universitario, Marco Cuccui, interrogano sulla situazione dell’occupazione oggi in Italia e sulle reali prospettive future Luigi Bresciani, segretario della Cgil di Bergamo, e il sociologo Emilio Reyneri, autore con Federica Pintaldi del saggio Dieci domande su un mercato del lavoro in crisi, Il Mulino 2013.
Organizzano: Ufficio Formazione e Biblioteca “Di Vittorio” Cgil BG - 55° Fiera dei librai di Bergamo
Martedì 29 aprile 2014, ore 21, Cinema del Borgo di Bergamo
MY NAME IS CHARLIE
Proiezione del documentario sulla vicenda del minatore di Gorno Modesto Varischetti, rimasto sepolto per giorni in una cava del Western Australia nel 1907.
Intervengono gli autori Valeria Messina e Daniele Gastoldi. Ingresso: 5 euro
Organizzano: Biblioteca “Di Vittorio”, Isrec Bg e SAS Bg
Mercoledì 30 aprile 2014, ore 21, Spazioincontri Fiera dei Librai di Bergamo
IL RUMORE DEL TRENO DELLA STORIA
Paolo Nori parla della storia contemporanea - quella da cui ci separa appena un passo - come motore che mette in azione le persone, e dei rischi che questo comporta. Nel suo ultimo lavoro, Si sente?, edizioni Marcos y Marcos 2014 raccoglie i testi dei tre discorsi che lo scrittore ha tenuto a Cracovia tra il 2009 e il 2013, nei viaggi de “Il treno per Auschwitz” della Fondazione Fossoli.
Lo presenta Roberto Villa, che ha fatto quello stesso viaggio da studente nel 2009 e che di memoria si occupa nel suo percorso di studio.Organizzano: Biblioteca “Di Vittorio” Cgil BG e 55° Fiera dei librai di Bergamo
Anpi “Natale Betelli" Dalmine
Biblioteca “Di Vittorio”Cgil
Anpi “G. Brighenti Brach” Cgil Bergamo
in collaborazione con Proteo Fare Sapere
Seminario di studio
A settant’anni dagli scioperi del 1944
“Deve ritenersi che il movimento
ha scopi politici”
Gli scioperi del marzo 1944 segnarono la ripresa del protagonismo operaio e un passo in avanti nella perdita di consenso del regime fascista, anche se in realtà solo nei giorni dell’insurrezione del 1945 i lavoratori passarono dalla fabbrica alle file partigiane in numero così considerevole da giustificare affermazioni entusiastiche e categoriche, spesso utilizzate per descrivere quel movimento.
L’incontro propone una riflessione su quegli avvenimenti, partendo dalle agitazioni nei primi decenni del Novecento, con uno sguardo sulla realtà bergamasca
Intervengono:
Maria Grazia Meriggi, Agitazioni, scioperi e protagonismo di massa fra I e II guerra mondiale
Santo Peli, Lo sciopero insurrezionale del 1944: premesse e conseguenze
Eugenia Valtulina e Giorgio Marcandelli, Gli scioperi del 1944 a Bergamo e in provincia
Saluti di Luigi Bresciani, segretario generale Cgil Bergamo
Albino Previtali, presidente Anpi Dalmine e Martino Signori, presidente Anpi Cgil
Dalmine, 22 marzo 2014, ore 15
I.T.I.S. “Guglielmo Marconi”, aula magna, via Verdi 60
Ingresso libero
Con il patrocinio dell’Anpi provinciale di Bergamo
e con il contributo di Arci Uisp Rinascita di Dalmine
L’Associazione Proteo Fare Sapere rilascerà a richiesta attestato di partecipazione
(artt. 64 e 67 CCNL 2006/2009 del Comparto Scuola)
Lo storico Bruno Cartosio in una lettera a “Il manifesto” del primo marzo 2006 ricostruisce le origini dell’8 Marzo, Giornata internazionale delle donne.
I miti dell'otto marzo
lettera di Bruno Cartosio
Caromanifesto, in tutte le costruzioni mitiche ci sono sempre frammenti di realtà storica. E' questa abilità combinatoria che rende i miti pressoché indistruttibili. Un esempio di costruzione mitica dura a morire è quello dell'incendio nella fabbrica tessile Cotton dell'8 marzo 1908 a New York in cui morirono 129 operaie, evocato da Mariuccia Ciotta e da Maurizio Galvani a proposito della tragedia di Chittagong sul manifesto del 25 febbraio. La realtà storica che sta sotto al mito è che nella fabbrica di abbigliamento femminile della Triangle Shirtwaist Company, posta negli ultimi tre piani di un edificio di dieci a un passo da Washington Square, a New York, ci fu un incendio (accidentale) il 25 marzo 1911. Era una fase di agitazioni operaie e i proprietari avevano chiuso a chiave le porte, per impedire che le operaie potessero scendere in sciopero. In seguito all'incendio morirono 146 donne, quasi tutte italiane e ebree esteuropee, in parte bruciate e soffocate e in parte per essersi buttate dalle finestre. Non c'è rapporto tra questi fatti e l'8 marzo, che invece risale alla rivendicazione, rivolta dalle donne socialiste statunitensi al loro partito, di una data celebrativa delle lotte delle donne da tenersi nella quarta domenica di febbraio di ogni anno. Quella festa fu celebrata per la prima volta a New York il 23 febbraio 1909 (in coincidenza con una manifestazione per il suffragio femminile). Nel 1910, su sollecitazione delle statunitensi, Clara Zetkin propose all'Internazionale socialista riunita a Copenhagen l'adozione di una "Giornata della donna". Fu accettata. La festa fu anche celebrata, in seguito, ma il suo destino seguì quello infausto della Seconda internazionale. Solo dal 1920 sarà celebrata nella Russia postrivoluzionaria la prima Giornata della donna, a ricordo della sollevazione delle donne di San Pietroburgo nel 1917 (l'8 marzo nel nuovo calendario, fine febbraio nel vecchio) e della vecchia rivendicazione approvata dieci anni prima a Copenhagen. Marisa Ombra e Tilde Capomazza avevano già detto come stanno le cose e ricostruito le origini del mito in un libro del 1987. Le somiglianze tra Chittagong 2006 e New York 1911 sono evidenti e dolorose. Rimane il fatto che la storia "vera" dell'8 marzo socialista e comunista ricorda non un martirio, ma due momenti alti di protagonismo sociale e politico delle donne.
Cari saluti.
Bruno Cartosio
Qui il link al sito dove si ricostruisce la vicenda della fabbrica tessile: http://www.ilr.cornell.edu/trianglefire/
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