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Ricerche, incontri e convegni

Convegno evasione fiscale - Taricco

Scaletta di intervento
per il convegno sul rischio di evasione fiscale a Bergamo
Dr. Fabrizio Taricco, Presidente Dipartimento Finanza Locale
Federalismo Fiscale Patto Stabilità Territoriale di Anci Lombardia

I comuni sono l'unico comparto della PA che ha tenuto sotto controllo la spesa corrente, ma ha dovuto sacrificare la spesa in conto capitale per rispettare i vincoli di finanza pubblica. Istat rileva una riduzione della spesa per investimenti tra il 2007 ed il 2011 del 23% ed è prevedibile una riduzione pari almeno al 20% dal 2012, con effetti fortemente recessivi sull'economia locale e nazionale.

A mio modo di vedere sono evidenti le pesanti responsabilità del legislatore che ha mortificato e depresso l'azione programmatica e realizzativa degli enti locali, dando corso ad una serie di provvedimenti che hanno penalizzato l'impegno amministrativo.

Vi è inoltre da considerare che tutti i provvedimenti sono stati emanati con le medesime norme sia per i grandi che per i comuni con poco più di 5000 abitanti, senza comprendere le differenti caratteristiche organizzative e di disponibilità di risorse.

Pensiamo agli obiettivi del patto di stabilità. Dalla sua introduzione ogni anno cambiavano le regole per il raggiungimento degli obiettivi impedendo di fatto la benché minima possibilità programmatoria, per periodi di più anni, da parte degli amministratori, oltre a costringerli a inventarsi strumenti di finanza creativa per far sopravvivere i bilanci.

Ricordate la nascita delle patrimoniali anche nei piccoli comuni, costituite per sfuggire alle regola del patto di stabilità?

(meno male che si chiama patto, dovrebbe essere un accordo tra due parti, è invece un provvedimento che i comuni hanno dovuto sempre subire).

Tutto ciò fino a giungere a questi ultimi anni, in cui l'obiettivo del patto è per tutti i comuni il saldo positivo di bilancio.

Siamo costretti a "fare utili" che non possiamo spendere.

Nelle casse dei comuni lombardi sono fermi 6 miliardi di euro di residui passivi.

Negli anni 2007-2014 il contributo finanziario apportato dai comuni al risanamento della finanza pubblica sarà di oltre 15 miliardi di euro di cui: 40% da tagli di risorse trasferite e 60% da inasprimento dei vincoli del patto di stabilità

Nel 2013 i comuni presentano un saldo obiettivo positivo, ai fini del patto di stabilità interno, di ben 4,3 miliardi di euro. A ciò si aggiungono i tagli disposti dalla legge di stabilità per l'anno 2012, dal D.L. 78 del 2010 e da ultimo i 2250 milioni di euro del dl 95 del 2012 (spending review) per un importo complessivo di 6,2 miliardi di euro, pari al 40% delle risorse trasferite dallo stato nel 2010.

Nel 2013 i comuni della Lombardia sono chiamati a contribuire al risanamento della finanza pubblica per circa 1,8 miliardi di euro derivanti per 714 milioni di euro dal patto di stabilità e per oltre un miliardo di euro da tagli di risorse (consolidamento dl78/2010, consolidamento dl201/2011 e spending review 2013).

Sui Comuni le diverse manovre dei diversi governi incidono lungo quattro direttrici:

- Obiettivi patto di stabilità interno

- taglio trasferimenti

- Taglio a ricaduta della Regione (fondo affitti, fondi politiche sociali,fondi istruzione, TPL)

- Taglio dei ministeri (fondi stanziati e non impegnati, finanziamento L. 238 sulle politiche sociali, Fondo non autosufficienza con azzeramento nel 2011, servizio civile).

L'effetto complessivo della manovra ha inciso nel 2013 sulla diminuzione del 23% della spesa corrente nei comuni con più di 5000 abitanti e del 25% in quelli con meno di 5000 abitanti.

Una ricerca condotta da IPSOS per conto di ANCI ha messo in evidenza quale sia l'ordine di priorità da parte dei sindaci su quali servizi tagliare per rispettare i vincoli di bilancio.

Al primo posto vi è il taglio alle manutenzioni di strade e marciapiedi e poi a seguire tagli a biblioteca civica, manifestazioni e attività culturali, manutenzione verde pubblico, impianti sportivi, viabilità e traffico, servizi per i giovani, servizi sociali, trasporti pubblici e per ultimi i servizi agli anziani, i servizi di anagrafe, la raccolta rifiuti.

La convenzione con l'Agenzia delle Entrate stipulata sulla base della L. 248 del 2005 consente la partecipazione degli enti locali all'attività di contrasto all'evasione fiscale.

È una opportunità importante che però non tiene conto delle difficoltà organizzative in cui operano gli enti locali in Lombardia. Carenza di personale, impossibilità di ricorrere alla necessaria formazione del personale, con il rischio che tale opportunità rimanga "sulla carta", senza costituire un vero aiuto alle entrate dei comuni. Inoltre andrebbero definiti con certezza i tempi in cui i comuni potranno incassare le somme recuperate.

Al fine di promuovere la cultura della legalità e dell'equità, Anci Lombardia ritiene che anziché ridurre i finanziamenti ai comuni si dovrebbero incentivare e sostenere le forme di recupero dei crediti e di incrocio dei dati dei contribuenti attraverso sinergie con l'Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza, l'Inps, i Caf.