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NOVITA' GENNAIO 2024

Buon anno a tutte e tutti!

 

Apriamo questo 2024 con la consueta newsletter libresca delle novità che abbiamo scelto per inaugurare al meglio l’anno.

Vi anticipiamo anche alcune iniziative che metteremo in campo tra gennaio e febbraio e per cui riceverete una comunicazione ad hoc:

 

-          Inauguriamo un gruppo di lettura che spero vi vedrà partecipare attivamente e con entusiasmo!

 

-          Clara Scarpellini conclude con gennaio il suo percorso di tirocinio presso la biblioteca e stiamo preparando un piccolo elaborato che si tradurrà in una mostra virtuale. Il tema scelto da Clara è l’emigrazione bergamasca di inizio secolo.

 

-          Inauguriamo il “Martedì Sconnesso”, la pausa pranzo in biblioteca senza smartphone.

 

-          In occasione del Giorno della Memoria 2024, con Isrec abbiamo pensato a un itinerario urbano sulle tracce dei luoghi che hanno avuto un ruolo significativo durante il periodo fascista e la Resistenza. Sarà la prima tappa di un percorso che ci condurrà alla ricorrenza degli scioperi del ’43-’44.

 

Tutti i dettagli di queste iniziative verranno forniti a breve.

Diamo ora spazio ai nuovi libri che da oggi trovate in biblioteca, pronti al prestito.

Come sempre cerchiamo di fornire una bibliografia ricca di spunti che abbraccino diverse tematiche e argomenti: partiamo con I guardiani della Memoria di Valentina Pisanty che è docente presso l’Università di Bergamo e in questo volume si occupa del problema della Memoria in relazione al ritorno delle destre xenofobe in tutta Europa. Proseguiamo con Fenoglio di cui finalmente la biblioteca possiede tutti i romanzi, sia quelli legati alla Resistenza sia quelli più propriamente “langhigiani”. Abbiamo poi due libri che trattano dell’urgente crisi climatica con due tagli diversi: “Un autunno caldo” e “Ecomafia 2023”. Carlo Galli, docente, politico, editorialista ci parla nel suo ultimo scritto della fragilità della democrazia in Occidente, mettendo in luce opacità e contraddizioni.
Le origini storiche e culturali delle discriminazioni: partono nelle società e si riflettono nelle aziende, con “Mind the gap” Cinzia Pilo delinea un approccio per le organizzazioni che vogliano essere più inclusive. Infine, chiudiamo con due romanzi: “108 metri. The new working class hero” di Alberto Prunetti, una piccola e toccante epica proletaria e “Piano Meccanico” di Kurt Vonnegut in cui le macchine hanno sostituito l’uomo in ogni lavoro manuale.

 

Eccoci dunque:

I guardiani della Memoria (Valentina Pisanty, Bompiani, 2020)

Negli ultimi vent’anni la Shoah è stata oggetto di intense e capillari attività commemorative in tutto il mondo occidentale. Nello stesso lasso di tempo il razzismo e l’intolleranza sono aumentati a dismisura proprio nei paesi in cui le politiche della memoria sono state promosse con maggior vigore. Valentina Pisanty si interroga sul fallimento delle politiche della memoria per proporre un approccio critico e predisporsi a combattere la discriminazione in modo efficacie e incisivo, oltre che onesto e quando necessario autocritico.

Tutti i romanzi (Beppe Fenoglio, Einaudi 2015)

“Scrivo per un’infinità di motivi. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti”. Eppure Beppe Fenoglio è uno dei grandi scrittori del Novecento. In questa raccolta oltre ai romanzi ambientati durante la Resistenza troviamo anche quelli più legati al suo territorio, le Langhe. Dietro a ognuno di essi sta l’incessante sperimentazione dello scrittore, dagli anni Cinquanta fino ai suoi ultimi giorni: i personaggi e le vicende raccontati con un linguaggio vero e preciso, il piglio svelto e concreto, il senso dell’epica, il talento di consegnare in poche battute personaggi memorabili… insomma tutto quello che amiamo di Fenoglio.

Mind the gap (Cinzia Pilo, Dario Flaccovio Editore, 2023)

Partendo dalla sua esperienza personale, Cinzia Pilo conduce il lettore attraverso un percorso riccamente documentato che rivela le origini storiche e culturali delle discriminazioni, in particolare quella di genere e come queste a partire dalla società si riflettano nelle aziende e nella rappresentazione delle categorie discriminate all’interno di esse, sia nei numeri dell’occupazione che nei ruoli ricoperti. Esponendo l’evoluzione delle teorie economiche su questi temi e avvalendosi delle testimonianze di autorevoli personalità nell’ambito della linguistica, come Vera Gheno, della ricerca, delle imprese e del terzo settore, l’autrice delinea un approccio per le organizzazioni che vogliano essere più inclusive, contribuire al rispetto dei diritti e generare così un impatto positivo nel mondo.

 

 

 108 metri. The new working class hero (Alberto Prunetti, Laterza, 2018)

Un vecchio cuoco tossico uscito da un libro d’avventure, uno stasatore di cessi innamorato della lirica e un anziano attore shakespeariano lobotomizzato, con un corredo di giovani assistenti dediti a piccoli crimini e decisi a sopravvivere in ogni modo a mille guai. Questa è la banda che condivide vita, avventure, lavoro con un italiano emigrato in Inghilterra. Altro che “cervelli in fuga”: qui si parla di sotterranei, dalle pulizie dei bagni di Bristol a una mensa scolastica nel DOrset, fino a una pizzeria di turchi che si fingono napoletani. Sullo sfondo la Brexit e una classe operaia impoverita che cerca il proprio orgoglio. Infine il ritorno in un’Italia dove le acciaierie di Piombino, quelle delle rotaie di 108 metri, rimangono come torri arrugginite a sfidare il cielo terso della Toscana.

Piano meccanico (Kurt Vonnegut, Bompiani, 2020)

In un futuro molto prossimo, se non nel presente in cui viviamo l’America vive nel benessere grazie all’impiego massiccio della meccanizzazione. Le macchine hanno sostituito l’uomo in ogni lavoro manuale e la società è divisa in due. Da un lato tecnici e manager, dall’altro coloro che il basso quoziente intellettivo condannava a un lavoro manuale che ormai non esiste più. Il cittadino medio americano è solo uno scarto del processo industriale, un ozioso dal quale più nessuno si aspetta un gesto di ribellione. È il tecnocrate più giovane e promettente, Paul Proteus, il primo a ribellarsi alla civiltà delle macchine. Vonnegut pubblicò questo libro nel 1952 e come ogni scrittore visionario ha anticipato i tempi delineando un avvincente affresco di un mondo condannato anche da coloro che vorrebbero salvarlo.

Un autunno caldo. Crisi ecologica, emergenza climatica e altre catastrofi innaturali (Andrea Fantini, Codice edizioni, febbraio 2023)

La crisi che viviamo è davvero il frutto dell’attività di una specie universalmente scriteriata e vorace? O è piuttosto il risultato di un particolare sistema economico, sociale e politico – scaturito da secoli di saccheggi e conflitti – i cui processi di produzione sono incompatibili con le dinamiche di rigenerazione della biosfera? Un autunno caldo ricostruisce l’enorme impatto dell’uomo sul pianeta Terra e ne analizza le conseguenze. Ormai, più che scommettere su qualche miracolo tecnologico, per superare la crisi attuale è necessario trasformare il sistema che l’ha prodotta. L’autore del libro giunge a una conclusione tanto semplice quanto drastica: se gli uomini, come i topi, sono sempre riusciti ad adattarsi a nuovi ambienti, allora è giunto il momento di immaginare un modo diverso di stare al mondo.

 

Ecomafia 2023. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia (Legambiente, Edizioni Ambiente, giugno 2023)

È l’Italia del saccheggio ambientale, quella che raccontano le pagine di Ecomafia 2023, svelata, come sempre, grazie all’attività di forze dell’ordine, Capitanerie di porto e magistratura. Un saccheggio che trova terreno fertile su ogni fronte, a partire dal ciclo illegale del cemento, dall’abusivismo edilizio degli appalti. Si tratta di un segnale d’allarme da cogliere con grande attenzione, facendo memoria degli insegnamenti di Giovanni Falcone sul mafioso diventato capitano d’industria: “Se fa il costruttore, amplierà il suo raggio d’azione fino a comprendere le cave di pietra, i depositi di calcestruzzo, i magazzini di materiale sanitario, le forniture in genere e anche gli operai […]. Gli altri proprietari di cave, gli industriali del cemento e del ferro verranno a poco a poco inglobati in una rete monopolistica sulla quale egli eserciterà il controllo”. Parole scritte nel 1991 ma di straordinaria attualità, pensando agli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se la risposta delle istituzioni sul fronte repressivo appare sempre più efficace, è sul versante della prevenzione e dei controlli che occorre fare gli sforzi maggiori, come prevedono le proposte di Legambiente.

 

Democrazia, ultimo atto? (Carlo Galli, Einaudi, settembre 2023)

Le democrazie hanno perduto di fatto la consapevolezza della propria origine e della propria complessità e vulnerabilità, fino a risultare deficitarie per eccessi opposti: a causa di conformismi e automatismi da una parte, e di esasperazioni polemiche dall’altra. Per rinvigorire la democrazia, è fondamentale individuare l’origine di questi deficit e capire che cosa è andato storto nel processo di democratizzazione del mondo che pareva portata di mano dopo il 1989. Ma, soprattutto, è necessario che gli individui vogliano ancora la democrazia, con tutte le sue opacità e contraddizioni. Gli studi sulla democrazia che ne mettono in discussione la sopravvivenza sono ormai legione. Si è consolidato negli ultimi anni un genere letterario che vede la democrazia sfigurata e collassata. Questo libro interviene sul medesimo argomento con alcune ipotesi di metodo e di merito che sono forse più interessanti della posizione complessiva dell’autore.

 

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

NOVITA' DICEMBRE 2023

Ben ritrovate e ben ritrovati,

Anche se con qualche ritardo sulla tabella di marcia, eccoci pronti per una nuova newsletter e nuovi succosi arrivi libreschi in biblioteca.

Dicembre è mese di bilanci e pertanto mi fa piacere comunicare brevemente ciò che è stato fatto nei mesi scorsi e qualcuna delle iniziative che metteremo in campo nella prima parte del 2024. Gran parte di ciò che vado a elencare è stato realizzato da Caterina Doni.

- procedura di scarto dei libri nel 2022 e nel 2023 con la comunicazione alla soprintendenza e il controllo del topografico di tutte le monografie in biblioteca;

- controllo e risistemazione di tutti i faldoni dei periodici e collocazione in archivio;

- risistemazione dei libri, tenendo conto della progressione negli acquisti, ristampa delle etichette degli scaffali;

- raccolta di tutto il materiale non catalogato, inserimento a catalogo dei numeri dei periodici di riviste già catalogate, controllo e timbratura di tutti i volumi già presenti, poi spostati in sala 1 e infine resi disponibili al pubblico per ritiro.

- riordino dei faldoni dell'archivio, dividendo per categorie tutto il materiale presente negli scaffali di metallo e riordinando tutto quello che c'è nei compact rossi, creando una sorta di topografico visivo, ovvero “mappando” le campate in modo che sia chiaro cosa contengano;

- predisposizione e inizio dello spoglio di Quaderni di Rassegna Sindacale; La biblioteca Di Vittorio è ora tra le biblioteche aderenti a ESSPER

- predisposizione e organizzazione degli armadi contenenti i contratti e il materiale non librario (dvd, vhs, foto..ecc)

- riordino e riorganizzazione del materiale iconografico con l’aiuto di Clara Scarpellini (proseguirà nel 2024)

- progetto di riordino archivio Fiom (proseguirà nel 2024)

Per quanto riguarda la prima parte del 2024, sono molte le iniziative che cercheremo di mettere in campo: vista l’esperienza positiva della mostra fotografica negli spazi della biblioteca, da inizio febbraio ne ospiteremo un’altra che avrà come tema il lavoro nella Val Seriana. Per il giorno della Memoria stiamo pensando a una serie di iniziative in collaborazione con Isrec. In primavera poi è in programma un ciclo di conferenze in collaborazione con l’università di Bergamo di cui vi parleremo presto…

Diamo ora il giusto spazio ai nuovi libri che da oggi trovate in biblioteca, pronti al prestito.

Questo mese la selezione è particolarmente ricca di spunti molto eterogenei tra loro: si passa dal vincitore del Premio Campiello 2023 “La Resistenza delle donne” di Benedetta Tobagi, a un inedito diario di bordo di alcuni scienziati sociali che percorrono le rotte migratorie del Mediterraneo, passando per uno strumento della memoria come “L’orda d’oro” di Nanni Balestrini e Primo Moroni per approdare poi al fumetto di cui si è innamorato Zerocalcare, “Ducks” che ci porta tra le sabbie bituminose del Canada.

 

*La scelta dei libri di questo mese è stata fatta in collaborazione con Caterina Doni

Eccoci dunque:

La Resistenza delle donne (Benedetta Tobagi, Einaudi, 2022)

La Resistenza delle donne è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della “brava moglie” che decide di imbracciare le armi per affermare un’identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca il riscatto da un’esistenza di miseria e violenza, a chi nella guerra cerca vendetta, dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe. Robagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica in cui sono state rimesse al loro posto le pagine di solito strappate o sminuite, quelle che vedono come protagoniste le donne.

Crocevia Mediterraneo (Equipaggio della Tanimar, elèuthera, 2023)

Gommoni, sbarchi, motovedette, ONG, scafisti… la spettacolarizzazione dei confini che da anni viviamo racconta solo una parte della storia. Il Mediterraneo è – storicamente – uno spazio di contaminazione, come testimonia questo lavoro “sul campo” condotto a bordo della Tanimar da un gruppo di scienziati sociali che ha dato voce e legittimità a tutti coloro che lo attraversano: migranti, pescatori, marinai, guardacoste, isolani, funzionari delle agenzie europee. Una ricerca che applicando i criteri di una sociologia intesa come pratica pubblica propone di ripensare la “frontiera d’acqua del mediterraneo”, affinché torni a essere uno spazio comune abitato da una pluralità di attori sociali.

 

L’orda d’oro 1968-1977 (Nanni Balestrini, Primo Moroni, Feltrinelli, 2022)

“Non è forse vero che la lotta degli uomini contro il potere è anche la lotta della memoria contro l’oblio?” L’orda d’oro, pubblicato per la prima volta nel 1988 e ora ampliato e aggiornato, è un formidabile strumento della memoria. Balestrini e Moroni montano il materiale accumulato dalla “grande ondata rivoluzionaria” con appassionato rigore, aprendo fra la mole dei frammenti, dei documenti e degli interventi strade e percorsi accessibili a tutti i lettori. Sono dieci anni di storia italiana che attraverso idee, gesti, tensioni raccontano la grande stagione dell’“assalto al cielo”.

 

 

 

Lavorare non basta (Marianna Filandri, Laterza, 2022)

Il tasso di occupazione è considerato un indicatore fondamentale dello sviluppo di un paese: peccato che sia sempre più elevato anche in Europa il numero di lavoratori poveri. La costruzione delle identità personali e collettive è ancora legata al proprio ruolo professionale. Peccato che i ruoli professionali siano sempre più precari e frammentati. Insomma: il lavoro non basta più. L’introduzione del salario minimo, la promozione di contratti stabili e la revisione della tassazione sul lavoro rispetto a quella sui patrimoni sono i primi interventi urgenti che aiuterebbero la società a risollevarsi.

La porca miseria. Memoir di una madre single nei quartieri poveri di Londra (Cash Carraway, Edizioni Alegre, 2023)

Avete presente Maid di Stephanie Land, diventato una serie Netflix di successo? Ecco corroboratela con un po’ di Charles Bukowski e otterrete il sapore di questo libro che è diventato un bestseller in Gran Bretagna. Tutto comincia con la protagonista nascosta nella toilette di un treno con un pacco di test di gravidanza rubati alla ricerca di “un posto sicuro”: una casa rifugio per vittime di violenza domestica a Londra. Peccato che il posto si riveli tutt’altro che sicuro architettonicamente parlando e che in quel momento il governo conservatore proponga di tagliare il welfare e colpevolizzare le madri single povere, rappresentandole nei format televisivi come parassite e welfare queen. Una storia tragica ed esilarante insieme, di una donna che lotta contro la miseria passando – in mezzo a mille impieghi precari – da un lavoro come spogliarellista alla scrittura di copioni teatrali e televisivi. Senza riuscire a superare la soglia di povertà.

FIOM. Una storia di democrazia, contrattazione e conflitto - copertina

Fiom. Una storia di democrazia, contrattazione e conflitto (A.A. V.V. Futura Editrice, 2022)

La Fiom ha compiuto 121 anni di vita. Nata a Livorno il 16 giugno del 1901, ha attraversato tutto il Novecento, le sue conquiste e le sue tragedie. La Fiom ha indissolubilmente legato la propria storia a quella del paese, ne ha interpretato i sentimenti, la voglia di giustizia sociale e di crescita collettiva dentro e fuori le fabbriche. Questo volume ricostruisce la storia della Fiom dalle origini ai giorni nostri, focalizzandosi in particolare sugli ultimi quarant’anni, quelli che, dalla sconfitta operaia alla Fiat nel 1980, hanno segnato un nuovo paradigma politico, sociale ed economico: la fine delle grandi ideologie politiche di massa, la precarizzazione, il neoliberismo. Sfide a cui la Fiom ha saputo reagire attraverso la contrattazione e le strutture della rappresentanza a partire dai luoghi di lavoro

 

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Mio figlio è femminista. Crescere uomini disertori del patriarcato (Monica Lanfranco, Vanda Edizioni, 2023)

Per arginare la violenza maschile sulle donne occorre cambiare le parole e le pratiche educative, occorre cambiare la cultura fin dalla base. Occorre crescere i figli maschi in modo diametralmente opposto al modello machista così che, una volta adulti, vadano nel mondo senza riprodurre lo stereotipo virilista e misogino, siano alleati delle donne che incontrano nel loro comune percorso di emancipazione e libertà dal patriarcato. Monica Lanfranco, femminista, giornalista si occupa da decenni di sessismo e formazione ed è convinta che educare fin da piccoli i bambini al rispetto dell’altra, sia una straordinaria occasione per cambiare il mondo e dare una spallata alla cultura misogina.

 

 

 

Ducks (Kate Beaton, Bao publishing, 2023)

Può un fumetto aprire uno squarcio su un mondo del lavoro lontano (geograficamente) eppure così familiare? Certamente sì. Con l’obiettivo di ripagare il proprio prestito studentesco, Katie si dirige nell’Alberta (Canada) per approfittare della corsa all’oro nero e lavorare nei giacimenti di sabbie bitubinose. Katie si imbatte nella dura realtà della vita di quel posto di lavoro, dove i traumi sono all’ordine del giorno ma non vengono mai affrontati. “In Ducks Beaton non parla esplicitamente di come il capitalismo sfrutti e alieni, ma lo mette in scena attraverso la vita di tutti i giorni in un cantiere minerario. Sono i dettagli e le sfumature a permettere di unire i puntini, generando nel lettore un effetto devastante”

 

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

 

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara

NOVITA' NOVEMBRE 2023

Ben ritrovate e ben ritrovati,

come forse qualcuno saprà già, da circa un mese in biblioteca ospitiamo Clara Scarpellini, tirocinante dell’Università di Bergamo e laureanda in Scienze della Comunicazione. Il progetto principale che stiamo portando avanti con Clara è il riordino del materiale fotografico presente in biblioteca, con l’obiettivo, a breve termine, di creare un percorso tematico che corredato dagli appositi riferimenti bibliografici possa concretizzarsi in una piccola presentazione e in un prossimo futuro di digitalizzare parte del patrimonio e renderlo maggiormente accessibile. Ovviamente vi terremo aggiornati sugli sviluppi…

Il mese di novembre porta con sé le consuete novità libresche della “Di Vittorio”. Come sempre cerchiamo di dare spazio a una pluralità di voci e testi differenti che indaghino le attuali tendenze socio-politiche ed economiche, ma senza rinunciare a uno sguardo rivolto al passato per ricordarci chi siamo e da dove veniamo. Un solo romanzo questo mese (ci rifaremo a dicembre!), ma come scritto nella prefazione di Sabato sera, domenica mattina di Alan Silltoe, una storia che resiste negli anni perché continua a parlarci e a denunciare che le cose non sono poi tanto cambiate e che continuare a lottare è quanto mai doveroso.

*La scelta dei libri di questo mese è stata fatta in collaborazione con Caterina Doni, le descrizioni in collaborazione con Clara Scarpellini.

Eccoci dunque:

TRA AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Tra autonomia differenziata e presidenzialismo. Per un’altra idea di repubblica fondata sul lavoro e la coesione sociale (AA.VV., Futura Editrice, marzo 2023)

Questa pubblicazione raccoglie i preziosi contributi che diversi relatori (Gaetano Azzariti, Tiziana Basso, Mario Pianta e Rosy Bindi tra gli altri) hanno portato alla giornata di discussione promossa dalla CGIL il 20 gennaio 2023 dall’omonimo titolo. Tre sono i pilastri discussi, profondamente connessi tra loro: l’attuazione dell’art.116, terzo comma della Costituzione – meglio nota come autonomia differenziata - , le ipotesi di presidenzialismo, semi-presidenzialismo o premierato e la coesione sociale che verrebbe minata dall’attuazione di entrambe le proposte con il ridisegno di una Repubblica ben lontana da quella democratica fondata sul lavoro e garante dei diritti fondamentali nata con la Costituzione nel 1948, che la CGIL intende difendere.

Marzo 1973. Bandiere rosse a Mirafiori (Chicco Galmozzi, DeriveApprodi, febbraio 2023)

“Quello che si conclude nella primavera del ’73 non è solo un ciclo di lotta operaia: per un lustro, dal ’68 al ’73 il proletariato di fabbrica è stato non solo classe per sé ma classe generale, capace di produrre allineamento di ampi settori sociali, dagli studenti a settori di piccola e media borghesia, e di esprimere autorità sociale. Nei paesi della cintura torinese, o nelle valli bergamasche, il delegato di reparto di Mirafiori o della Breda o della Falck contava come e forse più del sindaco, del parroco e del farmacista”. L’occupazione dello stabilimento Fiat Mirafiori del marzo 1973 rappresenta il punto più alto delle lotte operaie iniziate nella seconda metà degli anni ’60. Il libro propone una ricostruzione storica di quelle vicende e di quanto sarebbe accaduto negli anni successivi. Il testo si avvale di una preziosa appendice: il diario quotidiano dell’occupazione stilato dai protagonisti di quello straordinario evento.

 

Sabato sera, domenica mattina (Alan Sillitoe, minimum fax, 2010)

Quando un libro, per prassi critica o popolare, diventa un classico, è un po’ come se lo facessero senatore a vita. Ha fatto il suo tempo (l’anno di pubblicazione della prima edizione originale è il 1958), ma l’ha fatto meritoriamente quindi oggi gli si deve qualcosa. L’indimenticabile protagonista di questo romanzo, Arthur Seaton ha ventidue anni e un posto di lavoro sicuro in una fabbrica di Nottingham; la società sembra aver già deciso il suo destino: la catena di montaggio, il servizio militare, il matrimonio, i figli… ma Arthur non ci sta: dovrà fare a pugni molte volte, bere un bel po’ di birra e portarsi a letto una donna sposata di troppo, prima di capire gli ingredienti giusti per la ricetta della felicità. Alan Sillitoe ci regala uno fra i più intensi e divertenti ritratti dell’Inghilterra anni ’50, un romanzo dissacrante sulle costrizioni sociali e i sogli individuali di ribellione.

 

Dossier Iran (Michel Foucault, NeriPozza, 2023)

Il filosofo Michel Foucault si reca in Iran nel 1978, poco dopo lo scoppio della rivoluzione, su incarico del Corriere della Sera. Il frutto di questi soggiorni sono dieci articoli pubblicati dal giornale italiano, più altri materiali, inediti fino a oggi, raccolti in questo volume a testimonianza di un’esperienza originale e, al tempo stesso, controversa. I media occidentali sottolinearono subito l’abbaglio, se non l’irresponsabilità, del filosofo nel porre l’accento su una presunta “spiritualità politica” della rivoluzione degli ayatollah. A mezzo secolo da quei reportage Dossier Iran torna in libreria con tutti i materiali prodotti da Foucault sulla rivoluzione iraniana. Ne emerge una originale riflessione che, al di là dell’esito catastrofico di quell’evento, mostra l’irriducibile singolarità dell’iniziale sollevazione popolare e le speranze che la accompagnarono.

La sfida delle disuguaglianze. Contro il declino della sinistra. (Carlo Triglia, Il Mulino, 2022)

Perché le classi deboli si stanno allontanando dai partiti di sinistra? La sinistra di oggi saprà contrastare le disuguaglianze e difendere la democrazia? La sinistra europea e quella italiana si trovano ad affrontare una nuova sfida. L’elettorato popolare alimenta infatti l’esodo verso l’astensionismo e verso la nuova destra radicale. A fronte del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, molti non si sentono oggi rappresentati. Questo volume, valendosi di un ampio materiale di ricerca, indaga sulle difficoltà della sinistra europea – con l’eccezione interessante dei paesi nordici – nel contrastare le nuove disuguaglianze, ma mette anche in luce come la sfida non sia persa: occorre riorientare l’offerta politica della sinistra di cui vengono qui discusse condizioni e possibilità.

Parole che separano (Marilisa D’Amico, Raffaello Cortina Editore, 2023)

Parole che separano, che discriminano, parole d’odio: sono quelle che invadono da sempre il linguaggio pubblico e comune. Il libro riporta una fotografia accurata sul linguaggio d’odio europeo, dalla “discriminazione invisibile”, cioè quella semantica di esclusione dell’universo femminile della lingua, di cui viene descritta la tendenza d’uso di una lingua “per soli uomini” alle recentissime trasformazioni; la discriminazione più aggressiva, costituita dall’hate speech, così pericoloso per i diritti individuali e reso più pervasivo dalla viralità dei social network; la discriminazione del linguaggio non verbale e delle immagini, che contraddistingue, ora più che mai, il mondo della comunicazione e della pubblicità; infine, la più recente e insidiosa, quella del linguaggio artificiale. Marilisa D’Amico non solo ci pone di fronte a delle riflessioni sul passato, ma ci invita anche a trovare soluzioni per il futuro: il linguaggio dell’intelligenza artificiale può essere un rimedio alle discriminazioni? Qual è il ruolo dell’educazione per contrastare un linguaggio di esclusione? Dov’è l’equilibrio tra il principio di eguaglianza e i limiti alla libertà di espressione?

 

 

Suprematismo bianco (Alessandro Scassellati Sforzolini, DeriveApprodi, febbraio 2023)

Il volume affronta il fenomeno del suprematismo bianco e il suo radicamento nelle culture e società occidentali attraverso un’analisi critica di “lunga durata” dei rapporti di forza – economici e politici – che queste società hanno storicamente avuto e continuano ad avere con le popolazioni “colorate” (non-bianche) del resto del mondo. D’altro canto, questo particolare fenomeno è insito nella costituzione e nelle politiche dell’immigrazione degli Stati Uniti, “faro della democrazia globale”. La tesi di fondo dello studio analizzato è che, oggi, il suprematismo bianco rappresenta uno dei sintomi più emblematici della crisi che sta investendo il nostro pianeta. Si tratta di una crisi onnipresente e onnicomprensiva, in cui geopolitica, capitalismo, crisi finanziarie, conflitti armati, disuguaglianze socio-economiche, cambiamenti climatici e divisioni razziali, etniche e religiose si intrecciano, alimentandosi e potenziandosi a vicenda in una spirale sempre più catastrofica. Pertanto, il libro è un tentativo di interpretare e di “mettere in ordine” il caos globale, fornendo al lettore alcuni strumenti per comprendere l’apparente anarchica condizione presente del mondo.

 

 

 

 

Come cambia l’industria (Vincenzo Comito, Futura Editrice, 2023)

L’industria sta cambiando rapidamente, in Italia, in Europa e nel mondo. Le nuove tecnologie trasformano prodotti e sistemi produttivi, le attività si spostano da Occidente a Oriente per diverse cause: le questioni demografiche; il nuovo ruolo dello Stato; lo scoppio della pandemia – con le collegate crisi logistica e nelle catene di fornitura – e una forte crescita del tasso di inflazione, che tende ad accelerare le cose, come i conflitti con le grandi potenze e il mondo del lavoro. Questo libro cerca di analizzare le trasformazioni in atto nel campo industriale, individuando alcune linee di movimento principali, guardando in particolare a tre settori oggi tra i più rilevanti: quello dei semiconduttori, dell’auto e della carne. Quest’ultimo con particolare attenzione, considerato tradizionalmente estraneo al mondo dell’industria, ma di cui sta assumendo progressivamente gran parte dei caratteri, è infatti in parte responsabile dei cambiamenti climatici e altri disastri ecologici in atto. Il mondo si trova ad affrontare un futuro di rischi, incertezze, turbolenze e squilibri climatici senza precedenti.

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Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

 

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

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Mara

Mostra fotografica "Oltre la linea rossa" di Giovanni Diffidenti

OLTRE LA LINEA ROSSA. Dieci scatti, cinque Paesi in guerra. #Siria, #Sudan, #Ucraina, #Libia e #Afghanistan 📍Giovedì 9 novembre, ore 18.00, l’inaugurazione della mostra fotografica di Giovanni Diffidenti in #CGIL a #Bergamo, in via Garibaldi 3
La sua personale linea rossa è un limite invisibile, eppure ben distinguibile nel mezzo di una guerra. È il limite oltre il quale vengono azzerati i diritti fondamentali della popolazione civile, che non ha colpa né responsabilità per la violenza che travolge tutto.
“Bombardare ospedali e scuole è oltrepassare quella linea. Ma lo è anche, da testimone, mettere a rischio la propria vita per documentare ciò che accade di là”. Lo spiega Giovanni Diffidenti, fotoreporter bergamasco, una carriera lunga quarant'anni, alla vigilia dell’inaugurazione della sua mostra fotografica “Oltre la linea rossa” proposta dalla Biblioteca "Di Vittorio" CGIL di Bergamo nella sede del sindacato.
📍La mostra, accompagnata dai testi del giornalista Andrea Valesini, è stata curata da Eirene Centro Studi per la Pace e dall’Associazione Mosaico. Sarà possibile visitarla fino al 17 novembre (negli orari 9-12 e 14.30-18).
“La linea rossa ha a che fare con il modo in cui si conduce una guerra, e con la maniera in cui la si documenta”, aggiunge il fotoreporter, che ha scelto di proporre dieci immagini scattate in cinque Paesi in conflitto, Siria, Sudan, Ucraina, Libia e Afghanistan.
Durante l’inaugurazione, intervistato dalla giornalista Francesca Ghirardelli, racconterà di quei cinque tormentati angoli di mondo e delle numerose linee rosse che ha incontrato svolgendo la sua professione.

...aspettando il nuovo

Per i mesi di aprile e di maggio 2021, la Biblioteca “Di Vittorio” funzionerà solo per il completamento dei lavori di riordino di fondi di archivio e di catalogazione libraria in corso.
Saremo quindi completamente chiusi al pubblico, in attesa di ripartire con chi mi sostituirà.
Un grazie di cuore a tutti e tutte coloro che hanno collaborato con la “DiVI” in questi anni, a partire da chi decise che la Cgil di Bergamo dovesse avere una Biblioteca, intitolata a
Giuseppe Di Vittorio, uno di noi, il più grande di tutti noi.


“Io vorrei aggiungere ancora qualche proposta: la prima proposta, per cercare di diffondere quanto più ci è possibile la cultura, è questa: che in tutti i capoluoghi di provincia in cui esiste un’Università popolare, tutte le organizzazioni popolari e democratiche – ed io direi in primo luogo i sindacati – debbano intervenire per potenziare al massimo queste Università popolari là dove esistono. Là dove non esistono, ad iniziativa delle associazioni popolari – ed in primo luogo dei sindacati – debbono essere create al più presto. Secondo: sviluppare al massimo grado i circoli di carattere culturale, di carattere sportivo, di carattere ricreativo, di carattere turistico, circoli in cui rientrino tutte le forme dell’arte, filodrammatiche e bande musicali, tutte le forme di attività, escursioni ecc. […] Terza condizione: dare il massimo sviluppo alle biblioteche popolari: non abbiamo biblioteche sufficienti nel nostro paese; siamo ad un livello estremamente arretrato, dobbiamo andare avanti. Perché proponiamo che ogni associazione di massa, popolare, professionale, e di ogni altro carattere abbia una biblioteca. Io mi sento qui autorizzato a rivolgermi più direttamente ai sindacati e propongo ai sindacati di un certo rilievo che ognuno di essi abbia una biblioteca, sia pur piccola, sia pur modesta, che si facciano circolare i libri fra i lavoratori, che si susciti in tutti il gusto del leggere, del coltivarsi, del sapere. Ecco un’iniziativa che dobbiamo prendere: e si organizzino non soltanto nei capoluoghi di regione, nelle grandi città o nelle città di maggior rilievo le nostre biblioteche. Bisogna moltiplicare le mostre anche nelle piccole località. Facciamolo questo sforzo. Sotto questo aspetto rivolgo un appello ai nostri artisti: andiamo più in fondo, tra il popolo e andiamo anche nei piccoli centri, nella misura del possibile, perché più porteremo a portata di mano la possibilità di accesso alla cultura, al bello, alle varie espressioni dell’arte, più noi contribuiremo ad elevare il nostro popolo e ad interessarlo ai problemi dell’arte e della cultura […].
Dal discorso di Giuseppe Di Vittorio al Congresso della cultura popolare, Bologna 1953. http://www.strisciarossa.it/di-vittorio-per-una-cultura-nazionale-cioe-profondamente-popolare/

Bergamo, marzo 2021                                                 Eugenia Valtulina

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