LAVORO? SICURO! Prevenzione, comunicazione, protesta nel ‘900
Ben ritrovate e ben ritrovati,
con piacere vi invitiamo all'inaugurazione della mostra: LAVORO? SICURO! Prevenzione, comunicazione, protesta nel ‘900
il 4 aprile alle ore 18.00 (necessaria prenotazione)
presso Fondazione Dalmine (piazzale Leonardo da Vinci, 3 Dalmine)
La mostra sarà visitabile con prenotazione anche nelle seguenti date:
Visite guidate su prenotazione
Domenica
, ore 15.00-18.00
Giovedì
, ore 16.00-19.00
Giovedì
, ore 16.00-19.00
Per prenotarsi occorre accedere a questo link: https://fondazionedalmineeventi.org/lavorosicuro/
La mostra affronta il tema della sicurezza sul lavoro, ricostruendo evoluzione, traguardi e conquiste ed è in programma dal 5 aprile al 19 dicembre 2025 negli spazi di Fondazione Dalmine.
LAVORO? SICURO! Prevenzione, comunicazione, protesta nel ‘900 presennta una selezione di documenti, immagini e fotografie tratti da archivi, musei e collezioni private, che affronta il problema degli infortuni e della sicurezza sul lavoro, un tema sempre drammaticamente attuale.
L’esposizione è parte di un più ampio progetto di ricerca, che attraverso una rigorosa selezione del materiale d’archivio delle diverse realtà coinvolte, documenta la presa di coscienza del problema degli infortuni, dalle prime forme di intervento privato promosse a Milano da esponenti di primo piano della comunità degli affari come Ernesto De Angeli e Giovanni Battista Pirelli, alle connessioni con la nascita e lo sviluppo della medicina del lavoro, fino alla graduale istituzionalizzazione delle forme di assicurazione e tutela dei lavoratori da parte di enti statali e parastatali.
In Fondazione Dalmine la mostra si arricchisce di una sezione aggiuntiva che indaga la memoria della sicurezza sul lavoro nel territorio bergamasco attraverso documenti della commissione sicurezza, fotografie, vignette, manifesti e materiale degli archivi di TenarisDalmine, Cotonificio Crespi, Legler, Same, Gianfranco Frattini, Biblioteca di Vittorio - CGIL Bergamo, INAIL sezione territoriale di Bergamo.
Il progetto «LAVORO? SICURO!» è stato concepito come mostra itinerante, con la curatela di Giorgio Bigatti, direttore scientifico di ISEC. Dopo la prima edizione nella sede della Fondazione Isec a Sesto San Giovanni (dicembre 2022 - aprile 2023), è stata presentata presso il Museo di storia della Medicina dell'Università La Sapienza di Roma (maggio-novembre 2024) e presso lo Spazio Gerra del Comune di Reggio Emilia (1 febbraio-23 marzo 2025).
Il percorso espositivo si snoda lungo tre assi. Nella prima sezione viene ricostruita la messa a fuoco di misure di prevenzione da parte di tecnici specializzati quali ingegneri e medici, la seconda sezione indaga la comunicazione alle aziende e ai dipendenti sul tema della sicurezza del lavoro, infine, la terza sezione mostra le lotte per la salute in fabbrica e la sicurezza sul lavoro da parte di operai e operaie e delle organizzazioni sindacali. L’allestimento è realizzato da Paola Fortuna dello Studio +Fortuna di Trieste.
La mostra è curata da ISEC Istituto per la storia dell’età contemporanea, in collaborazione con Archivio del lavoro e MUSIL Museo dell’industria e del lavoro Brescia. L’esposizione in Fondazione Dalmine è realizzata in collaborazione con INAIL sezione territoriale di Bergamo, Biblioteca di Vittorio - CGIL Bergamo, Fondazione Legler, Studio Archivio Gianfranco Frattini, SDF Archivio storico e Comune di Capriate.
L’impegno di CGIL su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro individua tra i punti nodali queste tematiche: condizioni di lavoro e qualità del lavoro come precondizioni che determinano veri livelli di garanzia di salute e sicurezza o comunque come aspetti di uno stesso problema. L’obiettivo non è esclusivamente eliminare gli infortuni (mortali e non) bisogna lavorare per il “benessere” dell’individuo partendo da un approccio socio-culturale. La prevenzione resta la direttrice da perseguire, attraverso la reale e concreta partecipazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e quindi una consapevolezza dei problemi e una capacità di percezione che possono svilupparsi solo a partire da una capillare diffusione di formazione e di informazione di qualità.