Questo Sito Utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione sul sito. Continuando la navigazione accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Sanità

Il Sad a Bergamo (da Spi Insieme)

 

Il Sad a Bergamo
protegge ancora gli anziani?

Il Servizio di assistenza domiciliare (Sad) offre prestazioni di aiuto e di sostegno alla vita quotidiana sia agli anziani che vivono soli, sia ai familiari che se ne prendono cura. Per i congiunti in particolare, molti interventi si possono configurare come collaborazione nella cura o di temporanea sostituzione: una forma che si potrebbe definire di "sollievo".

Le prestazioni più diffuse del Sad sono di due tipi: 1) l'aiuto alla persona, che si traduce in interventi legati alla cura del corpo, all'alimentazione, all'accompagnamento per prestazioni sanitarie e riabilitative, all'assistenza in ospedale e in case di ricovero e al mantenimento delle relazioni sociali, familiari e amicali; 2) la cura della casa e del guardaroba.

Le condizioni di accesso e di compartecipazione economica da parte dell'utente sono normate da ciascun Comune o attraverso una delibera o attraverso uno specifico regolamento. Normalmente prevedono una compartecipazione degli assistiti legata al reddito (Isee). Nel comune di Bergamo il servizio Sad per anziani in difficoltà deve essere richiesto all'assistente sociale del servizio Pass, in via San Lazzaro. Il servizio in genere viene erogato secondo un progetto assistenziale stabilito tra l'assistente sociale, il coordinatore del Sad e la famiglia del richiedente.

La popolazione italiana invecchia sempre più e le aspettative di vita si sono allungate. In questo momento di crisi e di tagli che anche gli enti locali effettuano per far tornare i conti, quanto viene stanziato per l'assistenza agli anziani e ai disabili? Per sapere quali scelte ha effettuato l'amministrazione comunale di Bergamo, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato il 1° febbraio l'assessore alle politiche sociali Leonio Callioni. Nei giorni precedenti si era parlato di tagli e i lavoratori delle cooperative avevano avviato lo stato di agitazione. Nell'occasione l'assessore ha confermato la riduzione degli stanziamenti al servizio di assistenza domiciliare. Per meglio dire, ha confermato l'erogazione della stessa cifra complessiva del 2008 che, di fatto, si traduce in una diminuzione delle ore finanziate del 15% circa. Per l'anno 2013 la diminuzione sarà di 17mila ore (da 112mila del 2012 a 95mila per il 2013) a fronte di una situazione sociale sempre più difficile. Il Comune tuttavia ha anche annunciato di voler estendere il servizio di "Custodia sociale", che prevede punti di ascolto sul territorio, per facilitare l'integrazione tra servizi erogati e volontariato sui temi dell'assistenza domiciliare. L'amministrazione, a seguito della richiesta sindacale, ha preso l'impegno di riconvocare le parti quando verrà assegnato il finanziamento che il Governo ha destinato alla Regione Lombardia e che dovrà essere ridistribuito fra i singoli Comuni. L'impegno del sindacato è quello di indirizzare parte delle risorse governative proprio sul Sad, per compensare, seppur parzialmente, la riduzione del servizio.

L'intesa tra l'amministrazione e i sindacati dei lavoratori delle cooperative ha permesso la salvaguardia dei livelli occupazionali, comportando tuttavia una riduzione di orario lavorativo e conseguentemente di salario.

(di Lorenzo Gaini - Da Spi Insieme Aprile 2013)