Progetti di contrasto al gioco d'azzardo patologico
In Italia, il gioco d'azzardo tocca circa il 70-80% della popolazione adulta. Questo significa che più di 30 milioni di persone giocano regolarmente denaro in pratiche di azzardo, pratiche che vanno dai giochi da casinò, al lotto, alle scommesse, alle corse dei cavalli, ai videopoker, alle slot-machine, ai gratta e vinci, solo per ricordarne alcune.
Quando parliamo di gioco d'azzardo intendiamo ogni gioco il cui esito è affidato interamente alla sorte, che comporta perdite in denaro e che, quasi sempre, si traduce in una dipendenza.
Come tutte le dipendenze, è caratterizzato da elementi ricorrenti. Il desiderio incontrollabile di giocare; l'astinenza, cioè la sensazione di irrequietezza associata a sintomi fisici e psicologici che si manifesta se non si riesce a giocare; l'assuefazione, quindi la necessità di aumentare man mano la quantità di tempo dedicato al gioco e, purtroppo, la tendenza a sovrastimare la propria abilità e a sottostimare la spesa che dovrebbe portare a una vincita.
Per questo il gioco d'azzardo patologico, in termini popolari chiamato "ludopatia", è affrontato non più come "vizio", ma come una vera e propria malattia. Una malattia i cui effetti si ripercuotono dall'individuo malato all'intero tessuto familiare, lavorativo, sociale, con pesanti ricadute sulla sicurezza, la previdenza, la salute, la capacità lavorativa, l'ordine pubblico e, in modo drammatico, sul bilancio familiare. Infatti, sempre più giocatori problematici si indebitano, chiedendo finanziamenti a società o a privati, fino a ricorrere agli usurai.
Consapevole delle gravi ricadute sociali che il gioco d'azzardo può determinare, la Regione già da anni ha lanciato la campagna: "Non giocarti gli affetti. Smetti col gioco d'azzardo. Vinci nella vita". L'obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull'impatto sociale ed economico della ludopatia. Per questo motivo, anche nel 2020 sono stati stanziati oltre 1.500.000 euro, di cui una parte assegnata all'Ats di Bergamo affinché si realizzino progetti di prevenzione e contrasto al Gap (Gioco d'azzardo patologico).
L'Ats di Bergamo ha aderito alla campagna regionale, pianificando progetti che si sviluppano su più anni, avendo ben presente che la pandemia ha ulteriormente incrementato le condizioni di fragilità sia di carattere economico-sociale che emotivo e che queste condizioni costituiscono importanti fattori di rischio per tutte le dipendenze.
Il progetto individuato si pone come obiettivo primario l'intercettazione precoce delle situazioni problematiche e l'attivazione di servizi di accoglienza e cura, anche attraverso l'individuazione di figure dedicate e lo sviluppo di strategie di accompagnamento.
Per raggiungere questi obiettivi è stata chiesta anche la nostra collaborazione, soprattutto in qualità di osservatori privilegiati, cioè che possono intercettare precocemente situazioni critiche e, per quanto possibile, favorire l'attività di prevenzione. Il progetto prevede di coinvolgere i volontari che fanno accoglienza nelle nostre sedi, i delegati sindacali e le associazioni dei consumatori, cioè gli operatori che, data la loro funzione, potrebbero intercettare le persone a rischio di diventare ludopatiche e indirizzarle presso le strutture che possono supportarle e aiutarle a prevenire o uscire dalla dipendenza.
Carmen Carlessi
Dal periodico "Spi-Insieme"
Bergamo, maggio-giugno 2021