In "caduta libera" i dipendenti dell'Inps di Bergamo
Il presidente Gibellini (Cgil) sul calo degli organici dell'Istituto previdenziale:
"Dai 600 dipendenti di 15 anni fa, ai 200 di fine 2023"
In calo, anzi "in caduta libera" secondo il presidente del Comitato Provinciale dell'INPS di Bergamo, Marcello Gibellini della CGIL. Sono gli organici della Direzione provinciale dell'Istituto nazionale della Previdenza Sociale, che se quindici anni fa erano costituiti da circa 600 persone tra INPS e INPDAP, oggi si attestano a 270 complessivamente (l'INPDAP è confluita formalmente in INPS dal 2012).
"L'operatività dei servizi risulta già oggi in forte difficoltà, ma nel corso del 2023 prevediamo un ulteriore calo che porterà l'organico a quota 200 dipendenti o meno" spiega Gibellini, ripetendo quanto ha inserito nell'ordine del giorno presentato oggi a mezzogiorno durante la seduta del Comitato Provinciale dell'Istituto (l'Odg è stato poi approvato da tutti i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese).
Alla fine di quest'anno è "prospettabile che i lavoratori addetti saranno un numero anche inferiore a 200 perché dagli attuali 270 bisognerà detrarre le 52 uscite per mobilità nazionale e le 2 per mobilità regionale, oltre ai pensionamenti che allo stato attuale sono già previsti nel numero di 8 lavoratori, ma che dovrebbero però raggiungere i 14 complessivi. Certamente nel corso di questi due anni aumenteranno ancora più significativamente anche per effetto della nuova possibilità di pensionamento con quota 103".
La diminuzione di personale che la sede subirà nei prossimi mesi determinerà inevitabilmente "un peggioramento nell'organizzazione interna del lavoro e la compromissione dei tempi e degli esiti dei processi di evasione di una grande varietà di pratiche di pensione, Naspi, bonus vari, Assegno Unico, Red, solo per citare le più comuni.
"Per quanto a nostra conoscenza non sono previsti nel medesimo periodo inserimenti stabili, in quanto potrebbero arrivare presso la sede di Bergamo solo 38 addetti che hanno vinto l'ultimo concorso (sui 71 originariamente previsti), ma per una temporanea attività di addestramento/affiancamento con successiva previsione di lavoro da remoto per un solo anno (per poi con ogni probabilità proseguire ad elaborare le pratiche per Bergamo, ma da altra sede, aprendo un'ulteriore serie di criticità)" prosegue Gibellini. "Nonostante due concorsi indetti al fine di rafforzare l'organico, la forza lavoro stabile della Direzione Provinciale di Bergamo si sta quindi ulteriormente riducendo".
Va per questo "assolutamente mantenuta un'adeguata e diffusa presenza sul territorio di Bergamo". Ma va anche garantita per Gibellini "un'efficiente organizzazione del lavoro che sappia valorizzare l'apporto degli addetti al fine di soddisfare pienamente, nei giusti tempi e negli esiti, le richieste dei cittadini, dei patronati e delle imprese".
"Il presidente nazionale INPS Pasquale Tridico dichiara che i dipendenti dell'Istituto non stanno diminuendo. Dunque se a Bergamo crollano significa che altrove crescono, e di molto: se si tratta di creare posti di lavoro là dove non ci sono e permettere ad altri lavoratori in altre parti del Paese di guadagnarsi da vivere siamo più che d'accordo, ma questo non deve danneggiare territori dove i volumi di attività sono molto alti e dove si rischia di compromettere il servizio se c'è carenza di personale. Richiamiamo con forza l'attenzione sul tema degli organici anche perché sollecitati vigorosamente dai delegati delle Rsu, che a loro volta raccolgono il disagio di tanti lavoratori, a partire proprio da quelli della sede di Bergamo" conclude Gibellini.
Ufficio Comunicazione Cgil
Bergamo, 5 aprile 2023