Pensione di vecchiaia con requisiti contributivi pari a 15 anni
Dopo il via libera del ministro Fornero alla circolare INPS
I sindacati dei pensionati: "Risultato dovuto, soprattutto, a mobilitazione dei sindacati dei pensionati e dei coordinamenti donne di CGIL, CISL e UIL che hanno raccolto centinaia di migliaia di firme (molte anche a Bergamo)"
Sul via libera del ministro Fornero alla circolare INPS che tutela circa 65.000 lavoratori che potranno così accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi pari a 15 anni previsti dalla cosiddetta 'riforma Amato' del 1992, sono intervenuti, oggi pomeriggio, i sindacati dei pensionati di CGIL CISL e UIL di Bergamo. La circolare riguarderebbe in particolare lavoratrici donne che hanno svolto attività lavorativa caratterizzata da una certa discontinuità (addette a servizi domestici e familiari ma anche lavoratori agricoli) ed hanno maturato diversi anni di contribuzione prima del dicembre 1992, per poi uscire dal mercato del lavoro con la prospettiva di poter fruire della pensione di vecchiaia una volta raggiunto il necessario requisito anagrafico.
"Abbiamo preso atto con piacere delle dichiarazioni del ministro Fornero che ha annunciato l'emanazione di specifiche direttive per portare a soluzione la questione dei quindici anni di contributi per coloro, in prevalenza donne, che avevano maturato tale requisito entro il 1992" hanno detto oggi i tre segretari dei sindacati provinciali dei pensionati Gianni Peracchi per lo SPI-CGIL, Fausto Gritti per FNP-CISL e Sebastiano Testa per UILP-UIL. "La platea degli interessati, o meglio, delle interessate, si attesta intorno alle 65.000 unità. Per la verità si sarebbe potuto intervenire prima o, meglio ancora, sarebbe bastato evitare di creare questa situazione di forte disagio ma, come si suol dire, meglio tardi che mai. Ora aspettiamo di valutare nel merito e nel dettaglio i contenuti della circolare che dovrà essere emanata dall'INPS. Rimane il fatto e la soddisfazione che il risultato di questa operazione si deve, soprattutto, alla mobilitazione dei sindacati dei pensionati e dei coordinamenti donne di CGIL, CISL e UIL che hanno raccolto centinaia di migliaia di firme (solo a Bergamo SPI, FNP e UILP ne hanno raccolte alcune migliaia) a sostegno della richiesta di risolvere quella che poteva considerarsi una vera e propria ingiustizia sociale".
Bergamo, 31 gennaio 2013