Lettera agli iscritti Spi Cgil di Bergamo
Lettera della segretaria Spi
da "Spi Insieme" giugno 2020
Carissimi, sono passati mesi dall'inizio dell'incubo. Non so come ognuno di voi ha vissuto questo periodo, quanti sono stati toccati da un lutto, o sono passati attraverso l'esperienza di questa terribile malattia. So solo che ci siamo mancati: siete mancati voi a noi e spero che anche a voi siamo mancati un po'.
Ci è mancata la vicinanza fisica, la condivisione dei problemi, il conforto reciproco. Dopo ogni catastrofe, prima c'erano gli abbracci che aiutavano i superstiti a non sentirsi soli, ma il virus ci ha tolto anche quelli.
Questo virus ci ha fatto vivere in un mondo alieno, e continua a farlo, e mentre ci concentravamo, giustamente, sulla paura della malattia, ci ha tolto tanto altro, troppo.
E adesso? Adesso ricominciamo a mettere insieme i pezzi, partendo dal riconoscerci a vicenda, dal riconfermare la nostra voglia di partecipare.
Partecipare alla ripresa sapendo che non sarà più come prima, sapendo che le strade che abbiamo davanti sono due: tornare indietro facendo in modo che tutto torni come prima, e vorrebbe dire regredire perché non si può ignorare ciò che è stato e i problemi che sono venuti a galla, oppure pensare a un mondo nuovo, diverso, ma per questo ci vuole determinazione e soprattutto tanto coraggio. Non so, ma ho la sensazione che noi questo coraggio l'abbiamo; speriamo che ne arrivi un po' anche a chi ci guida.
In questi mesi abbiamo tenuto il passo, sostenendo le giuste battaglie per la sicurezza nelle Rsa, cercando di rapportarci in modo costruttivo con Ats e gli altri enti per monitorare la situazione, per esserci dove e quando c'era bisogno.
Nonostante la malattia di alcuni di noi, abbiamo - con centinaia di telefonate al giorno - risposto ai nostri iscritti attraverso un centralino unico su cui venivano dirottate le chiamate dirette alle varie leghe Spi.
Non è stato facile, ma certo è stato utile.
Ci siamo tenuti aggiornati su ogni decreto, ogni bonus, ogni rinvio, su tutto ciò che poteva essere utile ai pensionati. L'abbiamo pubblicato sul sito della Cgil, su Facebook, sui giornali (quando è stato possibile) e diffuso attraverso i segretari di lega.
Ecco il punto: questo virus non solo ci ha attaccato senza che nessuno fosse preparato, ma soprattutto era, ed è ancora, un infido sconosciuto. Questo ha fatto sì che tutti dovessimo aggiornarci e riorganizzarci continuamente in corso d'opera.
In questo clima di paura e di incertezza abbiamo mantenuto costanti contatti con i segretari di lega, lasciando a loro, dove possibile, il compito di mantenere i rapporti con voi. Tra parentesi, aver sentito per telefono qualcuno di voi che mi chiamava per un saluto mi ha fatto molto piacere.
Tuttavia l'organizzazione quotidiana, i rapporti con gli altri sindacati, con la Camera del lavoro, con i mass media, con i più stretti collaboratori, hanno occupato a tal punto la giornata di questi ultimi e mia da portarci quasi a odiare il telefono e, arrivati a sera, a sperare che qualche stupido telefilm ci togliesse dalla testa ciò che stava succedendo.
Veniamo al punto. Riapriremo e avremo bisogno di tutti voi. Riapriremo e lo faremo con la massima sicurezza. Riapriremo e ristabiliremo i contatti tra noi.
È una chiamata alle armi: non pensino di cambiare il mondo senza di noi! Un abbraccio a tutte e a tutti voi.
La vostra segretaria
P.S. Questo numero di Spi Insieme è dedicato alle testimonianze, ai vissuti, al lavoro di questo periodo, sperando che aiutino a fare uno scatto in avanti con grinta.
Articolo estratto dal periodico "Spi Insieme"
Bergamo, giugno 2020