Camminata partigiana e pietre d'inciampo
Il "Sentiero Caslini"
ricorda il giovane Luigi Algeri
Se siete degli sportivi, per il 13 maggio segnatevi l'appuntamento con la 15a camminata alla Malga Lunga sul Sentiero Caslini. Un appuntamento con la nostra storia per la libertà, riconquistata anche grazie alla Resistenza e pagata con la vita di molti partigiani, tra cui appunto anche il Caslini.
Quest'anno l'Anpi di Scanzorosciate, che organizza questo evento con la collaborazione dello Spi, vuole ricordare un protagonista giovanissimo di quelle vicende: Luigi Algeri, appartenente alla 170^ bis SAP Garibaldi.
Aveva 13 anni, famiglia di contadini di Scanzo, faceva spesso da staffetta per gruppi di partigiani. In una di queste missioni sui colli della Gavarnia incrociò il fuoco fascista che gli massacrò le gambe. Ferite gravissime che lo segnarono per il resto della vita. Morì a 41 anni nel 1963.
Giovedì 8 giugno, alle ore 11.30, presso l'Impianto sportivo comunale di Scanzorosciate, si svolgerà la premiazione dei tre studenti vincitori della prima edizione del "Premio Luigi Algeri", per lo studio e la divulgazione della storia del Novecento, intitolato al giovanissimo partigiano scanzese. Il Premio è stato appunto bandito dalla sezione ANPI in collaborazione con il locale Istituto comprensivo e con il patrocinio del Comune.
L'Anpi di Scanzo ha dedicato a lui, come agli altri 14 partigiani del comune, le ormai famose "pietre d'inciampo", collocate nella piazza della Costituzione dove sorge il Municipio.
Cosa sono le "pietre d'inciampo"? Personalmente le ho scoperte qualche anno fa a Düsseldorf. Un sampietrino ricoperto da una lamina d'ottone, collocato in un marciapiede, davanti alla casa di una persona catturata, imprigionata e poi sterminata in qualche lager nazista. Vi è impresso il nome della vittima, la data di nascita, il luogo e la data della sua uccisione.
Vi ho appunto inciampato. Non con i piedi, ma con il cuore e la testa, la curiosità e il pensiero. Una sferzata per una rinnovata determinazione perché nulla di simile si possa ripetere.
L'ideatore di questi "inciampi" (stolpersteine) è un artista tedesco, Gunter Demnig, che ne ha posti i primi a Colonia e poi nelle principali città tedesche, dedicandoli agli Ebrei imprigionati ed "evaporati" nei campi di concentramento.
L'iniziativa è arrivata in Italia, dove si è estesa anche a persone legate alla Resistenza antifascista.
Roma, Milano, Bari, Torino e altre città, fino appunto a Scanzorosciate (primi nella Bergamasca) e poi a Premolo. Lassù, a Premolo, è stata dedicata a Don Antonio Seghezzi, assassinato a Dachau; si era consegnato volontariamente ai Tedeschi per evitare rappresaglie contro l'Azione cattolica di cui era responsabile.
Dunque, anche quest'anno, il secondo sabato di maggio, ritrovo alle ore 7 in via Monte Bianco a Gavarno di Scanzo. Per informazioni, telefonare allo 035.3594150 chiedendo di Barbara.
(Marcello Gibellini)
Dal periodico Spi Insieme, aprile 2017
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