Case di riposo, Spi e Funzione Pubblica Cgil scrivono all'Ats
"Dare il via alla riorganizzazione del settore
Intanto, resti prioritaria la funzione primaria svolta dalle Rsa:
l'accoglienza di nuovi ospiti"
Se nelle RSA del territorio di Bergamo si vuole evitare il ripetersi di un dramma, è indispensabile proiettarsi nel futuro immediato per dare il via a una riorganizzazione di questo settore": con queste parole si apre la lettera inviata al direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi da Augusta Passera, segretaria generale dello SPI-CGIL provinciale, e Roberto Rossi, segretario generale della FP-CGIL.
Come le due sigle CGIL hanno più volte avuto modo di sottolineare con diversi interlocutori, ATS compresa, "le RSA oltre a dare una risposta alle persone che non possono più fruire delle cure necessarie presso la propria abitazione, devono diventare parte integrante di una rete assistenziale territoriale che, lungi dalla logica della voucherizzazione, garantisca servizi quali la residenzialità post acuta, i centri diurni, i servizi di RSA aperta, l'ospedale di comunità solo per citarne alcuni".
In questo momento, però, secondo il sindacato resta "prioritaria e deve essere garantita la funzione primaria fin qui svolta dalle RSA: l'accoglienza di nuovi ospiti. Ci sono famiglie in grave difficoltà, l'assistenza territoriale che ricevevano prima della crisi si è ulteriormente ridotta. A questa esigenza, si aggiunge il fatto che, se perdura il blocco dei ricoveri, si andrà incontro ad un inevitabile incremento delle rette con un aggravio per le famiglie e, dove non fosse possibile, un incremento di spesa per i Comuni; mentre a fronte di una grande quantità di posti letto liberi, diverse RSA hanno già attivato il ricorso agli ammortizzatori sociali nei confronti dei propri lavoratori i quali, dopo aver vissuto un periodo molto complesso in tema di carichi di lavoro e stress da lavoro correlato, si trovano ora a subire il ricorso alla cassa".
Ufficio Comunicazione Cgil
Bergamo, 26 maggio 2020