Cedolino fiscale per le rette nelle Rsa - trovata una soluzione tecnica
CGIL e SPI-CGIL di Bergamo: "L'intesa raggiunta a livello regionale consente di bloccare quello che sarebbe stato pesantissimo aumento dei costi per il ricovero in RSA"
"L'intesa raggiunta a livello regionale consente di bloccare quello che sarebbe stato un pesantissimo aumento dei costi sostenuti dalle famiglie per il ricovero in RSA di un loro familiare": così Annalisa Colombo della segreteria provinciale CGIL e Maria Teresa Carlessi dello SPI-CGIL di Bergamo hanno commentato l'esito del confronto che si è tenuto oggi in Regione Lombardia tra sindacati e Direzione Generale Welfare.
Dopo numerose sollecitazioni e proposte formulate dal sindacato nelle scorse settimane per superare i problemi aperti dalla Delibera sulle "Regole del Sistema" in merito ai cedolini fiscali che consentono di detrarre parte delle rette delle strutture socio-sanitarie, oggi, i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL con SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL della Lombardia e la Direzione Generale Welfare hanno condiviso una "soluzione tecnica che consentirà alle famiglie degli ospiti di portare in detrazione o deduzione fiscale una quota forfettaria pari al 58% della retta pagata".
"L'aver individuato nel 58% l'incidenza delle spese 'sanitarie' sul totale della retta pagata è una soluzione che trova conferma anche nelle simulazioni da noi effettuate su un campione di cedolini fiscali di ricoverati nelle strutture bergamasche, soluzione che non si discosta, quindi, dalla pratica già oggi in atto nelle RSA della nostra provincia" proseguono le due sindacaliste. "È importante ora mantenere aperto un confronto con la Regione perché nella definizione delle concrete modalità applicative dell'accordo non vi siano passi indietro e vengano presi in considerazione tutti gli aspetti sanitari e sociosanitari che costituiscono fattore di spesa per la RSA e, di conseguenza, per le famiglie. È noto, infatti che lo stato di salute della maggior parte dei ricoverati in RSA sia caratterizzato da pluripatologie, con elevato carico di cura e necessità continua di farmaci e accertamenti diagnostici".
"La quota del 58%, calcolata sulla base 'dei dati contenuti nelle Schede Struttura di 686 RSA del territorio lombardo' è una conferma di come la 'quota sanitaria' oggi versata dalla Regione alle RSA (meno del 50%) non copra la reale incidenza dei costi sanitari e sia inferiore a quanto stabilito dalla normativa nazionale; da qui la richiesta congiuntamente avanzata dagli enti gestori e dalle organizzazioni sindacali, per un suo adeguamento" concludono le sindacaliste.
Il provvedimento sarà approvato nella prossima sessione di Giunta e avrà efficacia a partire dalle prossime dichiarazioni fiscali, relative alle spese sostenute nel 2018.
Ufficio Comunicazione Cgil
Bergamo, 21 febbraio 2019
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