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Attività politica

Donne contro la violenza - i centri a cui rivolgersi nella Bergamasca

Il corteo dello sciopero Cgil e Uil mette in primo piano le vittime dei femminicidi
La rete antiviolenza attiva nella nostra provincia

corteo-ridred In occasione dello sciopero del 24 novembre indetto da Cgil e Uil e a pochi giorni dal 105° femminicidio del 2023, quello di Giulia Cecchettin, il Coordinamento Donne, con il sostegno di tutta la Cgil, ha deciso di far aprire la manifestazione alle donne, sindacaliste e lavoratrici, con indosso i cartelli con i nomi di tutte le vittime di femminicidio del 2023.

red Abbiamo pensato in questo modo di far emergere le forti emozioni che tutte noi viviamo, soprattutto ogni qualvolta si ripropongono questi tragici fatti, anticipando l'iniziativa per la Giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne.
A fine corteo si è sottolineato quanto sia ancora diffusa la cultura che considera le donne una proprietà e la necessità che il governo intervenga con un approccio sistemico, in particolare per: l'inserimento dell'educazione all'affettività in tutti i percorsi scolastici; l'istituzione di percorsi formativi rivolti agli operatori che si occupano di prevenzione e contrasto alla violenza di genere; l'istituzione di percorsi formativi specifici per i magistrati; l'inserimento del tema del contrasto alle violenze e alle molestie nei percorsi di formazione per lavoratori e lavoratrici; l'introduzione di incentivi specifici per la stabilizzazione lavorativa delle donne vittime di violenza; la resa strutturale del Reddito di libertà; un adeguato finanziamento dei centri antiviolenza e un aumento della disponibilità di posti nelle case rifugio; un adeguato finanziamento a supporto dei percorsi verso l'autonomia che garantiscano casa e lavoro; il completamento del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 21/23 con il Piano operativo nel quale siano dettagliati ruoli, responsabilità, tempistiche e risorse finanziarie.
Non dimentichiamo infatti che anche la stabilità dell'abitare e la qualità del lavoro sono essenziali per permettere alle donne di emanciparsi da una relazione violenta: senza lavoro e salari adeguati non saranno mai libere.

red Il problema è preoccupante anche nella nostra provincia: nel 2023, ben 1.160 donne si sono rivolte ai Centri antiviolenza, un dato in crescita rispetto al 2022 (983) e al 2021 (927). E purtroppo sappiamo che solo una piccola parte delle vittime trova il coraggio di parlarne.
Nella nostra provincia è attiva una fitta Rete interistituzionale antiviolenza che comprende i Centri di: Bergamo - Centro aiuto donna - 389 6177714; Dalmine - Spazio donna - 035 564952; Seriate - Centro R.I.T.A - 035 303266; Vigano San Martino - 035 821563; Terno d'Isola - 035 19910067; Ambiti Treviglio e Romano - Rete Antiviolenza Non sei sola - 0363 301773.
Tutti i Centri offrono consulenze gratuite e anonime. Le operatrici, formate e preparate, garantiscono ascolto in totale riservatezza e anonimato, aiutando le donne a fare chiarezza rispetto a ciò che stanno vivendo ed, eventualmente, a costruire un progetto di uscita dalla violenza. Inoltre mettono a disposizione gratuitamente supporto psicologico, consulenza legale e servizi di orientamento al lavoro.
Merita una segnalazione anche lo Sportello di consulenza contro la violenza sulle donne del Comune di Bergamo, che opera nei locali dell'Ordine degli avvocati di piazza Dante 2. Lo Sportello è aperto il lunedì dalle 9 alle 12 (tel. 366 3055356): due avvocati esperti offrono gratuitamente consulenza giuridica.

red Segnaliamo inoltre la nascita della Rete bergamasca contro la violenza di genere, un network che riunisce molte organizzazioni e singole persone attive sul tema. Il gruppo si è costituito informalmente in occasione della manifestazione svoltasi la sera del 24 novembre in città e a cui hanno partecipato oltre 5.000 persone. La prima iniziativa forte organizzata dalla Rete è la presenza in largo Rezzara, dall'8 gennaio e ogni 8 del mese, per sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza di genere, denunciare la cultura patriarcale che la riproduce e sostenere chi la subisce.

Annalisa Colombo (Segreteria Camera del Lavoro di Bergamo)
Dal periodico "Spi-Insieme"
Bergamo, gennaio-febbraio 2024