Presidio unitario contro i tagli alla rivalutazione delle pensioni
Martedì 8 gennaio pensionati e pensionate in piazza
per protestare contro la manovra finanziaria
Il nuovo Governo non ha rispettato gli accordi sottoscritti, e con il nuovo "raffreddamento dell'indicizzazione delle pensioni" ha scelto di fare cassa con le pensioni.
Dopo 10 anni di rivalutazione bloccata continua la vessazione contro i pensionati. Anche il nuovo Governo ha deciso di togliere i soldi ai pensionati. Dal nuovo sistema di riduzione della perequazione per le pensioni superiori a tre volte il minimo (1.522 euro lordi mese nel 2018) e dal prelievo straordinario di solidarietà per quelle sopra le 100 mila euro lordi annui, conta di ricavare 2,5 miliardi per finanziare le altre misure promesse. Per le pensioni sopra quattro volte il minimo può comportare una perdita da 65 a 325 euro annui lordi, a partire dal 2019 e per il resto della vita del pensionato.
La rivalutazione delle pensioni è una questione di equità. Da anni chiediamo che venga finalmente riconosciuto ai trattamenti pensionistici un meccanismo di rivalutazione che risponda ai reali bisogni di milioni di pensionati e di pensionate, che permetta davvero di non far perdere il potere di acquisto delle pensioni, come di fatto oggi accade. E, invece, la risposta del governo "del cosiddetto cambiamento" si allinea alla prassi consolidata degli ultimi Governi: colpire e fare cassa con i pensionati ancora una volta e non agire in modo forte e determinato, ad esempio, contro l'evasione fiscale.
Basta! Questo per noi non è più tollerabile! I sindacati pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil Lombardia sono contro questa politica a cui piace parlare di reddito di cittadinanza, ma non dice nulla sull'urgenza di rilanciare una legge sulla non autosufficienza e di un'idea sociale di welfare europeo. Riteniamo scellerata la decisione di raddoppiare le tasse a chi opera nel no profit, cosa che determinerà un danno di portata sociale enorme per il comparto solidale nel nostro Paese che, tradotto in attività quotidiane, significa togliere risorse ai più deboli, ai bambini di famiglie povere, ai disabili, alla fame e alla povertà. Siamo contro l'ipocrisia di questo Governo che, sempre con la stessa manovra, premia i soliti evasori fiscali con il saldo e lo stralcio delle cartelle. Un vero e proprio schiaffo in faccia ai pensionati e alle pensionate che versano imposte e tasse prima ancora di ricevere l'assegno della pensione.
Invece di ripristinare il precedente "sistema di indicizzazione per scaglioni " a partire dal 1 gennaio 2019, come già pattuito, il nuovo Governo ha scelto di modificare il sistema di rivalutazione delle pensioni, peggiorandolo in parte.
Pertanto i sindacati pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, insieme a Cgil, Cisl, Uil di Bergamo cominceranno unitariamente a manifestare il giorno 8 Gennaio alle ore 10 davanti alla Prefettura (via Tasso) per esprimere il proprio dissenso contro una manovra che ancora una volta giudicano contro i pensionati e che si profila quasi come una persecuzione, reiterata ormai da troppo tempo.
Spi Cgil - Fnp Cisl - Uilp Uil di Bergamo
28 dicembre 2018
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