Sulla raccolta firme per Carta e referendum, un grande risultato per Bergamo
Circa 14.500 le firme raccolte
Si è conclusa con un successo che dimostra la forte risposta di lavoratori e cittadini sui temi dei diritti la raccolta di firme lanciata dalla CGIL per promuovere i tre referendum per l'abolizione dei voucher, per la tutela dei lavoratori in appalto e per cancellare le norme che permettono di licenziare senza motivo.
Solo nella provincia di Bergamo le firme raccolte dal 9 aprile a ieri sono state circa 14.500.
14.486 cittadini hanno deciso di firmare il referendum sui voucher, forma di pagamento che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom e che spesso nasconde lavoro nero, mal pagato e non garantito.
14.475 sono state le firme raccolte per il referendum contro il licenziamento illegittimo e contro l'abolizione dell'articolo 18: se passasse, una decisione del giudice potrebbe imporre a un datore di lavoro di reintegrare il dipendente ingiustamente licenziato, come prima del Jobs Act.
In 14.500 hanno firmato per il referendum sugli appalti, che chiede l'abolizione delle norme che limitano la responsabilità solidale e punta a difendere i diritti dei lavoratori, occupati in appalti e subappalti, nei casi in cui l'appaltatore non adempia ai suoi obblighi.
Continua invece fino a settembre la raccolta delle firme per la proposta di legge popolare per un nuovo Statuto dei lavoratori. La "Carta dei diritti", composta da 97 articoli, propone di estendere i diritti (dal compenso equo alla libertà di espressione, dal diritto al riposo a quello alla sicurezza) a chi oggi non ne ha, alla luce dei grandi cambiamenti di questi anni.
Commenta il segretario provinciale della CGIL di Bergamo, Luigi Bresciani: "Lo scorso 21 marzo il comitato direttivo nazionale della CGIL, in coerenza con il mandato ricevuto da 1.466.697 iscritti, aveva approvato la proposta di legge di iniziativa popolare "Carta universale dei diritti del lavoro" e i tre quesiti referendari.
La Carta dei diritti è il tentativo della CGIL di mettere il tema del lavoro, della qualità del lavoro e dei diritti all'ordine del giorno del dibattito pubblico. La CGIL pensa che il vecchio Statuto dei lavoratori vada modificato perché non risponde più alle esigenze di un mondo che è profondamente cambiato, ma che i diritti vadano aumentati e non ridotti, come è successo con il Jobs Act.
Abbiamo chiesto uno sforzo notevole a tutti i delegati e ai funzionari della CGIL, ai pensionati, ai giovani e abbiamo ottenuto un risultato importante: 14.500 firme raccolte! In tante riunioni nelle aziende e nei banchetti organizzati in tanti comuni abbiamo incontrato migliaia di bergamaschi che ci hanno spronato a proseguire nella lotta per i diritti e contro le diseguaglianze. Ringrazio le lavoratrici e i lavoratori bergamaschi che hanno firmato, i pensionati e anche i tanti amministratori bergamaschi che ci hanno aiutato nel lavoro di autenticazione delle firme raccolte".
Ufficio comunicazione CGIL Bergamo