Lo Spi di Bergamo ha concluso il suo 11° Congresso
Al termine dei lavori del 3 e 4 marzo
rieletto Gianni Peracchi alla guida dell'organizzazione
La relazione introduttiva |
Con 48 voti favorevoli (2 contrari e 3 astenuti) il segretario generale uscente Gianni Peracchi è stato rieletto alla guida del sindacato dei pensionati Cgil di Bergamo. Ad esprimersi sulla sua candidatura è stato il nuovo Comitato Direttivo, l'organismo dirigente a sua volta uscito dal voto dell'assemblea congressuale con 132 favorevoli (più 1 astenuto, 2 schede bianche e 3 voti contrari). Una conferma è arrivata anche per la segreteria di Peracchi, composta, come negli ultimi anni, da Giacomo Caputo, Augusta Passera, Marcello Gibellini.
All'Auditorium Sant'Alessandro di via Garibaldi il 3 e il 4 marzo erano chiamati ai lavori dell'undicesimo Congresso dello Spi provinciale i 190 delegati del sindacato pensionati, eletti nelle 91 assemblee effettuate nelle ultime settimane. Durante la tornata di assemblee di base sono stati raccolti i voti di 6.971 votanti (6.921 voti validi, 6.753 preferenze per il Documento congressuale n.1, prima firmataria Camusso, 168 voti per il Documento n.2, primo firmatario Cremaschi).
"Sono stati due giorni di dibattito interessante, da cui con chiarezza sono emersi e si sono delineati gli indirizzi di lavoro per i prossimi mesi, in continuità con l'azione precedente" ha detto poco dopo il voto il neoeletto Peracchi. "Le priorità dunque restano la tutela delle pensioni, il nostro impegno per una efficace negoziazione sociale, il reinsediamento territoriale insieme alla Cgil per garantire la nostra presenza in tutta la provincia. A questi obiettivi vanno aggiunti quelli della formazione interna allo Spi e de rinnovato impegno per lo sviluppo delle politiche di genere, in collaborazione con la Camera del Lavoro. Non mancheranno un rilancio dell'azione unitaria e una nuova interlocuzione da avviare con Asl e Comuni". |
Nel corso della seconda giornata il Congresso dello Spi ha approvato un ordine del giorno di solidarietà al segretario Luigi Bresciani, per quanto accaduto ad Albino: "Il Congresso dello Spi esprime piena solidarietà al segretario generale della Cgil di Bergamo Luigi Bresciani per la vergognosa aggressione subita venerdì mattina durante lo svolgimento dei lavori del congresso Fiom, contraria alla nostra storia dove il seppur acceso confronto non ha mai travalicato in aggressioni fisiche contro un nostro dirigente sindacale. Lo Spi Cgil esprime il proprio convinto appoggio nell'importante azione di rappresentanza ed elaborazione svolta in questi anni da Luigi Bresciani al quale viene ribadita la stima ed il sostegno di tutta l'organizzazione".
Hanno partecipato ai lavori anche Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil Bergamo, e Stefano Landini, segretario generale dello Spi Cgil della Lombardia.
Ricordiamo che la Cgil si è presentata a questa fase congressuale con due documenti: il primo, dal titolo "Il lavoro decide il futuro", vede come prima firmataria Susanna Camusso ed è stato sottoscritto da tutti i componenti del Direttivo nazionale, ad eccezione di Giorgio Cremaschi (primo firmatario) e altri cinque componenti che hanno sottoscritto un secondo documento, dal titolo "Il sindacato è un'altra cosa".
È stato approvato all'unanimità (138 a favore, 1 astenuto) il seguente Documento politico finale:
"Lo Spi è conscio della situazione di difficoltà in cui versa il Paese, situazione che impone scelte innovative e complesse di rilancio dell'economia nazionale e locale. In questo contesto, pur in una logica generale e confederale, sottolinea alcune priorità che interessano direttamente i suoi rappresentati.
Il Congresso comprensoriale dello Spi Cgil di Bergamo ha discusso approfonditamente della situazione che si è determinata nel sistema previdenziale dopo l'approvazione della legge Fornero, che ha prodotto rigidità nel sistema, iniquità e non ha intaccato i privilegi che permangono nei diversi sistemi.
A questo scopo lo Spi ritiene necessario ribadire l'importanza di un sistema di previdenza pubblico, caratterizzato da equità, certezza delle prestazioni, solidarietà e la necessità di porre fine ad operazioni di "cassa" a scapito dei pensionati.
Riafferma con forza la necessità di un sistema che garantisca nel tempo il livello delle prestazioni pensionistiche rispetto alle dinamiche dell' andamento del costo della vita.
Bisogna riproporre la questione del drenaggio fiscale per le pensioni e i salari. Lo Spi ritiene inaccettabili le penalizzazioni per i nuovi pensionandi, che colpiscono i lavoratori precoci, generalmente occupati nei lavori più faticosi, disagiati e con le retribuzioni più basse.
Nello stesso tempo rivendica la definitiva soluzione del problema degli esodati, secondo principi di rigore e di equità.
Lo Spi ritiene necessario riaffermare la propria preoccupazione rispetto ai giovani e alla possibile rottura del patto generazionale dentro il sistema pubblico. Per questo vanno rivisti i coefficienti di trasformazione del sistema contributivo, anche in considerazione delle caratteristiche assunte dall' attuale mercato del lavoro, fortemente caratterizzato da una grande precarietà. Al riguardo va rilanciata un'opera di sensibilizzazione dei giovani per l'adesione ai fondi di categoria di previdenza complementare e va perseguito l'obiettivo di una loro estensione a tutte le categorie, obiettivo fondamentale per garantire alle nuove generazioni prestazioni adeguate.
Il Congresso ritiene indispensabile incrementare dal punto di vista quantitativo e qualitativo l'attività negoziale nel territorio al fine di conseguire agevolazioni economiche, accessibilità ai servizi sociali e sanitari, condizioni degli ambienti di vita e della mobilità migliori per le pensionate e i pensionati.
Il consolidamento dei rapporti unitari con le altre organizzazioni, la condivisione e la contitolarità sulle materie della negoziazione territoriale con la confederazione sono condizioni indispensabili per ottenere buoni risultati.
Anche i rapporti con il mondo associazionistico e le istituzioni locali vanno intensificati, nel pieno rispetto dei ruoli da ciascuno ricoperti.
La promozione di un maggior livello di aggregazione tra i soggetti erogatori di prestazioni, di unificazione delle municipalità, di maggiore integrazione tra i servizi sociali e sanitari; la semplificazione e la facilitazione dell'accesso ai servizi; la regolamentazione della compartecipazione con lo strumento dell'Isee; la continuità assistenziale, il potenziamento della domiciliarità; l'ampliamento di interventi sulle case, sulla sicurezza e sulla mobilità rivolti alle persone anziane ed infine la espansione delle azioni di lotta all'evasione fiscale, sono alcune delle priorità sulle quali orientare il confronto negoziale dei prossimi mesi.
Il Congresso dello Spi di Bergamo considera urgente e necessaria la realizzazione delle decisioni assunte nell'ultima Conferenza di organizzazione.
Auspica e sollecita un riposizionamento in chiave più territoriale delle attività e della presenza delle categorie e della Cgil. Senza volere invadere ambiti altrui e nella piena consapevolezza delle difficoltà organizzative e finanziarie della nostra organizzazione ritiene questa una scelta strategica indifferibile.
Anche una maggiore espansione dei servizi e una migliore integrazione con essi e con le altre associazioni della Cgil sono obiettivi da perseguire con determinazione. Anche in questo caso nella piena consapevolezza dei necessari equilibri economici e degli impatti in termini di costi e di qualità delle prestazioni per i nostri associati e nel rispetto del principi di autonomia e reciprocità.
Infine il congresso dello Spi Cgil di Bergamo sollecita nuova attenzione sul tema delle politiche di genere. Questo sia in termini di politiche negoziali (vedi ad esempio il sostegno alla domiciliarità), sia in termini di politiche della prevenzione, della salute, della cultura e del tempo libero. Valuta positivamente la convenzione con istituzioni e consultori che si occupano delle donne e si impegna a rafforzare ed intensificare la collaborazione il gruppo donne della camera del lavoro".
Al voto è andato anche un Documento politico finale sulla rappresentanza (approvato a maggioranza: 128 a favore, 8 contrari, 3 astenuti): "Il Congresso dello Spi valuta positivamente i contenuti dell'accordo di Cgil, Cisl e Uil siglato il 10 gennaio 2014. Ritiene sia un passo importante per la piena attuazione dell'art. 39 della Costituzione, perciò verso una disciplina legislativa sulla rappresentanza, che potrà esser ulteriormente perfezionato nelle fasi successive della sua applicazione. Oggi la discussione sembra però essersi spostata sul tema della consultazione, oltre il percorso congressuale. Percorso che poteva essere considerato l'alveo naturale di tale discussione, dopo la decisione del direttivo nazionale. In ogni caso nel percorso della consultazione lo Spi rivendica pieno diritto di cittadinanza. Non solo perché un iscritto allo Spi è un iscritto come quello di ogni altra categoria ma perché su temi di carattere generale - e la rappresentanza - rappresentatività lo è e interessa anche i pensionati - la confederalità si esercita chiamando tutta la confederazione, e non solo alcune sue articolazioni, ad esprimere opinioni ed assumere decisioni".
Ufficio Comunicazione Cgil Bergamo
4 marzo 2014