Comune di Bergamo, rimborsi e burocrazia
Il Comune di Bergamo e la restituzione di 80 euro dell'addizionale Irpef
Ora viene anche chiesta la ricevuta del pagamento della TIA
SPI‐CGIL: "Una complicazione burocratica ulteriore
che mette in difficoltà i cittadini e, soprattutto, gli anziani"
Anche quest'anno, come prevede un vecchio un accordo sindacale stipulato con le passate amministrazioni, il Comune di Bergamo restituisce 80 euro di addizionale Irpef comunale a chi, tra i meno abbienti, abbia ben definiti requisiti di reddito.
La novità di questi giorni è che per ottenere il rimborso in questione, oltre alla certificazione dei requisiti richiesti attraverso l'ISEE, la dichiarazione dei redditi oppure il CUD, viene chiesta la ricevuta del pagamento della TIA (tassa sui rifiuti) per gli anni 2010 e 2011.
Per Gianni Peracchi, segretario generale provinciale dello SPI‐CGIL "si tratta di una complicazione burocratica ulteriore che mette in difficoltà i cittadini, soprattutto, gli anziani che si trovano costretti a compilare moduli complicati o a presentare, anzi a ripresentare, documenti a documenti che faticano a reperire".
Lo SPI‐CGIL non vuole mettere in discussione l'individuazione di un nuovo ed ulteriore criterio per concedere il rimborso, "ma critichiamo il fatto che venga richiesto di nuovo un documento che il Comune, nei suoi uffici, ha già a sua disposizione. Tra l'altro una recente normativa, la Legge 183 del 2011, nel solco dei provvedimenti che da tempo cercano di semplificare l'accesso alla pubblica amministrazione da parte degli utenti, vieta alle amministrazioni di chiedere certificati o documenti al cittadino dei quali sia già in possesso.
Suggeriamo, dunque, a tutti i cittadini interessati di rivolgersi agli uffici comunali per ottenere la certificazione di quanto richiesto ovvero per una autocertificazione. Nel caso si riscontrassero problemi, non esitate a contattarci".
Ufficio Comunicazione CGIL Bergamo
Bergamo, 3 luglio 2012