Piani di Zona e Accordi di Programma
In Lombardia, un'occasione da non sprecare
La Regione Lombardia ha stabilito che entro il 31 dicembre dovranno essere sottoscritti gli Accordi di programma che regolano i Piani di zona degli Ambiti. Vediamo di fare un po' di chiarezza.
Partiamo dagli Ambiti, che sono un insieme di Comuni (generalmente gli stessi che formavano i Distretti socio-sanitari oltre 20 anni fa) associati tra loro per fornire una parte dei servizi socio-sanitari. Di conseguenza il Piano di zona è la definizione dei servizi, dei progetti e delle modalità con cui i Comuni dell'Ambito erogano tali servizi e l'Accordo di programma è la sottoscrizione dei Piani di zona da parte dei vari soggetti interessati. L'Accordo di programma, oltre che dai soggetti istituzionali, può essere sottoscritto anche da associazioni, enti del terzo settore e dalle organizzazioni sindacali. Quindi anche per il sindacato dei pensionati è possibile sottoscrivere l'Accordo. Per poterlo fare però dobbiamo valutare attentamente i contenuti dei Piani di zona che saranno predisposti.
I Piani dovranno contenere le azioni previste su dieci macroaree di programmazione: il contrasto alla povertà e all'emarginazione sociale, le politiche abitative, la promozione dell'inclusione attiva, la domiciliarità, gli anziani, la digitalizzazione dei servizi, le politiche giovanili e per i minori, gli interventi connessi alle politiche per il lavoro, gli interventi per la famiglia, gli interventi a favore di persone con disabilità. Quindi, oltre all'area specifica per gli anziani, almeno altre sei aree possono riguardare i pensionati.
È nostra intenzione, quindi - insieme alle altre organizzazioni sindacali dei pensionati e con il supporto di tutte le leghe dello Spi del territorio - partecipare alla discussione di tutti i Piani di zona per meglio tutelare e rappresentare gli interessi dei pensionati e delle persone più fragili.
Il 21 giugno abbiamo partecipato a un primo incontro con il Consiglio di rappresentanza dei sindaci e a partire da ottobre incontreremo tutti gli Ambiti, per arrivare a dicembre, ci auguriamo, alla sottoscrizione degli Accordi di programma.
Due ulteriori considerazioni sulla straordinaria importanza dei prossimi Piani di zona.
La prima riguarda il fatto che questi Piani arrivano dopo la pandemia Covid-19 che ha messo in evidenza tutte le fragilità territoriali del sistema sanitario, in particolare quello lombardo. È vero, i Comuni e gli Ambiti hanno competenze sociali e socio-sanitarie e non prettamente sanitarie, ma è indubbio che non possono restare inerti di fronte alla necessità di ripristinare una sanità territoriale integrata e complementare ai servizi sociali e socio sanitari. In questo, molto dipenderà anche dalla riforma del sistema sanitario lombardo annunciato dalla Giunta regionale, che ci aspettiamo prevederà un ruolo da protagonista anche per il sistema delle autonomie locali.
L'ultima considerazione riguarda il finanziamento per i Piani di zona. Quest'anno arriverà anche una parte dei fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): un'ulteriore possibilità per rinnovare e rendere più giusto il nostro sistema sociale.
Giacomo Pessina
Dal periodico "Spi-Insieme"
Bergamo, luglio-agosto 2021