Raccolta differenziata, a Bergamo arrivano i sacchi personali
A Bergamo città, il 21 settembre hanno preso il via nei primi quartieri le nuove modalità di distribuzione dei sacchi dell'indifferenziato (grigi) e della plastica (gialli). I sacchetti in questione non saranno più resi disponibili una volta all'anno al Lazzaretto, ma si potranno prendere attraverso 15 distributori automatici sparsi per la città, accessibili tutti i giorni con orari ampi. Usando la tessera sanitaria, ogni utente potrà ritirare un rotolo di dieci sacchi e a seconda del nucleo famigliare avrà un limite annuo oltre il quale inizierà a pagare i sacchetti. Tutti i sacchetti avranno stampato un codice numerico che li associa all'utenza, e dunque diventeranno strettamente personali.
Questo esperimento dovrebbe servire a migliorare la "differenziazione" e nel giro di un po' di tempo a distribuire in proporzione i costi, attraverso la cosiddetta "tariffa rifiuti puntuale".
Fino ad ora, nei circa dieci anni in cui si è attuata la raccolta differenziata, Bergamo ha raggiunto un ottimo risultato, allargando sempre più il bacino di applicazione e differenziando già oltre il 72% dei rifiuti. Per capire l'importanza del problema, nel 2019 si sono raccolte 13,6 tonnellate di rifiuti biodegradabili da mense e cucine; 6,9 tonnellate di carta; 6,8 di vetro e barattoli; 109 tonnellate di plastica. |
Ed ecco ora l'ultima novità annunciata dall'assessore all'Ambiente, novità che ha messo in agitazione non pochi cittadini.
Innanzitutto è bene precisare che non cambia nulla nelle modalità di raccolta differenziata della carta, del vetro/barattolame e dell'organico.
Per quanto riguarda la plastica (sacco giallo), il cambiamento è dato dal fatto che i sacchi – come dicevamo – saranno prelevabili attraverso i distributori automatici e che saranno dotati di codice. Per il resto, le modalità rimangono le stesse e il numero di sacchi a disposizione è molto ampio.
Anche per la raccolta dell'indifferenziato (rifiuto secco, sacchi grigi) i sacchi saranno prelevabili tramite i 15 distributori automatici e saranno dotati di codice che identifica l'utenza, quindi verrà fornito ad ogni cittadino il suo sacco, dando la possibilità al gestore di controllare se è stato riempito in modo corretto. Ci sarà un numero massimo annuo di sacchi, molto alto in questa fase di avvio, tarato sul numero di componenti il nucleo famigliare e aumentato in automatico in presenza di bambini sotto i 3 anni e in presenza di disturbi fisici che generano una maggior quantità di rifiuti (ad esempio l'incontinenza), previa segnalazione ad Aprica.
Tuttavia, i cittadini si stanno ponendo molte domande. Come sarà possibile ridurre l'entità dei rifiuti se non si interviene sulla loro produzione (vedi imballaggi di plastica)? Quali potranno essere i vantaggi di questa novità? Spesso abbiamo difficoltà nel capire dove collocare correttamente un rifiuto: adesso pagheremo per queste incertezze? Senza contare che nelle case lo spazio necessario per i rifiuti aumenterà e non sempre è disponibile un luogo adatto.
Tutte perplessità comprensibili, appesantite dal fatto che di fronte a novità di cui non si percepisce il vantaggio siamo tutti piuttosto scettici.
Confido che l'Amministrazione comunale, come ha fatto per tanti altri cambiamenti, fornirà un ulteriore supporto informativo per ovviare a questi dubbi e spiegherà ai cittadini che non si fa questo solo per avanzare nella classifica delle città "smart", ma che il problema dei rifiuti va affrontato con consapevolezza e responsabilità da parte di tutti perché ha un ruolo molto importante per il rispetto e la salvaguardia del nostro pianeta. Inoltre, il progetto è graduale e prevede nel primo anno molti aggiustamenti e molta tolleranza.
Augusta Passera
Dal periodico "Spi Insieme"
Bergamo, settembre-ottobre 2020