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Intelligenza artificiale: concetti e contatti

Ben ritrovate e ben ritrovati,

Con piacere vi invitiamo all’incontro:

“Intelligenza Artificiale: CONCETTI E CONTATTI”

organizzato da Paolo Barcella e Mario Verdicchio nell’ambito della Terza Missione del dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere e dalla CGIL di Bergamo in collaborazione con la Rete bibliotecaria bergamasca che si terrà giovedì 29 febbraio alle 18 in Sala Galeotti, via dei Caniana, 2 Bergamo.

Si tratta del primo di una serie di incontri sul tema più che mai attuale dell’intelligenza artificiale, i suoi sviluppi, le potenzialità e i rischi nei diversi ambiti di influenza dell’IA.

In questo incontro proveremo a entrare “in contatto” con la materia partendo dal funzionamento e dagli utilizzi reali e potenziali, proveremo a mettere in luce le possibili conseguenze dell’impiego massivo di questa tecnologia dando conto delle normative vigenti e di ciò che invece occorre con urgenza regolamentare per garantire la sicurezza dei cittadini e delle cittadine. Parleremo dunque dei meccanismi di deep learning che si basano su database sterminati di dati personali e di copyright e cercheremo di sfatare falsi miti che già circolano sull’impiego dell’IA.

Ad animare il dibattito saranno:

Gabriele Balbi
Università della Svizzera Italiana. Facoltà di Comunicazione, Cultura e Società.
La ricerca del prof. Balbi ha al centro i media e le comunicazioni con una prospettiva storica ed è al crocevia tra media studies, storia della tecnologia, archeologia dei media, Science and Technology Studies, economia politica della comunicazione e studi culturali.

Mario Verdicchio
Università degli Studi di Bergamo. Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere.
Ha insegnato Intelligenza Artificiale presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Bergamo. Ora si occupa di Digital Humanities e nelle sue ricerche analizza i rischi e le implicazioni sociali associate all’uso delle tecnologie dotate di intelligenza artificiale.

Modera:

Mara D’Arcangelo
Responsabile della biblioteca "Di Vittorio" della CGIL di Bergamo

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NOVITA' FEBBRAIO 2024

Ben ritrovate e ben ritrovati,

La newsletter di questo mese è tutta dedicata ai libri.

Vi ricordo solo che è possibile visitare la mostra “LA VALLE CHE LAVORA” che ospitiamo nei nostri spazi fino al 23 febbraio negli orari di apertura della CGIL.

Il gruppo di lettura della “Di Vittorio” aspetta nuove lettrici e lettori!

Ricordiamo che funziona così:

  • 6 titoli, idealmente uno al mese.
  • L’iniziativa è pubblica, chiunque sappia leggere può partecipare.
  • La biblioteca mette a disposizione le copie dei libri per la lettura e l’ultimo giovedì del mese ci troviamo per parlarne in biblioteca alle 18.00. Sarà offerto cibo per il corpo oltre che per la mente.

La biblioteca propone una bibliografia tematica che in questa prima edizione ha l’obiettivo di esplorare la letteratura working class, ovvero quella letteratura che racconta il mondo del lavoro dall’interno. Scrittrici e scrittori di estrazione proletaria o appartenenti alla nuova classe lavoratrice precaria che raccontano la propria vita o che ci narrano storie provenienti dal variegato mondo del lavoro di cui essi stessi fanno parte.

Ci chiamano anche ceti bassi, plebaglia, classe operaia, poveri, proletari, pezzenti, rifiuti umani o feccia. Da tutto questo, so far nascere storie” (Dorothy Allison, Due o tre cose che so di sicuro)

Il primo libro scelto è:

 

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108 metri. The new working class hero / Alberto Prunetti

 

 

 

Diamo ora spazio ai nuovi libri che da oggi trovate in biblioteca, pronti al prestito.

Come sempre cerchiamo di fornire una bibliografia ricca di spunti che abbraccino diverse tematiche e argomenti: Voci dal conflitto. Israeliani e palestinesi a confronto come già enuncia il titolo presenta punti di vista, “voci”, palestinesi e israeliane vibranti e puntuali nell’analisi del rapporto (o nell’assenza di rapporto) tra le parti. Per un’atlante della memoria operaria ci ricorda che il semplice narrare la condizione umana dell’operaio/a è un atto di insubordinazione antagonista perché è un gesto del tutto inattuale, eppure la memoria operaia resterà in ogni momento di maggior pericolo, ciò che salva. L’IA è uno dei temi più discussi in quest’ultimo anno perché ha e avrà implicazioni pratiche per tutte/i noi. IA: lavorare con l’intelligenza artificiale prova proprio a delineare gli effetti di questa tecnologia sul mondo del lavoro e sulla cyber security. Rispolveriamo poi un classico, Ipotesi di una sconfitta di Giorgio Falco, lo sgretolamento di un Paese incarnato nel corpo e nella vita di un uomo. Douglas Stuart ci porta invece a Glasgow nel 1981 e ci racconta la storia struggente di Shuggie Bain, uno strano bambino che parla come un principe nonostante sia figlio di un minatore e di sua mamma Agnes entrambi ai margini di una società che li ripudia. Catene di gloria è un romanzo figlio del postmodernismo che mette insieme la tradizione letteraria afroamericana, i videogiochi e una serissima denuncia contro il sistema carcerario e il mondo dell’entertainment. Ricordiamo il centenario dall’uccisione di Matteotti con L’antifascista di Massimo L. Salvadori con una scelta di scritti di Matteotti e una cronaca di Andrea Caffi sui dieci giorni dell’assassinio. Goffredo Fofi invece ci porta nel mondo del cinema militante tempratosi nel vivo delle lotte del ‘900. Sempre nel campo della militanza culturale gioca anche Gianni Rodari, il maestro ribelle per cui ogni libro per ragazzi è un libro impegnato.

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Eccoci dunque:

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Voci dal conflitto. Israeliani e palestinesi a confronto (A.A V.V, Futura, 2021)

Questo volume è la seconda edizione aggiornata - visto il riaccendersi negli ultimi mesi del conflitto - di un testo già edito nel 2002 che offre una rappresentazione non appiattita sugli schemi della belligeranza recuperando la molteplicità delle tensioni che si sono venute a creare tra le due parti, non solo sul piano degli interessi politici ed economici, ma anche su quello delle fratture sociali e culturali. Voci di palestinesi, voci di israeliani, voci contro la guerra. Voci di sorprendente attualità nel mettere a fuoco cause ed effetti del fallimento del progetto “due popoli due Stati”. Nel denunciare l’ingiustizia dell’occupazione, la sottrazione di risorse vitali di cui i governi israeliani sono responsabili, l’insostenibilità degli interventi (e dei non interventi) del mondo occidentale.

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Per un atlante della memoria operaia (a cura di L. Teodonio e M. Tronti, DeriveApprodi 2023)

Il semplice narrare la condizione umana dell’operaio è un atto di insubordinazione antagonista perché viene visto come gesto del tutto inattuale. La fabbrica in un sistema capitalistico può anche diventare marginale, per la produzione, lo scambio e il consumo. Ma nessun mercato mondiale e nessuna rivoluzione tecnologica potrà mai sostituire questa impronta storica che ha segnato la sua nascita e il suo sviluppo. Gli operai, almeno in Occidente, sono sempre di meno ma quella soggettività sociale e politica in forma di classe, quella risorsa di conflitto e di organizzazione quella modalità particolare di stare al mondo rimarrà scolpita nella storia a venire. Ecco perché la memoria operaia resterà in ogni momento di maggior pericolo, ciò che salva.

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IA: lavorare con l’intelligenza artificiale. Una cassetta degli attrezzi 4.0 (a cura di C. Maiolini e A. De Luca, Futura, 2021)

L’intelligenza artificiale è la tecnologia più sfidante per l’essere umano; mette in discussione il suo primato, la sua capacità di ragionare, inventare, trovare soluzioni. A seconda di come sarà utilizzata potrebbe rivelarsi strumento di liberazione o di oppressione delle persone nel mondo del lavoro ma anche nella vita quotidiana, per questo il sindacato ha l’obbligo di contrattare nuove tutele e immaginare spazi di contrattazione collettiva. Questo manuale è un lavoro plurale e contiene esempi atti a spiegare le diverse applicazioni dell’IA, una lettura della situazione internazionale, un approccio alla contrattazione e alla normativa vigente, infografiche per semplificare la lettura.

 

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Ipotesi di una sconfitta (Giorgio Falco, Einaudi, 2017)

Da bambino Giorgio Falco amava la divisa da autista degli autobus che il padre indossava ogni giorno per andare al lavoro, tanto che a Carnevale voleva vestirsi come lui. Questo romanzo autobiografico comincia dunque così, con la storia del padre: solo raccontando l’epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Una lunga serie di lavori iniziati e persi che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con scommesse sportive. È la fine, o solo l’inizio. Perché questa è la storia – intima, chirurgica, persino comica – di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.

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Storia di Shuggie Bain (Douglas Stuart, Mondadori, 2021)

Siamo nel 1981: Glasgow, un tempo fiorente città mineraria sta morendo sotto i colpi del thatcherismo e i suoi abitanti lottano per sopravvivere. Agnes Bain è una donna delusa avvolta da una pelliccia di visone spelacchiata. Quando il marito, tassista e donnaiolo, la abbandona si ritrova con i suoi tre figli in balia di una città devastata dalla crisi economica. A non perdere le speranze rimane solo Shuggie, il più piccolo dei fratelli, un bambino diverso che parla come un principe. Lo prendono di mira perché gay, lo rimproverano e ne sono infastiditi. Shuggie e Agnes si ritrovano entrambi ai margini: lei ostracizzata dalle altre donne e usata dagli uomini, lui vittima del bullismo e del machismo. La storia al centro del romanzo oltre ad essere il ritratto indimenticabile di una città, di una famiglia e di una donna in difficoltà, è soprattutto una struggente storia d’amore, di quel sentimento fortissimo che solo un figlio può nutrire.

 

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Catene di gloria (Nana Kwame Adjei-Brenyah, Edizioni SUR, 2023)

In una surreale versione degli Stati Uniti del prossimo futuro dove il sistema carcerario è interamente privatizzato, Catene di Gloria è un format televisivo di enorme successo: i detenuti e le detenute invece di scontare la pena, possono scegliere di sfidarsi a morte in un torneo fino a guadagnarsi la libertà. Catene di Gloria è al tempo stesso uno scatenato romanzo d’azione con personaggi memorabili e come serissima denuncia contro l’industria carceraria e quella dell’entertainment. È un romanzo figlio del postmodernismo, della tradizione letteraria afroamericana, della cultura dei videogiochi, della tv sportiva; ma soprattutto è intriso di quel sentimento di protesta radicale e immaginifico che ha animato la migliore controcultura americana.

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L’antifascista(Massimo L. Salvadori, Donzelli Editore, 2023)

“Giacomo Matteotti condusse una opposizione intransigente nei confronti del fascismo, la cui natura e pericolosità aveva acutamente compreso e denunciato per tempo. Fu l’uomo del coraggio. Per questo il fascismo volle che fosse consegnato alla tomba, così da farne tacere la voce”. Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista unitario, fu rapito e trucidato a Roma ad opera di una squadra di sicari fascisti, colpevole di aver osato in un celebre discorso alla Camera denunciare che le elezioni politiche svoltesi il 6 aprile di quell’anno erano avvenute in un clima di sistematiche violenze e brogli sfacciati. Questo breve saggio intende contribuire a rimuovere la patina di oblio ma anche quella di pura e semplice celebrazione. Matteotti emerge quale teorico e rappresentante di quello che definiva “riformismo rivoluzionario”.

 

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Breve storia del cinema militante (Goffredo Fofi, Elèuthera, 2023)

Il cinema militante è indiscutibilmente stato un protagonista della storia del Novecento, nutrendosi di influenze diverse e temprandosi nel vivo delle lotte. Eppure oggi non è più in grado di stimolare l’immaginario collettivo, di interpretare un mondo andato in frantumi. Ma è proprio da questi frammenti, da questi piccoli pezzi di mondo che si può ripartire per cercare nuove forme “cinematografiche” che abbiano ricadute sociali e pedagogiche, scientifiche e culturali, cioè in definitiva politiche. Occorre riportare il cinema alla sua militanza facendolo girare in salette e cantine, scuole e quartieri, parrocchie e camere del lavoro dando spazio a quanto di inchiesta, formazione, sollecitazione all’azione può ancora offrire.

 

 

Gianni Rodari. Vita, utopie e militanza di un maestro ribelle (Lorenzo Iervolino, Redstarpress, settembre 2021)

Piemontese di nascita, lombardo di adozione, Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni, non è solo l’autore di un’opera vastissima e variegata, capace di rivoluzionare i parametri della letteratura rivolta ai più piccoli fino a restare impressa nell’immaginario collettivo di intere generazioni. Ma se libri come Favole al telefono o Grammatica della fantasia sono entrate a far parte del patrimonio culturale internazionale, lo scrittore Gianni Rodari fu pur sempre anche studente seminariale, maestro elementare, militante comunista, partigiano e giornalista, oltre che pedagogo e poeta. In questa biografia, Lorenzo Iervolino con l’ausilio delle dichiarazioni di Rodari e le testimonianze di prima mano di amici e colleghi, compone un racconto corale e appassionante della straordinaria esistenza di un maestro ribelle.

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

 

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara

LA VALLE CHE LAVORA - Inaugurazione mostra/ 9 febbraio

Care compagne e cari compagni,

con piacere vi invitiamo all'inaugurazione della mostra con le immagini del reportage di Federico Buscarino, realizzato in Valle Seriana nel 2014.

Presentazione: Alessandra Pozzi, presidente dell'associazione Diaforà

Intervengono: il fotografo Federico Buscarino, Eugenio Borrella (ex segretario generale FIOM Bergamo), Elisabetta Donati (dirigente mercato del lavoro presso la Provincia di Bergamo)

Modera: Mara D'Arcangelo, responsabile della biblioteca "Di Vittorio" della CGIL di Bergamo

Venerdì 9 febbraio

Ore: 18

Dove: Sala Lama, CGIL di Bergamo (via Garibaldi 3)

La mostra proposta dalla biblioteca “Di Vittorio” e dall’Associazione Diaforà con il patrocinio della Cooperativa La Fenice sarà allestita negli spazi della biblioteca “Di Vittorio” della CGIL di Bergamo e sarà visitabile fino al 23 febbraio 2024

La Valle Seriana ha sempre dato grande centralità al lavoro e gli scatti di Buscarino colgono appieno l’umanità dei lavoratori e delle lavoratrici ritratti. Ad ispirare il reportage fotografico è stata l’attività di aziende (Cotonificio Albini, Acerbis, Fassi, Radici Group, Martinelli Ginetto) che, nonostante la crisi del 2008, sono riuscite a garantire occupazione.

Come mi capita spesso, le persone tendono a nascondersi davanti alla macchina fotografica, non vogliono apparire e mostrarsi all’obiettivo, fino a quando non inizio a parlare con loro, a farmi spiegare il loro mestiere e mi viene mostrata la trasformazione della materia che passa dalle loro mani – afferma il fotografo – Solo allora prendono confidenza con me e la mia macchina fotografica, mi mostrano volentieri il loro operato e si rendono disponibili a ripetere i passaggi della lavorazione affinché io lo possa fotografare ogni dettaglio. Vi sono giovani che hanno iniziato da poco tempo la loro carriera lavorativa e persone, invece, che hanno speso tutta una vita in queste aziende che ormai sentono proprie, di cui sentono la responsabilità. Tutti hanno però nello sguardo l’orgoglio di chi realizza qualche cosa con le proprie mani, di chi riesce a plasmare la materia per trasformarla in qualcosa che prima non esisteva.

Lo sguardo di Buscarino coglie i gesti, i volti e la professionalità delle persone oltre a porci un interrogativo sul futuro del lavoro in Val Seriana.

In questo incontro presenteremo il reportage del fotografo e oltre a fornire una panoramica sulla storia della Valle e delle sue aziende, ci occuperemo anche del futuro del lavoro e delle nuove sfide che la bergamasca come altre realtà di provincia devono prepararsi ad affrontare.

GIORNO DELLA MEMORIA 2024: "Città e memoria. Un percorso urbano tra fascismo, antifascismo , deportazione"

In occasione del Giorno della Memoria 2024, la biblioteca "Di Vittorio" in collaborazione con Isrec propone:
 
“Città e memoria. Un percorso urbano tra fascismo, antifascismo, deportazione”
 
 
Domenica 4 febbraio, ore 14-16.
Punto di ritrovo: Sentierone
Max partecipanti: 25 persone
 
 
Per iscrizioni:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel: 035-3594350
Orari biblioteca: lun-ven: 8.45-12.30
mart-giov: 8.45-12.30 e 13.30-15.30
 
 

Nel tessuto urbano della nostra città è inscritto il passato, i monumenti e le pietre d'inciampo parlano della paura e del coraggio di chi è vissuto prima di noi, in uno dei momenti più bui della storia.

La retorica attorno al giorno della Memoria rischia di portare alla così detta l'Holocaust fatigue, quell'effetto di "stanchezza" e saturazione nei confronti dei discorsi sulla Shoah, eppure man mano che le testimonianze vengono meno, per evitare che l'orrore cada nell'oblio o venga ridotto a una manciata di righe su un libro di storia occorre ritornare sui propri passi.

È proprio quello che faremo, letteralmente, con questa iniziativa promossa dalla biblioteca "Di Vittorio" della CGIL di Bergamo e Isrec in occasione del giorno della Memoria 2024.

"Città e memoria. Un percorso urbano tra fascismo, antifascismo, deportazione " è un itinerario tra le vie di Bergamo sulle tracce del nostro passato: dalla modernizzazione della città e l'avvento del fascismo alla deportazione degli operai e delle operaie che vide nella caserma Montelungo (ex Umberto I) uno snodo cruciale; dalle pietre d’inciampo che nell’ottone conservano i nomi di chi ha vissuto l’orrore alla Liberazione e i memoriali dei partigiani che a Bergamo come altrove hanno perso la vita per donare la libertà.

Il punto di ritrovo sarà il Sentierone e da lì i docenti Isrec ci condurranno per le varie tappe dei luoghi salienti del centro cittadino facendo rivivere episodi, persone, storie che non possono essere dimenticate.

In allegato la locandina dell'evento.

Nella speranza che questa iniziativa possa diventare un momento di riappropriazione della memoria collettiva anche negli anni futuri, vi aspettiamo numerosi!

 

La chiave a stella: gruppo di lettura della "Di Vittorio"

Ben ritrovate e ben ritrovati,

come anticipato, apriamo questo 2024 con una nuova proposta che speriamo vogliate accogliere calorosamente e con viva partecipazione.

Si tratta di un gruppo di lettura. No, non leggeremo tutti insieme un libro ad alta voce. Ognuno se lo leggerà per conto suo e poi ne parliamo insieme.

Allentata questa prima resistenza, passiamo oltre.

La biblioteca propone una bibliografia tematica che in questa prima edizione ha l’obiettivo di esplorare la letteratura working class, ovvero quella letteratura che racconta il mondo del lavoro dall’interno. Scrittrici e scrittori di estrazione proletaria o appartenenti alla nuova classe lavoratrice precaria che raccontano la propria vita o che ci narrano storie provenienti dal variegato mondo del lavoro di cui essi stessi fanno parte.

Ci chiamano anche ceti bassi, plebaglia, classe operaia, poveri, proletari, pezzenti, rifiuti umani o feccia. Da tutto questo, so far nascere storie” (Dorothy Allison, Due o tre cose che so di sicuro)

C’è uno spettro che si aggira nell’industria culturale, scrive Alberto Prunetti nel suo Non è un pranzo di gala: indagine sulla letteratura working class, questo spettro è “il rimosso letterario di vite fin troppo concrete e per nulla romanzesche, vite di persone che l’industria editoriale considera troppo ignoranti per leggere, che spesso non leggono perché non si vedono rappresentate nelle storie che si pubblicano… Persone che non possono sprecare tempo e denaro a sviluppare competenze testuali o frequentare scuole di scrittura o costruire reti di contatti editoriali. Persone che puliscono le case delle persone che scrivono libri o pubblicano libri”.

Ecco, è venuto il momento di sentire la voce di queste persone. Ascoltare quello che hanno da raccontare.

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Funziona così:

  • Proponiamo 6 titoli, idealmente uno al mese.
  • L’iniziativa è pubblica, chiunque sappia leggere può partecipare.
  •  La biblioteca mette a disposizione le copie dei libri per la lettura e l’ultimo giovedì del mese ci troviamo per parlarne in biblioteca alle 17.30. Sarà offerto cibo per il corpo oltre che per la mente.

Ecco i titoli -  tutti romanzi, tranne un fumetto - che suggeriamo per questa prima edizione:

  • 108 metri. The new working class hero / Alberto Prunetti
  • Sabato sera, domenica mattina/ Alan Sillitoe
  • Ipotesi di una sconfitta / Giorgio Falco
  • Ducks / Kate Beaton
  • La porca miseria. Memoir di una madre single nei quartieri poveri di Londra / Cash Carraway
  • Insorgiamo : diario collettivo di una lotta operaia (e non solo) / Collettivo di fabbrica Gkn

Se sei un lavoratore o una lavoratrice manda affanculo chi ti fa sentire in difetto dicendoti che l’arte e la politica non fanno per te. La finzione non è un bastone che deve essere usato per picchiarti – è un tuo cazzo di diritto. Goditelo” (Irvine Welsh)

* Il gruppo di lettura vuole essere una proposta "collettiva", flessibile e dinamica. Chiunque voglia suggerire nuove letture e percorsi di lettura è il/la benvenuto/a! *

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