Questo Sito Utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione sul sito. Continuando la navigazione accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - SETTEMBRE 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

torna dopo la pausa estiva la newsletter della biblioteca Di Vittorio con molte novità librarie e non solo.

L’autunno si preannuncia carico di eventi tra presentazione di libri, incontri e mostre.

Iniziamo però con gli eventi di settembre:

  • Lo Snark Festival 2025 che si terrà dall'11 al 14 settembre 2025 presso il cineteatro Lottagono, piazzale S.Paolo 35 a Bergamo. Anche quest'anno la CGIL si conferma tra i sostenitori della rassegna di film documentari in lingua originale curata dall'associazione culturale Essi Vivono.
  • Lavoro sicurezza e salute nell'Italia delle fabbriche che si terrà a Fondazione Dalmine il 25 settembre alle ore 15.
  • From the river to the sea. Israele/Palestina dalla prospettiva statunitense e le voci da Gaza incontro che si terrà il 26 settembre alle 20.45 presso la sala civica di Dalmine.
  • Architettura e jazz del gruppo BCGZ. Edificio Duse in Bergamo. Presentazione libro e mostra fotografica in collaborazione con Terza Università che si svolgerà il 27 settembre alle ore 17 presso la sala Lama della CGIL di Bergamo

Veniamo ora ai nostri libri:

Iniziamo questo settembre dall’atmosfera già autunnale con qualche novità che solletichi, speriamo, gli interessi più variegati. Iniziamo con “Lavoro e salari in Italia” a cura di R. Evangelista e L. Pacelli che tratta dei cambiamenti nel mercato del lavoro, di precarietà e impoverimento. Passiamo poi a “Modernità esplosiva” di Eva Illouz che analizza il tempo in cui viviamo tra tensioni e contraddizioni insanabili. “Strage” di Loriano Machiavelli è un racconto di fantasia agganciato alla cruda realtà del 2 agosto 1980 quando nella stazione di Bologna scoppiò la bomba che uccise ottantacinque persone. “Classe e partito” di Alessandro Visalli prova a superare la sconfitta storica subita dalla classe dei lavoratori senza ricadere in vecchie forme dogmatiche. "Capitalismo feroce” di Marianna Lentini analizza le enormi contraddizioni del finanz-capitalismo e del suo ruolo determinante negli equilibri geopolitici. “Di chi è la terra?” di I. Guida e P. Groppo tratta i temi della giustizia sociale in connessione con la giustizia ecologica. “Il suicidio della pace” di Alessandro Colombo ragiona su come la guerra sia tornata al centro del sistema internazionale, costringendoci a confrontarci con la possibilità di uno scontro diretto tra grandi potenze. A proposito di conflitti “La grande guerra” di Joe Sacco è l’opera panoramica a figure che narra la follia della Prima guerra mondiale. Sempre di grafica e di guerre tratta “Mentre il mondo guarda” di Gina Nakhle Koller, una rappresentazione figurativa del quotidiano a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. Infine un romanzo corposo ma promettente: “Stella 111” di Lutz Seiler ambientato all’indomani della caduta del Muro di Berlino.

Veniamo ora ai nostri libri:

Lavoro e salari in Italia. Cambiamenti nell’occupazione, precarietà, impoverimento (a cura di R. Evangelista e L. Pacelli, Carrocci editore, 2025)

Il declino di lungo periodo dei salari reali e il deterioramento delle condizioni lavorative a cui abbiamo assistito in Italia negli ultimi decenni si configurano come una vera emergenza sociale. Il volume fornisce un quadro preciso sui diversi elementi di fragilità della struttura occupazionale e delle condizioni di lavoro nel nostro paese. Si mettono in evidenza le principali cause dei bassi salari e dell’aumento del lavoro povero e si indicano le strade possibili per iniziare a invertire la rotta: ridurre la forte frammentazione del tessuto produttivo e innescare cambiamenti nel quadro politico-istituzionale capaci di restituire diritti e tutele, voce e forza contrattuale al mondo del lavoro.

Modernità esplosiva (Eva Illouz, Einaudi, 2024)

Viviamo nel tempo della modernità esplosiva, un tempo in cui siamo quotidianamente sottoposti a una pressione emotiva così forte da renderci bombe a orologeria sempre sul punto di deflagrare. Le nostre esistenze sono abitate da tensioni e contraddizioni insanabili che nascono dal costante conflitto tra una società che ci promette libertà, autorealizzazione, godimento e futuro – individuale e collettivo – che invece ha un aspetto tutt’altro che roseo. Eva Illouz ci guida nei meandri di questa nuova era servendosi della letteratura, da Annie Ernaux a Madame Bovary, passando per Ishiguro: le storie come punti nevralgici in cui il sociale e l’individuale s’intersecano. E costruendo così un vero e proprio atlante con cui orientarsi nella confusione di un presente che non riusciamo più a comprendere.

Strage (Loriano Macchiavelli, Einaudi, 2010)

2 agosto 1980, ore 10.25. In una sala d’aspetto della stazione di Bologna esplode una bomba nascosta in una valigia abbandonata. Muoiono ottantacinque persone e ne restano ferite oltre duecento. Loriano Macchiavelli ci racconta, ricorrendo all’immaginario del genere noir, l’intera parabola che provocò quell’atto terroristico, con tutti gli aspetti inquietanti collegati al ruolo avuto, forse, dai servizi segreti italiani e stranieri, dalla politica, dalla massoneria, dalla criminalità organizzata. Un racconto di fantasia agganciato alla realtà, presentato in modo crudo, immediato, spietato, con personaggi avvincenti. Un’opportunità preziosa per rileggere una delle pagine più nefaste della nostra storia.

Classe e partito. Ridare corpo al fantasma del collettivo (Alessandro Visalli, Meltemi, 2023)

Partendo dalle feconde intuizioni di Walter Benjamin e da una critica del capitalismo come forma religiosa di idolatria del mercato, Alessandro Visalli prova a tracciare i confini di una diversa coscienza sociale revocando il “compromesso keynesiano”. In altre parole occorre superare la sconfitta storica subita dal movimento dei lavoratori senza ricadere nelle vecchie forme dogmatiche, sapendo che è l’essere sociale che determina la coscienza. Infine, l’autore invita a costruire la classe nella lotta, praticando il duplice lavoro di acquisizione di autoconsapevolezza e immersione nelle contraddizioni aperte e cercando costantemente quella “fantasia concreta” che possa rimettere in gioco la partita.

 

Capitalismo feroce (Marianna Lentini, People, 2015)

Prendendo le mosse dalla storia di Enric Duran, attivista catalano conosciuto come “Il Robin Hood delle banche”, il libro racconta alcune delle maggiori crisi finanziarie degli ultimi decenni e analizza le contraddizioni della mega macchina del finanz-capitalismo, mettendo in luce le sue torsioni sempre più autoritarie, le modalità con cui domina il mondo del lavoro, erode i diritti, amplifica le disuguaglianze, influenza le traiettorie geopolitiche, alimenta la crisi climatica, determina l’insensata corsa al riarmo. Rivelandosi un enorme edificio dalle mura fragili, pronte a sgretolarsi davanti ai nostri occhi increduli e spingendoci, ora più che mai, a immaginare e costruire un’alternativa.

Di chi è la terra, (I. Guida, P. Groppo, Meltemi, 2019)

L’idea che la terra fertile sia un bene limitato e fondante della ricchezza non è sempre stata condivisa e non è sempre stata una priorità per chi si è occupato di giustizia sociale. Negli ultimi cinquant’anni il lavoro, la redistribuzione delle ricchezze in base a un principio di equità sociale, basato su cittadinanza e rappresentanza, lo sono stati, con lo sviluppo industriale e la crescita strutturale. La questione delle risorse bio-disponibili era stata rimossa: Il diritto alla terra e al suo uso dovrebbero appartenere alle popolazioni che la abitano e la lavorano. Eppure, mai come in questo momento le disuguaglianze rispetto all’accesso ai beni bio-sostanziali sono state così grandi. Siamo capaci di una nuova amicizia con la terra o abbiamo rinunciato per il profitto?

Il suicidio della pace (Alessandro Colombo, Raffaello Cortina Editore, 2025)

Dopo quasi quarant’anni dalla fine della Guerra fredda, la guerra è tornata dalla periferia al centro del sistema internazionale, costringendo l’Europa e il mondo a confrontarsi persino con il rischio di uno scontro diretto tra grandi potenze. Questo disincanto è il segno per eccellenza del collasso che investe i rapporti diplomatici, le istituzioni internazionali, la globalizzazione economica e le norme fondamentali della convivenza internazionale. Da qui, l’urgenza di chiedersi come sia stato possibile ricadere in questa condizione, riconoscendo come la situazione attuale sia figlia delle forzature e degli errori che l’ordine internazionale liberale ha accumulato già a partire dalla sua fondazione.

La grande guerra. 1 luglio 1916: il primo giorno della battaglia della Somme (Joe Sacco, Rizzoli Lizard, 2014)

Iniziata il 1° luglio 1916, la Battaglia della Somme è diventata il simbolo della follia della Prima guerra mondiale. Solo durante quel primo giorno vennero uccisi circa 21.000 soldati britannici e altri 57.000 vennero feriti. Quando l'offensiva si arrestò, i caduti erano più di un milione. In "La Grande Guerra", il giornalista-fumettista Joe Sacco rappresenta gli eventi di quel giorno con un'opera panoramica muta, straordinariamente dettagliata: dal generale Douglas Haig alle imponenti postazioni di artiglieria dietro le linee, alle legioni di soldati che emergono dalle trincee per essere abbattuti nella terra di nessuno, fino alle decine di migliaia di feriti in ritirata e ai morti seppelliti in massa.

Stella 111 (Lutz Seiler, Utopia, 2025)

È attorno al silenzio che il giovane Carl ha avvolto la propria vita di figlio unico da tempo fuori sede. Adesso che il Muro di Berlino è caduto, Inge e Walter, i genitori, lo richiamano a Gera, in quella Germania dell’Est che ingabbia la famiglia da sempre. Devono partire per l’Ovest e gli chiedono di rimanere a casa come retroguardia, in difesa della memoria di una vita felice che però non è stata la più felice delle vite. A legare genitori e figlio resta uno scambio epistolare tra due Germanie che all’improvviso sono una, e la menzogna di Carl che si finge a casa ma fugge a Berlino alla ricerca di un’esistenza poetica, mentre la città è allo sbando. Una lingua raffinata che inciampa in strabismi verbali che rendono la prosa poesia.

 

Mentre il mondo guarda. Un anno a Gaza 2023-2024 (Gina Nakhle, Eris, 2025)

Mentre il mondo guarda racconta le devastanti realtà affrontate dai palestinesi dopo il 7 ottobre. Attraverso una serie di opere d’arte quotidiane, questo libro rivela il costo umano degli aassalti incessanti, la resilienza di chi affronta difficoltà inimmaginabili e l’urgenza di giustizia in un mondo che guarda, ma troppo rimane in silenzio. Il genocidio contro i palestinesi, a cui stiamo assistendo, è ancora in corso, l’importanza cruciale di testimoniare e di chiedere un cambiamento è fondamentale.

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara

Snark Festival 2025: la CGIL sostiene la rassegna di film documentari a cura di ESSI VIVONO

Ben ritrovate e ben ritrovati,

con piacere vi invitiamo allo Snark Festival 2025 che si terrà dall'11 al 14 settembre 2025 presso il cineteatro Lottagono, piazzale S.Paolo 35 a Bergamo.

Anche quest'anno la CGIL si conferma tra i sostenitori della rassegna di film documentari in lingua originale curata dall'associazione culturale Essi Vivono.

In particolare, domenica 14 settembre alle ore 21.00 il segretario generale della CGIL di Bergamo Marco Toscano introdurrà la proiezione di

American Dream di B. Kopple (1990 / 100').

A quasi quindici anni di distanza dal suo film più noto – Harlan County, USA, del 1977 – Barbara Kopple torna a raccontare di uno sciopero. Harlan County, USA seguiva uno sciopero di minatori, American Dream si concentra, invece, sugli scioperi avvenuti qualche anno prima dell’uscita del film (1990) nella sede della Hormel Foods corporation. Gli scioperi, avvenuti a cavallo tra il 1985 e il 1986, in piena amministrazione Reagan, prendono le mosse dal tentativo, da parte dell’azienda, di tagliare salari e incentivi ai lavoratori. Trovandosi in una fase politica sfavorevole, i sindacati tradizionali provano un’azione di contenimento e di limitazione dei danni, incontrando la decisa opposizione del sindacato locale, che, sfruttando un certo grado di autonomia nei riguardi dei vertici, decide di rivolgersi a un consulente esterno, Ray Rogers, e fare condurre a lui l’intera campagna di scioperi.

Premi e riconoscimenti: Oscar per il miglior documentario (1991); International Documentary Association: IDA Award (1991); Los Angeles Film Critics Association Awards: LAFCA Award per il miglior documentario (1991); Sundance Film Festival: Audience Award Documentary; Filmmakers Trophy Documentary; Grand Jury Prize Documentary (1991).

Il festival merita di essere seguito nella sua interezza: le pellicole selezionate vanno alla riscoperta del grande cinema documentario contemporaneo e hanno respiro internazionale: Stati Uniti, Algeria e Francia, Australia, Italia e Canada, i paesi da cui provengono gli otto film in programma che sono stati realizzati tra il 1962 e il 2015. Pellicole sparite dal circuito delle sale cinematografiche nonostante il riconoscimento della critica internazionale che ora tornano disponibili sul grande schermo per tutta la durata del festival, grazie al lavoro dell’associazione Essi Vivono.

Insomma uno sguardo a tutto tondo sulla produzione documentaria mondiale degli ultimi cinquant'anni, una quattro giorni da non perdere.

Vi aspettiamo numerosi!

NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - GIUGNO 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

Ci lasciamo alle spalle i referendum e i loro esiti deludenti senza scordare l’impegno di tutti e tutte nel portare avanti questa importante campagna referendaria a cui sono state dedicate le energie dell’apparato politico e tecnico della CGIL e di tutti coloro che ci hanno sostenuto portando il loro voto alle urne, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.

La newsletter di giugno sarà l’ultima con le novità librarie prima della pausa estiva, riprenderemo poi a settembre con le varie novità.

Veniamo ora ai nostri libri. Un filo conduttore rintracciabile tra le letture proposte questo mese è sicuramente quello socio-politico partendo da “Prima agli italiani. Welfare, sciovinismo, risentimento” di E. Gargiulo, E. Morlicchio, D. Tuorto, passando per “Iperpolitica. Politicizzazione senza politica” di Anton Jäger che analizza come polarizzazioni e controversie ideologiche da social non permettano di immaginare dimensioni di lotta collettiva concreta. Dello stesso tenore: “La fattoria degli umani. Come le piattaforme digitali stanno riprogettando la nostra vita” di Enrico Pedemonte. “Macchina capitale. Genesi e struttura dello sfruttamento” di Margherita Pascucci riflette sul capitale come meccanismo di sfruttamento in quanto appropriazione della capacità produttiva altrui. “Non facciamo del bene” di Andrea Morniroli e Gea Scancarello è invece un’interessante inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica. “La fabbrica del passato” di Mauro Boarelle raccoglie le autobiografie di militanti comunisti (1945-1956). “Maranza di tutto il mondo, unitevi!” è la provocazione di Houria Bouteldjia che ripercorre la storia della sinistra francese e europea per spiegare il presente. Infine due romanzi e una graphic novel: “E le stelle stanno a guardare” di Archibald J. Cronin un romanzo che pone al centro i conflitti sociali, civili e sentimentali diventato un classico; “Il libro della scomparsa” di Ibtisam Azem: cosa succederebbe se tutti i palestinesi sparissero improvvisamente? Uno dei romanzi più innovativi del panorama letterario arabo e “La grande rimozione” di Roberto Grossi che con la forza del racconto per immagini illustra il grande rimosso della nostra epoca: il cambiamento climatico.

Ecco, dunque, i libri del mese:

 Prima agli italiani. Welfare, sciovinismo, risentimento (E. Gargiulo, E. Morlicchio, D. Tuorto, il Mulino, 2024)

Lo sciovinismo del welfare che considera gli immigrati e i rifugiati un “salasso delle risorse della nazione”, riflette la crisi dei sistemi di capitalismo democratico e il fallimento del progetto neoliberista. Attraverso ricostruzioni storiche e affondi sul caso italiano, gli autori vedono in questa particolare combinazione di retorica e pratica politica neostatalista una strategia di gerarchizzazione della società che crea status giuridici diversificati agendo sullo “spazio” di appartenenza e facendo perno sul tempo di permanenza. In quest’ottica diventa possibile e legittimo riformulare la distinzione tra soggetti meritevoli e non meritevoli: il discrimine non è più tra poveri inabili che possono aspirare alla protezione sociale e poveri abili forzati ad accettare qualsiasi lavoro, ma tra “veri appartenenti” alla nazione e “ospiti indesiderati”.

Iperpolitica. Politicizzazione senza politica (Anton Jäger, Nero, 2024)

Dopo interi decenni di crollo delle ideologie, crisi dei partiti e “morte della politica”, ecco che finalmente la politica è tornata. O almeno così sembra: in effetti mai come oggi la società sembra spaccarsi in due su tutte le questioni di attualità. Eppure le organizzazioni politiche sono sempre più deboli, i sindacati inesistenti, i partiti evaporati e a votare non va ormai quasi più nessuno. Dalla post-politica siamo insomma passati all’iperpolitica: un fenomeno alimentato dai continui litigi online che impediscono di immaginare dimensioni di lotta collettiva. Il dibattito su qualsiasi istanza si esaurisce in controversie ideologiche buone per i social, senza che a tanta animosità corrisponda alcun effetto sui processi decisionali che ci governano. Col risultato di ritrovarsi nel pieno di un paradosso in cui tutto si politicizza e nulla si realizza.

La fattoria degli umani. Come le piattaforme digitali stanno riprogettando la nostra vita  (Enrico Pedemonte, Treccani, 2024)

Perché dopo il 2005 il numero delle democrazie nel mondo si assottiglia, cresce la sfiducia nei governi mentre crollano le vendite dei giornali e aumentano i disturbi mentali tra gli adolescenti? E perché si moltiplicano le proteste e i conflitti in tutto il pianeta? Che ruolo ha avuto internet – la cui diffusione in quegli anni esplode ovunque grazie ai social e agli smartphone in questa ondata di instabilità? Pedemonte racconta in che modo le piattaforme digitali gestite da un gruppo di aziende diventate più potenti degli Stati  grazie a un mondo privo si regole – hanno modificato le nostre abitudini, il nostro modo di informarci, di comunicare e di passare il tempo. Dalle utopie degli anni Novana alla disinformazione di massa fino alla crisi della democrazia e all’insorgere di nuovi modelli di intelligenza artificiale.

Macchina capitale. Genesi e struttura dello sfruttamento (Margherita Pascucci, ombre corte, 2022)

L’analisi di Pascucci muove dalla formazione del denaro e della prima metafisica nell’antica Grecia per poi passare alla struttura teorica del capitale ai suoi esordi “ragione seminale di lucro” come veniva definito nel Medioevo. Seguendo lo svilupparsi di questa seminalità a livello storico, si affronta poi la lettura che Sohn Rethel, Deleuze e Guattari hanno dato del capitale come meccanismo di sfruttamento e “presupposto”. A fronte di questa analisi l’autrice propone alcuni meccanismi di affrancamento dal meccanismo di sfruttamento stesso: “Il più di essere”, ossia un plusvalore che torna sul lavoratore.

Non facciamo del bene. Inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica (Andrea Morniroli, Gea Scancarello, Donzelli editore, 2025)

Sanità, assistenza, scuola, accoglienza ai migranti sono solo alcuni dei settori in cui lo stato perde terreno e trova nell’impresa sociale una stampella essenziale ma non sufficientemente riconosciuta. Operatori e operatrici sociali che insieme alle loro cooperative e ai loro enti stanno all’intersezione tra le situazioni reali con e loro complessità e le pessime politiche che avrebbero la pretesa di governarle. Cooperative piegate alla logica del profitto, i finti buoni che si arricchiscono sulla pelle di chi sta male: esiste forse un discorso più efficace da offrire in pasto all’opinione pubblica? Questo libro scomodo entra nel mondo del lavoro sociale per evidenziare come possa rappresentare una risorsa preziosa a patto che recuperi la propria natura originaria: la costruzione di politiche che abbiano al centro le persone, i luoghi, le comunità.

La fabbrica del passato. Autobiografie di militanti comunisti (1945-1956) (Mauro Boarelli, Quodlibet, 2021)
Nel primo decennio del secondo dopoguerra, il Partito Comunista italiano obbligava i suoi militanti a narrare pubblicamente e a scrivere un'autobiografia. Questa pratica era importata dall'Unione Sovietica, ma le sue radici erano ancora più antiche della rivoluzione d'Ottobre. Perché il partito rivolgeva alla propria base una simile richiesta? Perché i militanti aderivano senza riserve? Qual era l'intreccio tra la costrizione e il desiderio di scrivere? Il libro intende rispondere a queste domande sulla base del più vasto fondo documentario esistente in Italia, che raccoglie oltre milleduecento autobiografie. La ricerca intreccia molteplici punti di osservazione: il rapporto tra la pratica autobiografica e la religione, l'uso della scrittura per la costruzione di rapporti gerarchici all'interno dell'organizzazione politica, i libri letti dai militanti nel loro percorso di formazione, gli scarti tra la narrazione e la norma che pretendeva di regolarla.

Maranza di tutto il mondo unitevi! Per un’alleanza dei barbari nelle periferie (Houria Bouteldjia, DeriveApprodi, 2024)

In Europa e in Nord America assistiamo al crescere di una classe operaia bianca affascinata dai partiti populisti. I candidati di destra sembrano raccogliere ovunque i frutti del disagio sociale. Con la sua analisi, la studiosa e militante antirazzista franco-algerina Houria Bouteldja ripercorre la storia della sinistra francese ed europea per spiegare questo enigma e immaginare come superarlo. L’autrice mostra come nel privilegiare elettori e lavoratori bianchi, partiti e sindacati di sinistra abbiano posto le basi per un «contratto razziale» che organizza i rapporti sociali e del lavoro. Per sconfiggere l’estrema destra, il libro sostiene la necessità di unire i «barbari» delle metropoli postcoloniali e i «bifolchi» del lavoro povero in Europa. Il  libro è un appello appassionato all’antirazzismo come lotta di liberazione dall’eredità della violenza coloniale e da un presente fatto di miseria per molti.

E le stelle stanno a guardare(Archibald J. Cronin,, Bompiani, 2017) 

Sullo sfondo delle miniere del Galles, una storia umanissima di grandi, fondamentali conflitti sociali, civili, sentimentali. Nel cuore dei protagonisti divampa la lotta per ottenere più giustizia, libertà e realizzare finalmente un ideale e un progetto di vita felice. Molti sono i contrasti e i conflitti che Cronin ritrae con sottile e attenta psicologia, dando ai personaggi una profondità autentica che si può riscontrare solo nei ritratti dei grandi e affermati romanzieri. Il soffio della vita vissuta è presente in tutto il libro ed è la caratteristica che ha fatto conoscere Cronin a milioni di lettori di tutte le età e in tutto il mondo. Per questo E le stelle stanno a guardare è considerato un capolavoro non soggetto alle mode del tempo.

Il libro della scomparsa(Ibtisam Azem, Hopefulmonster editori, 2024)

Il mistero avvolge un fatto senza precedenti: verso la mezzanotte di una notte qualsiasi, tutti i palestinesi improvvisamente scompaiono, volatilizzati. Non si sa che fine abbiano fatto autisti, braccianti, medici e infermieri, giovani e vecchi. Cosa potrebbe accadere agli israeliani se i palestinesi non fossero più, allo stesso tempo, il nemico, il capro espiatorio, l'alibi? Cosa succede quando, nella propria vita, scompare il nemico?

La grande rimozione(Roberto Grossi, Coconino Press, 2024)

Utilizzando tutta la forza del racconto per immagini, Roberto Grossi affronta la grande rimozione della nostra epoca: il cambiamento climatico causato dall'uomo.
Una minaccia, quella del cambiamento climatico, che facciamo di tutto per non vedere, che fatichiamo a comprendere, nonostante metta in discussione la nostra stessa sopravvivenza. Con una narrazione avvincente, che tiene insieme storia, scienza, politica ed esperienze personali, questo libro offre una visione unitaria del problema, svelando la profonda crisi democratica dietro al disastro ambientale.

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara

NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - MAGGIO 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

il mese di maggio è dedicato a bandi e richieste di sovvenzioni per la biblioteca Di Vittorio e il suo patrimonio archivistico e librario. Continuiamo anche i laboratori nelle scuole e nelle biblioteche della Val Seriana, il progetto è in dirittura d’arrivo per quest’anno scolastico 2024/2025 e presto faremo un resoconto più dettagliato. Stiamo imbastendo le proposte formative per le scuole superiori per l’a.s. 2025/2026 ed entro fine mese verrà inoltrato il volantino a tutti gli istituti della bergamasca.

Veniamo ora ai nostri libri. Due immancabili libri sul tema del lavoro: “Il lavoro. Dalla rivoluzione industriale alla transizione digitale” di G. Cavalca, E. Mingione ed E. Pugliese e “Lavoro” di Stefano Massini: il primo dal taglio più storico e sociologico il secondo dal taglio più filologico, ma in ogni caso attuale. Proseguiamo con “Liberi e uguali. Manifesto per una società giusta” di Daniel Chandler per un’alternativa al cinismo dei nostri tempi, “Rivoluzioni. Quando i popoli cambiano la storia” di Donald Sassoon e “La lotta di classe nel XXI secolo” di Lidia Undiemi, un’inchiesta globale sullo sfruttamento del lavoro contemporaneo. Di imprescindibile attualità “Il labirinto di Gaza. Storie, politiche, rappresentazioni (1987-2023)" di A. Marzano e M. Simoni. Cerchiamo poi di interrogarci rispetto alla trasmissione della conoscenza e all’educazione come antidoto all’abbrutimento con “Conoscenza o barbarie. Storia e futuro dell’educazione” di Jacques Attali. Infine due romanzi e un libro di poesie: “La luna nelle baracche” che restituisce il senso di quella realtà umana e sociale del Sudamerica che Alberto Manzi aveva vissuto come educatore; “Poveri cristi” di Ascanio Celestini che torna a raccontare i margini, la lotta di classe dalle perifere; “Non si tocca la frutta nei supermercati però i culi nelle metropolitane” di Alessandra Carnaroli che traduce in versi crudi la scarnificata essenza dei tragici fatti di cronaca degli ultimi anni.

Ecco, dunque, i libri del mese:

Il lavoro dalla rivoluzione industriale alla transizione digitale (Guido Cavalca, Enzo Mingione, Enrico Pugliese, Carocci, 2024)

Negli ultimi anni si sono registrate radicali e rapide trasformazioni del lavoro legate al procedere della rivoluzione digitale e alla riconfigurazione della globalizzazione. Il libro analizza questi cambiamenti e propone le coordinate per lo studio delle nuove tensioni sociali nel mercato e nell’organizzazione del lavoro, in un quadro di crescenti diseguaglianze, mestieri e professioni in estinzione e nuove attività in sviluppo. In chiave storica e comparativa si affrontano tematiche classiche quali la divisione del lavoro, il taylorismo e le condizioni di lavoro nelle fabbriche fordiste, l’evoluzione dei sistemi di protezione sociale, le nuove forme di disoccupazione e lavoro precario, il sindacato e il conflitto industriale. Il volume- avvalendosi di aggiornamenti statistici sull’occupazione in Italia e in Europa, con particolare attenzione ai giovani e alle donne- approfondisce i processi legati alle migrazione internazionali, non solo in agricoltura e nell’industria, ma anche nei servizi e nell’economia di piattaforme.

Lavoro  (Stefano Massini, il Mulino, 2016)

Si può parlare di lavoro in molti modi. Questo libro esplora tutti i meandri di una parola insidiosa e corrotta nell’uso, resa spesso inefficace dal suo rimbalzo tra i dialoghi sguaiati dei talk show. Davanti a noi si apre cosi una prospettiva inedita, quella del drammaturgo che si addentra per un sentiero tanto impervio quanto suggestivo. Il sipario si alza, la parola va in scena: sul palcoscenico si avvicendano personaggi storici e della fantasia, figure del cinema e della letteratura, uomini e umanoidi, ma soprattutto risuona la vita e il dramma del lavoro nel nostro presente.

Liberi e uguali. Manifesto per una società giusta (Daniel Chandler, Editori Laterza, 2025)

Un’agenda ampia e variegata che va dall’istruzione alle leggi elettorali, dai congedi parentali al reddito universale, dal salario minimo alla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, dalla tassazione dei patrimoni più alti ai limiti nell’uso delle emissioni di carbonio. “Nella storia,” – scrive Chandler alla fine del libro – “i sogni utopici di una società migliore sono stati la linfa vitale del progresso. Molto di ciò che oggi diamo per scontato – la libertà dalla schiavitù, il suffragio universale, l’esistenza dello Stato sociale – un tempo non erano altro che il parto dell’immaginazione di riformatori sociali idealisti. I partiti progressisti hanno bisogno di guidare anziché seguire, di riacquistare un senso di autonomia politica e di presentare una tesi sostanzialmente morale del perché e del come si possa cambiare la società in meglio.

Rivoluzioni. Quando i popoli cambiano la storia (Donald Sassoon, Garzanti, 2024)

Quando parliamo di rivoluzioni spesso ci riferiamo a singoli eventi, come la presa della Bastiglia o l’assalto al Palazzo d’inverno. Ma in realtà ci vogliono decenni perché una rivoluzione si sviluppi e si esaurisca – sempre che ciò accada. In questo libro Sassoon ripercorre alcune tra le rivoluzioni più celebri, dalla guerra civile inglese alla guerra d’indipendenza americana fino alla rivoluzione russa e cinese. Si tratta dunque di un brillante resoconto di quegli sconvolgimenti politici che hanno fatto la storia. Sassoon ci offre, grazie a un’analisi lucida e ambiziosa, gli strumenti necessari per comprendere le ragioni e le trasformazioni del presente.

La lotta di classe nel XXI secolo (Lidia Undiemi, Ponte alle Grazie, 2024)

Tutto il mondo converge verso un’unica, pericolosa traiettoria politica: la negazione del conflitto sociale. Ma sotto l’illusione dell’“interesse comune” si nasconde una sempre maggiore aggressività del capitale contro il lavoro. Si assiste così a un ribaltamento della lotta di classe: gli interessi del capitale sono divenuti interessi di “tutti”, assurgendo a un rango superiore. In questo libro Lidia Undiemi compie un’impresa notevolissima: analizza la guerra del capitale contro il lavoro di tutto il globo, dai principali Paesi europei agli Stati Uniti, dal Sud America all’Asia: una lotta “quasi vinta” che ha incoronato il neoliberismo come ideologia mondiale.

Il labirinto di Gaza. Storie, politiche, rappresentazioni (1987-2023)(Arturo Marzano, Marcella Simonni, Scholé, 2024)

Il conflitto israelo-palestinese pare aver preso la forma di un labirinto. Per comprenderne le dinamiche questo volume considera l’intreccio di storie e politiche, segnate da traumi profondi, alla base delle identità individuali, collettive e nazionali di palestinesi e israeliani. I saggi affrontano le sfaccettature politiche, sociali e culturali del rapporto tra la Striscia di Gaza e Israele: l’ascesa di Hamas, l’egemonia dei partiti della destra israeliana al governo del Paese, la resilienza delle donne di Gaza, la difficilissima situazione economica della Striscia e il rapporto con i Paesi limitrofi.

Conoscenza o barbarie. Storie e futuro dell’educazione (Jaques Attali, Fazi editore, 2025)

Cosa ne sarebbe stato dell’umanità senza coloro che, per millenni, hanno accumulato, protetto e condiviso la conoscenza? Oggi ci troviamo di fronte a sfide cruciali: la disuguaglianza nell’accesso a un’istruzione di qualità, la rivoluzione digitale e i cambiamenti nelle professioni, la crisi ambientale e lo tsunami demografico. Senza l’adeguata attenzione rischiamo di sprofondare in una nuova barbarie fatta di ignoranza e di scarsa padronanza delle tecnologie. Secondo Attali l’educazione è la chiave per costruire una società migliore, un bene comune essenziale che deve essere accessibile a tutti. In quest’opera l’economista delinea il profilo del sistema ideale di trasmissione del sapere e propone scelte radicali per combattere la barbarie dell’ignoranza.

La luna nelle baracche (Alberto Manzi, Edizioni di Storia e Letteratura, 2024)

Pedro, indio e bastardo, è il più forte contadino del villaggio. Sa anche leggere e scrivere. Pensa e parla troppo, consapevole che ai suoi compagni basterebbe “un po’ di alfabeto” per iscriversi al sindacato e difendere i propri diritti. Ma poiché ogni terra ha un padrone, Pedro è – agli occhi di chi comanda – un uomo pericoloso, il simbolo della resistenza di un popolo che vive in situazioni disumane, sfruttato da proprietari terrieri che usano la violenza. La luna nelle baracche pubblicato nel 1974 è il primo romanzo di un ciclo di opere che restituisce, come atto d’amore e d’accusa, il senso profondo di quella realtà umana e sociale del Sudamerica che Alberto Manzi aveva vissuto con la coscienza dell’autentico educatore.

Poveri cristi (Ascanio Celestini, Einaudi, 2025)

C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto un metodo infallibile per sistemare la merce senza una sola parola scritta. C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis e i musei un giorno al mese aprono le porte persino ai barboni. C’è Joseph che è partito dal suo paese in Africa, ha attraversato il deserto, è stato schiavo in Libia e poi naufrago in mare: si è salvato, ma in Italia è finito in carcere. E poi c’è la Donna con la testa impicciata, che parla con suo figlio anche se è morto da anni…La voce inconfondibile di Ascanio Celestini torna in queste pagine a raccontare la lotta di classe, mostrandoci i prodigi della solidarietà tra gli umili che animano i margini delle nostre metropoli.

Non si tocca la frutta nei supermercati però i culi nelle metropolitane (Alessandra Carnaroli, Einaudi, 2025)

Ogni giorno siamo colpiti da un’infinità di fatti di cronaca, a volte gravissimi, ma che si estinguono veloci, bruciati sempre da nuove violenze e tragedie. Nei versi si Alessandra Carnaroli li ritroviamo tutti, resi nella loro cruda e scarnificata essenza. Le atrocità delle guerre, le violenze domestiche, le volgarità della vita di tutti i giorni vengono descritte senza mai distogliere lo sguardo, con un’oggettività che sorge dall’impietosa messa a fuoco delle parole, e che trova l’unico sfogo in una fredda ironia o in clausole di feroce sarcasmo. L’orrore insostenibile è l’altra faccia della banalità del quotidiano, aspetti che si sovrappongono (e rimano) in modo inquietante.

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara

Un podcast per la Memoria - i ragazzi di 5Y e la restituzione del viaggio a Mauthausen

Ben ritrovate e ben ritrovati,

lunedì 28 aprile nel contesto della Fiera dei Librai 2025 i ragazzi della 5Y del Liceo Secco Suardo hanno raccontato la loro esperienza nel progetto "In treno per la Memoria" che quest'anno li ha portati a Gusen - Mauthausen - Ebensee e castello di Hartheim.

Il percorso, iniziato a novembre del 2024 con lezioni e laboratori a cura dell'Isrec e dei sindacati, li ha portati poi ad animare la ricorrenza del 27 gennaio con una performance teatrale coadiuvata dal Pandemonium teatro e si è concluso con il viaggio fatto tra fine febbraio e inizio marzo.

Di questa esperienza significativa i ragazzi e le ragazze hanno fatto tesoro e hanno anche deciso di lasciare traccia a chiunque abbia piacere di ascoltarli attraverso un podcast di quattro puntate disponibile sulla radio della scuola SeccoSuRadio.

Ogni lunedì esce una nuova puntata in cui raccontano con tagli diversi il percorso fatto. 

Per ora sono uscite le prime due, le potete ascoltare su Spotify, cercando SeccoSuRadio oppure ai seguenti link:

1. Una valigia da riempire

2. Il Filo

Licenza Creative Commons

Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non opere derivate 3.0 Italia.

Creative Commons License