NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - FEBBRAIO 2025
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Ha preso avvio il percorso pilota in collaborazione con la rete bibliotecaria della Val Seriana che coinvolge diverse scuole primarie e biblioteche. In particolare i laboratori verteranno su due temi principali: “Lavoro e stereotipi di genere” e “Il concetto di infanzia ieri e oggi: lavoro minorile”.
Parte della bibliografia elaborata per il laboratorio sugli stereotipi la trovate qui:
Ben ritrovate e ben ritrovati,
con piacere vi invitiamo alla presentazione del libro "Scolari ospiti. Italiani a scuola in Svizzera" (Biblion, 2024) del prof. PAOLO BARCELLA.
L'incontro si terrà
Venerdì 21 febbraio – ore 21
presso lo Spazio Terzo Mondo
Partendo dalle carte conservate presso gli archivi di due scuole di Zurigo e di Winterthur, Paolo Barcella – storico, docente dell’Università di Bergamo – analizza i complicati percorsi scolastici delle bambine e dei bambini italiani nelle normali scuole pubbliche elvetiche e la volontà di lavoratrici e lavoratori italiani in Svizzera, negli anni Cinquanta-Sessanta, di ottenere scuole private per i propri figli.
Quali problemi devono affrontare nelle scuole italiane gli alunni immigrati e le loro famiglie?
Ne discuto con l’autore:
MARZIA MARCHESI
assessora ai servizi per l’infanzia, educativi e scolastici del Comune di Bergamo
LUIGI AIROLDI
dirigente dell’IC Alda Merini di Scanzorosciate
ANDREA PIOSELLI
dirigente dell’IC Angelo Mazzi di Bergamo
coordina il dibattito:
ANTONIO BETTONI
presidente di Proteo Fare Sapere Lombardia
SARÀ RILASCIATO DA PROTEO FARE SAPERE UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
Serata a ingresso libero senza prenotazione
Dalle 19 apertivi e cene in caffetteria,
La prenotazione è raccomandata
info:
tel 035290250 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ben ritrovate e ben ritrovati,
Buon anno! Iniziamo il 2025 con un qualche aggiornamento sui prossimi eventi in calendario e su alcune attività che coinvolgeranno la biblioteca in questo primo semestre.
Torniamo ora ai nostri libri. Tanti e variegati gli spunti di riflessione per iniziare l’anno con il piede giusto:
Iniziamo con “Di-scordare. Ricerche artistiche sulle eredità del fascismo in Italia” di Viviana Gravano che parla di come il processo di defascistizzazione, specialmente a livello culturale, sia stato particolarmente inefficace con conseguenze ancora molto tangibili. Passiamo poi a “Non siamo qui per intrattenervi. Scritti sulla letteratura, interviste e riflessioni” in cui il filosofo Mark Fisher analizza le migliori distopie e le peggiori utopie della nostra epoca e a “I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” di Alessandro Volpi. Continuiamo parlando di lavoro. Lavoro domestico con “Dopo il lavoro” di H. Hester e Nick Srnicek e “Lavoro d’amore – amore come lavoro. La nascita del lavoro domestico nel capitalismo” e precario con “Bullshit jobs” di David Graeber e “Tanta fatica per nulla” di Edi Lazzi. Infine tre romanzi: “Attaccare la terra e il sole” di Mathieu Belezi che narra della guerra coloniale che, intorno alla metà dell’Ottocento, rese stabile la presenza di militari e coloni francesi in Algeria. “Infanzia” di Tove Ditlevsen, volume che inaugura la trilogia di Copnhagen, caposaldo della letteratura working class danese. Infine “Scrivano Ingannamorte” di Francesco Laudadio, giovanissimo responsabile del “lavoro nelle campagne” del PCI barese e, dopo, sceneggiatore e regista cinematografico.
Ecco, dunque, i libri del mese:
Di-scordare. Ricerche artistiche sulle eredità del fascismo in Italia (Viviana Gravano, DeriveApprodi, 2024)
In Italia le tracce del fascismo sono pervasive e sono più o meno presenti su tutto il territorio nazionale. Un processo di defascistizzazione imperfetto che a livello culturale è stato particolarmente inefficace, ha fatto sì che molte delle ereditò della dittatura possano continuare a parlare e a esprimere i propri valori violenti, razzisti e di potere nello spazio della quotidianità del paese. Il libro affronta i processi di rimozione e revisionismo, in particolare nel contesto delle arti e propone poi una ricerca e una attenta analisi dei lavori di artiste/i che dagli anni Ottanta in poi si sono prese/i carico di rileggere quelle tracce, di decodificarne i significati e di farne una critica aperta, politica e concettuale.
Non siamo qui per intrattenervi. Scritti sulla letteratura, interviste e riflessioni (Mark Fisher, Minimum Fax, 2018)
Critico culturale radicalmente “popolare”, inteso nella migliore accezione del termine, Fisher è stato in grado di scorgere il comune denominatore sociopolitico che sottende voci, discipline e forme artistiche diversissime e di concentrare nella sua analisi letteratura, filosofia, economia e archeologia culturale, tracciando delle linee che convergono verso il nodo cruciale che ha dominato le sue riflessioni: la necessità di smascherare la fallacia del pensiero che da decenni caratterizza le nostre esistenze, quel “realismo capitalista” che induce a credere che non esista alternativa. In questo volume Fisher allarga il campo per mettere in luce la nostra ossessione nostalgica e la nostra incapacità di inventare il futuro, la burocratizzazione managerialista dell’istruzione, la deriva censoria della sinistra, la scomparsa della dialettica di classe dal discorso politico e la privatizzazione della depressione.
I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia (Alessandro Volpi, Editori Laterza, 2024)
I fondi speculativi come Vanguard o Black Rock sono diventati i “padroni del mondo”. Ancora marginali all’inizio del nuovo millenio, hanno cavalcato le crisi, hanno beneficiato dell’operato delle banche centrali e dei governi e hanno sfruttato, accelerandolo, il processo di smantellamento degli stati sociali e di privatizzazione della società. Ma come è stata possibile una simile concentrazione del capitalismo che ha cancellato l’idea stessa di mercato? Questo libro prova a spiegarlo tracciando un quadro chiaro dei numeri di tale monopolio.
Dopo il lavoro (Helen Hester, Nick Srnicek, Tlon, 2024)
Torniamo a casa dopo una giornata faticosa di lavoro e ci attende una lista infinita di compiti da svolgere invece del meritato riposo. Sembra che non ci sia mai fine al lavoro domestico che continuamente assorbe il tempo che fatichiamo a definire “libero”. Ripercorrendo la storia delle nostre case nel corso dell’ultimo secolo, Hester e Srnicek mostrano come la tecnologia non abbia abbattuto davvero il numero di ore dedicate alle pratiche domestiche, allontanandoci dalla liberazione promessa. Riscoprendo le prospettive dimenticate contro il lavoro domestico questo saggio traccia una via femminista e comunitaria per ripensare le nostre abitudini di vita, le nostre aspettative e le nostre città.
Lavoro d’amore – amore come lavoro. La nascita del lavoro domestico nel capitalismo (Gisela Bock, Barbara Duden, ombre corte, 2024)
A partire dagli anni Settanta, il dibattito femminista ha posto il lavoro domestico al centro dell’analisi della subordinazione delle donne e della loro liberazione. Le autrici del libro sostengono che il lavoro domestico è una forma specifica di sfruttamento connessa ai processi di valorizzazione del capitale, che vede i suoi inizi tra il XVII e il XVIII secolo per poi svilupparsi negli anni successivi alla rivoluzione industriale. Con gli strumenti dell’analisi storica, il saggio evidenzia come il lavoro domestico gratuito è a tutti gli effetti lavoro e lo si capisce bene dal fatto che nasce proprio insieme al lavoro salariato, quale suo pendant nella dimensione della riproduzione.
Bullshit jobs (David Graeber, Garzanti, 2018)
Siate onesti: se il vostro lavoro non esistesse, quanti ne sentirebbero la mancanza? Nella primavera del 2013 David Graeber ha posto questo e altri interrogativi in un articolo provocatorio pubblicato online e il successo è stato immediato perché i risultati sono stati sorprendenti: oltre il 40% degli intervistati riteneva di svolgere un lavoro inutile, un “bullshit job”. A partire da queste riflessioni e altri dati, Graeber punta il dito contro una deformazione tipica del capitalismo finanziario che permette a milioni di persone di svolgere un lavoro inutile senza impedire loro di esserne tragicamente consapevoli. Analisi spietata e manifesto per un nuovo umanesimo, Bullshit Jobs mostra come il lavoro diventi spesso fine a sé stesso e propone soluzioni che mirino a ridistribuire la ricchezza e superare le disuguaglianze create da questo modello economico.
Tanta fatica per nulla (Edi Lazzi, Edizioni GruppoAbele, 2023)
Tredici testimonianze, esemplari di un’intera generazione, di giovani intrappolati loro malgrado in questa devastante condizione di precariato di vita e lavoro. Ma come siamo arrivati a tutto questo? Come abbiamo potuto permetterlo? Edi Lazzi – che da sindacalista questi giovani li ha ascoltati e intervistati – rivolgendosi direttamente a loro analizza le cause, ma soprattutto prova a indicare una via d’uscita. Perché cambiare è possibile, sempre.
Attaccare la terra e il sole (Mathieu Belezi, Feltrinelli, 2024)
Dopo Céline e Faulkner, uno scrittore dalla vita appartata, nominava la guerra e la violenza nella loro nuda verità, restituendone non soltanto l’insensatezza e la follia, ma la loro spietata capacità di penetrare nei corpi e nella mente. Il libro narra della guerra coloniale che, intorno a metà dell’Ottocento, rese stabile la presenza di militari e coloni francesi in Algeria. Mathieu Belezi lascia scorrere la sua prosa attraverso le voci dei due protagonisti: Séraphine che con marito e figli parte da Marsiglia per raggiungere la colonia agricola e un soldato totalmente asservito alla violenza e alla crudeltà del suo capitano. Opera attraversata da una tragica bellezza, Attaccare la terra e il sole colpisce per la musicalità della sua impeccabile scrittura che ipnotizza il lettore si dalle prime pagine.
Infanzia (Tove Ditlevsen, Fazi Editore, 2022)
Nella sua prima traduzione italiana Infanzia, il volume che inaugura la trilogia di Copenhagen di Tove Ditlevsen: tre romanzi autobiografici riscoperti di recente e giustamente celebrati a livello mondiale come capolavori. Impareggiabile ritrattista di una femminilità punteggiata da chiaroscuri, l’autrice ci ha generosamente aperto le porte delle molte stanze da lei abitate negli anni, lasciandoci delle pagine indimenticabili destinate a restare.
Scrivano Ingannamorte (Francesco Laudadio, Sellerio Editore, 2007)
Questo libro è, sì, un romanzo – scrive Andrea Camilleri – ma, insieme, è un saggio storico, un poema in prosa, un racconto epico. Il narratore, segretario di una Camera del Lavoro di un paese pugliese che racconta a un giornalista dei suoi avi e di sé stesso, porta un antico soprannome: Scrivano Ingannamorte. E rappresenta una specie di eterno popolano meridionale, lo spirito perenne della movimentata e dolorosa lotta di classe nel Sud. Si tratta del romanzo scritto di getto nel 1977 e trovato tra le sue carte solo dopo la morte, di Francesco Laudadio, che fu, prima, giovanissimo responsabile del “lavoro nelle campagne” del PCI barese e, dopo, sceneggiatore e regista cinematografico.
Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.
L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/
È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.
GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO: Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30 Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45 |
Vi aspetto!
Mara
Ben ritrovate e ben ritrovati,
eccoci in un battito d’ali a Natale. La newsletter di questo mese è leggera e festiva con una carrellata di romanzi, un fumetto e qualche saggio, pensata insomma per questo periodo più vacanziero, all’insegna del tepore casalingo.
Iniziamo con “La piccinina” di Silvia Montemurro, la storia di Nora che organizzerà a Milano il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine. Proseguiamo con “Il pane e le rose. Antologia di racconti working class” che raccoglie i racconti finalisti del premio omonimo. “Perpendicolare al sole” di Valentine Cuny-Le Callet è un racconto visivo che mescola confessioni intime con la denuncia del regime carcerario senza dimenticare le figure che si sono battute contro la discriminazione razziale. “I giorni di vetro” di Nicoletta Verna inizia con la nascita di Redenta, il giorno dell’assassinio di Matteotti: è così che comincia un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Con “Il campo dei miracoli” di Luigino Bruni che rintraccia fenomeni e concetti che rivelano com’è cambiato il nostro rapporto con il denaro e il lavoro, passiamo ai saggi scelti per questo mese. “Il capitale nell’antropocene” di Saito Kohei documenta l’attenzione di Karl Marx per i problemi ecologici ed espone due noti paradossi: un migliorato rendimento produttivo nel tempo tende ad aumentare il carico ambientale (paradosso di Jevons); la ricchezza privata si fonda sull’impoverimento di quella pubblica (paradosso di Lauderdale). “Da che parte state” di Mario Maffi tratta di letteratura, conflitti sociali e “sogno americano”. “Fumo sulla città” di Alessandro Leogrande è un reportage che ci racconta la complessità di Taranto, singolare laboratorio urbano, stretto tra le ciminiere dell’Ilva e il mare. Infine concludiamo con “Orientalismo” in cui Edward W. Said analizza l'insieme di stereotipi in cui l'Occidente ha chiuso l'Oriente, anzi, l'ha creato.
La newsletter di questo mese è stata preparata in collaborazione con Paola, tirocinante dell’Università degli Studi di Bergamo.
Andiamo al sodo dunque, ecco i libri del mese:
Da che parte state (Mario Maffi, Shake Edizioni, 2024)
Tra la fine della guerra civile (1865) e la fine della Prima guerra mondiale, gli Stati Uniti conobbero una fase ininterrotta di grandi lotte proletarie: dalle fabbriche dell'Est ai campi minerari dell'Ovest, da Chicago e New York a St. Louis una classe operaia composita (immigrati storici e recenti, ex schiavi neri, uomini e donne, bambini e disoccupati in cerca di lavoro) scese vigorosamente in lotta, scontrandosi a più riprese con la repressione padronale e statale. Attraverso una rilettura di un ampio corpus di opere di autori, questo libro ripercorre una vicenda poco nota che anticipa e indirizza la più celebre «letteratura di protesta» della Grande Depressione degli anni trenta del Novecento. E, nel farlo, ci parla molto dell'oggi.
I giorni di vetro (Nicoletta Verna, Einaudi, 2024)
Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. Per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È così che inizia il fascismo. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Redenta è ingenua, ma il suo sguardo sbilenco vede ciò che gli altri ignorano. È vulnerabile, ma resiste alla ferocia del suo tempo. È un personaggio letterario magnifico. La sua vita incrocia quella di Iris, partigiana della banda del leggendario comandante Diaz. I giorni di Vetro è il romanzo della nostra fragilità e della nostra ostinata speranza di fronte allo scandalo della Storia, il cui tema principale è la violenza come primordiale e inevitabile forma di interazione fra gli esseri umani.
Perpendicolare al sole (Valentine Cuny-Le Callet, Coconino Press, 2023)
La corrispondenza tra Valentine, studentessa francese, e Renaldo, detenuto nel braccio della morte in un carcere in Florida, è la base di questo libro, uno degli esordi più acclamati degli ultimi anni. È la storia di un legame profondo e un racconto visivo che mescola stili e tecniche diverse, con la denuncia del regime carcerario e delle origini di un sistema brutale, senza dimenticare le figure che, nel corso del Novecento, si sono battute contro la discriminazione razziale. Le visionarie pagine di Valentine si alternano ai disegni istintivi di Renaldo, sempre minacciati dalla censura. Il risultato è un’opera fondamentale che unisce intensità emotiva e riflessione profonda.
Il pane e le rose Antologia di racconti working class (Edizioni Alegre, 2024)
Le persone che fanno letteratura sono sempre considerate voci eccellenti e sensibili e mai voci privilegiate. L'industria del libro però riproduce e amplifica le storture nell'accesso e nella distribuzione del capitale culturale, a partire dai maggiori premi letterari. Dopo i Festival di letteratura working class, nascono premi letterari dedicati a questa letteratura. Il primo è stato "Il pane e le rose", antologia che permette di costruire un enciclopedico quadro del mondo del lavoro e dei lavoratori, dei diritti (negati) e delle lotte sindacali. Questa antologia raccoglie i racconti finalisti delle prime due edizioni del premio, insieme ad altri due: uno della scrittrice e sindacalista Simona Baldanzi e l'altro di Dario Salvetti, tra i portavoce della vertenza dell'ex Gkn.
Il capitale nell’Antropocene (Saito Kohei, Einaudi, 2024)
Il capitalismo non ci guiderà fuori dalla crisi. Qualsiasi ricetta economica basata su una crescita continua porta alla distruzione del pianeta. L’unica possibilità è tirare il freno. E Marx, al riguardo, ha qualcosa da insegnarci. Il manifesto politico-economico con cui tutte le sinistre del mondo devono confrontarsi. In un periodo di ecoansia, in cui fenomeni sempre più estremi ci costringono a fare i conti con la sostenibilità del nostro modo di vivere, Saito irrompe nel dibattito con proposte coraggiose, radicali e meditate. I piccoli gesti quotidiani dei singoli non sono sufficienti. Se non accettiamo l’idea che le risorse sono limitate non affrontiamo il problema delle disuguaglianze, siamo destinati alla rovina. Bisogna riscoprire,quella che Marx definiva «la relazione metabolica tra uomo e natura».
Orientalismo L’immagine europea dell’Oriente (Edward W. Said, Feltrinelli, 2013)
Orientalismo è un ripensamento di quello che per secoli è stato ritenuto un abisso invalicabile tra Oriente e Occidente. Muovendo dall'accezione più ampia del termine - orientalismo come insieme delle discipline accademiche che studiano usi, costumi, letteratura e storia dei popoli orientali - Said affronta l'idea della diversità ontologica tra Oriente e Occidente ispiratrice di tante pagine di autori diversi e lontani, da Eschilo a Victor Hugo, da Dante a Marx, chiudendo l'indagine sul complesso di istituzioni create dall'Occidente per esercitare il proprio dominio sul mondo Orientale.
La piccinina (Silvia Montemurro, Edizioni E/O, 2023)
Romanzo che racconta l’eccezionale storia vera delle piccinine di Milano, le sarte bambine dai cinque ai diciassette anni, che compivano i lavori più svariati, come quello di modiste, apprendiste sarte, corriere dei vestiti agli opifici tessili. Erano sfruttate, sottopagate, come quasi tutti gli appartenenti alle categorie dei ceti bassi dell’epoca.
Il personaggio di Nora, nato dalla fascinazione scaturita dal ritratto La piscinina di Emilio Longoni, pittore divisionista che poi verrà bollato come difensore degli anarchici, organizzerà il primo sciopero femminile di minorenni, le piscinine, per far valere i propri diritti contro un mondo di adulti che le voleva sfruttate e sottopagate.
Fumo sulla città (Alesandro Leogrande, Feltrinelli, 2022)
Taranto è spesso al centro della cronaca nazionale, simbolo profondo delle contraddizioni del Mezzogiorno d'Italia e delle sue sconfitte. Città di vicoli, mare, gente proveniente da altre lande del Sud, città di fabbriche e di periferie, città di cattiva politica e di sogni di riscatto spesso abortiti: un mondo complesso che si lascia difficilmente afferrare. Leogrande ha scritto un libro che si concentra su alcuni momenti nevralgici degli ultimi vent'anni di cittadinanza, fino alla calda estate del 2012, raccontando i tanti cocci che hanno generato la più grave crisi ecologica e industriale che l’Italia ricordi. Un reportage che narra senza sconti un pezzo di territorio italiano diventato lo specchio dell'intera Europa, di come in pieno ventunesimo secolo si lotta per coniugare salute e lavoro, la salvaguardia del territorio e il valore della vita stessa.
Il campo dei miracoli. Viaggio economico nei capolavori della letteratura (Luigino Bruni, Marsilio, 2024)
In un fecondo dialogo con i testi, Bruni rintraccia fenomeni che rivelano com’è cambiato il nostro rapporto con il denaro e il lavoro, avventurandosi nelle fitte trame della letteratura europea e mondiale per scovare inedite chiavi interpretative del mercato. Descrive gli albori del nuovo corso europeo con gli occhi di Dante, rilegge Shakespeare, interpreta i miracoli economici e sociali del Novecento italiano come il risultato dell’azione di tanti Mazzarò. Mostrando il volto umano della «scienza triste» in un racconto vivo e appassionante, Bruni invita a riflettere sul delicato passaggio dall’epoca del lavoro a quella del consumo, ponendoci di fronte a una scelta, perché «ogni generazione deve decidere quali virtù di ieri vuole custodire e quali dimenticare».
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