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NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - OTTOBRE 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

L’autunno denso di iniziative ed eventi che abbiamo presentato nella scorsa newsletter entra ora nel vivo. Abbiamo inaugurato mercoledì 8 ottobre la mostra “Non chiamiamole solo staffette” che sarà visitabile fino al 22 ottobre negli orari di apertura della CGIL di Bergamo.
Ci prepariamo a un novembre scoppiettante, in cui saremo coinvolti in diverse presentazioni di libri e iniziative insieme ad altre realtà culturali del territorio, con la nostra consueta rassegna delle novità librarie del mese:

 

Partiamo da “Mafia ed economia. Il rischio criminale in Lombardia” di Nando Dalla Chiesa e Andrea Carni che ci parla del livello di infiltrazione della ‘ndrangheta nella nostra regione. “Confini di classe. Disuguaglianze, migrazione e cittadinanza nello Stato capitalista” di Lea Ypi che smaschera le narrazioni identitarie e rivendica la giustizia di classe come bussola per ripensare la democrazia. Fabio Chiusi scrive invece “La fortezza automatica. Se l’IA decide chi può varcare i confini”. Il settore più avanzato dell’automazione è anche uno dei più opachi al controllo democratico. “NEET I 7 volti di una generazione in attesa” di F. Capeci, V. Meli, E. Basha che affrontano il tema di una delle sfide sociali più complesse e urgenti oggi in Italia. “Il lavoratore sovrano. Lavoro e cittadinanza democratica” di Axel Honneth che sostiene come la partecipazione alla formazione della volontà democratica può procedere solo da una divisione del lavoro trasparente ed equamente regolamentata. “Questione di classe” di Alessandro Sahebi che riporta al centro i meccanismi economici e sociali che ci governano e come possiamo disinnescarli. Roberto Esposito scrive “Il fascismo e noi. Un’interpretazione filosofica” e ci interroga sulla necessità si smontare la macchina metafisica dietro l’evento storico più tragico del Novecento. “Un’ecologia decoloniale. Pensare l’ecologia dal mondo caraibico” di Malcom Ferdinand propone un’interpretazione interessante di due aspetti fondamentali del nostro tempo: razzismo e crisi ambientale. Infine un romanzo e una raccolta di poesie: “Il pozzo delle bambole” di Simona Baldelli è il sogno di riscatto di un’Italia che corre dalla rovina della guerra verso gli anni Sessanta attraverso gli occhi della giovane Nina. “In cammino. Poesie migranti” di Michael Rosen illustrato da Quentin Blake è una raccolta di poesie che vuole riflettere sull’insensatezza della guerra e sulle vite di chi è ancora costretto a scappare in terra straniera.

Ecco le novità del mese:

Mafia ed economia. Il rischio criminale in Lombardia (Nando Della Chiesa e Andrea Carni, Futura Editrice, 2025)

Quanto è presente il fenomeno mafioso in Lombardia? Qual è il livello di infiltrazione della ‘ndrangheta nella regione più popolosa, ricca e progredita d’Italia? Quale il suo grado di radicamento? Questo volume mira a sistematizzare gli scomodi risultati di una recente e ampia ricerca su “mafia ed economia in Lombardia” svolta dal centro Cross dell’Università degli Studi di Milano in partenariato con CGIL Lombardia. Emerge l’ascesa degli interessi e delle logiche di mafia in un’area che un tempo ne era quasi immune. Si delinea la sagoma di un capitalismo pericolosamente ibrido, la cui realizzazione va e può essere ancora contrastata.

Confini di classe. Disuguaglianze, migrazione e cittadinanza nello Stato capitalista (Lea Ypi, Feltrinelli, 2025)

Lea Ypi decostruisce qui, in modo radicale, i luoghi comuni del dibattito pubblico su migrazione, integrazione, sovranismo e cittadinanza e dimostra che le politiche migratorie contemporanee rafforzano la divisione tra classi sociali e che lo stato capitalista è spesso uno strumento di esclusione e di dominio. La vera frattura non passa tra nativi e stranieri, ma tra chi ha diritti e risorse e chi ne è sistematicamente privato. La sinistra perde di vista ciò che ha storicamente costituito il suo compito: organizzare la solidarietà di classe.

La Fortezza automatica. Se l’IA decide chi può varcare i confini (Fabio Chiusi, Bollati Boringhieri, 2025)

Il settore più avanzato dell’automazione è anche uno dei più opachi al controllo democratico. E ciò che accade oggi alle frontiere – sempre più automatizzate – contribuisce a radicare l’idea che l’unica risposta all’Altro sia la sorveglianza continua e totale. “Gli occhi della fortezza saranno ovunque. Nelle videocamere intelligenti montate sulle torri di sorveglianza ai confini o nei centri dove raccogliere o smistare migranti. Nelle analisi a base di IA dei dati satellitari, a caccia di comportamenti “anomali” di imbarcazioni, veicoli o individui ai confini. Nei software di riconoscimento emotivo o di analisi dei dialetti per comprendere se un richiedente asilo mente o dice il vero quando parla di sé, del suo passato e dei suoi intenti.

NEET. I 7 volti di una generazione in attesa (F. Capeci, V. Meli, E. Basha, FrancoAngeli, 2025)

Il fenomeno dei NEET (acronimo di “Not in Education, Employment or Training”), ovvero dei giovani che non studiano e non lavorano, rappresenta una delle sfide sociali più complesse e urgenti di oggi in Italia. Frutto di una serie di ricerche condotte dagli autori il testo offre un contributo del tutto originale per fotografare un fenomeno, individuare delle chiavi interpretative per comprenderlo e suggerire azioni possibili. Il libro individua in questo universo sette profili distinti. Ciascuno viene esplorato con una chiave di lettura specifica, presentando spunti nuovi e immaginando cosa possano fare famiglie, scuola, mondo del lavoro e istituzioni per supportare questi giovani.

 

Il lavoratore sovrano. Lavoro e cittadinanza democratica (Alex Honneth, Il Mulino, 2025)

Una tesi chiara e coraggiosa: la partecipazione alla formazione della volontà democratica può procedere solo da una divisione del lavoro trasparente ed equamente regolamentata. Trascorriamo gran parte del nostro tempo nel mondo sociale del lavoro, uno spazio unico, dove viviamo esperienze e impariamo lezioni utili ad agire sugli assetti di una comunità politica. Solo intervenendo sulle condizioni lavorative abbiamo la possibilità di promuovere forme di comportamento cooperativo che giovano alla convivenza collettiva. L’indipendenza economica, l’autonomia intellettuale e fisica, la riduzione delle tensioni e delle routine, il rispetto di sé e la fiducia nella propria voce: sono tutte opportunità decisive per accedere all’esercizio della sovranità politica.

Questione di classe, (Alessandro Sahebi, Mondadori, 2025)

In questo saggio lucido e provocatorio l’autore smonta le narrazioni dominanti della nostra società – il mito della meritocrazia, l’ossessione per la performance, l’equazione tra fallimento economico e colpa individuale – per restituirci un’immagine più onesta dei meccanismi sociali che ci governano e degli strumenti con cui possiamo iniziare a disinnescarli. Uno sguardo politico che non rinuncia all’utopia per una società in cui il lavoro non sia più l’asse portante dell’identità, ma una delle tante attività che rendono piena la vita. In cui “chi sei” conti di più di “quanto vali”. Il pensiero dominante ci ha convinto che la felicità sia una conquista individuale e non collettiva. Ma è solo l’ennesimo inganno di un sistema ingiusto che alimenta la competizione e l’egoismo per dividerci.

Il fascismo e noi. Un’interpretazione filosofica (Roberto Esposito, Einaudi, 2025)

Nel cuore del Novecento l’onda nera del nazifascismo ha rischiato di sommergere l’intera società europea. E non si è ancora del tutto ritirata. La lotta contro di essa resta incerta perché quei linguaggi, quelle immagini, quelle pulsioni c’interpellano direttamente. Riguardano non solo “loro”, i fascisti, ma anche “noi”. Soltanto riconoscendone l’inquietante latenza nella nostra esperienza, anziché illuderci di esorcizzarla con stanchi rituali, potremo sperare di smontare la sua macchina metafisica. Per quanto in forma aberrante, il fascismo ha sfidato la tradizione filosofica europea sul suo stesso terreno, rovesciando il significato dell’esistenza umana, della vita e della morte. Perciò, prima ancora che sul piano politico, è su di esso che gli va data una risposta. Sulla scorta di un confronto con alcuni dei massimi esponenti del pensiero, della psicoanalisi e della letteratura, da Bataille a Lévinas, da Freud a Schmitt, da Pasolini a Littell, questo libro propone un’interpretazione filosofica dell’evento storico più tragico dell’età contemporanea.

Un’ecologia decoloniale. Pensare l’ecologia dal mondo caraibico (Malcolm Ferdinand, Tamu, 2024)

Con i Caraibi al centro della tempesta moderna – luogo dell’approdo di Colombo ma anche dei test nucleari, delle monocolture inquietanti e della deforestazione – questo volume propone un fondamentale salto interpretativo in due aspetti essenziali del nostro tempo: il razzismo e la crisi ambientale. Ferdinand guarda alle devastazioni attuali e alla storia della schiavitù, a chi è stato imbarcato nella stiva della nave negriera, per ridefinire il colonialismo come modi di abitare la terra e l’attuale sconvolgimento del pianeta come suo effetto diretto. Ponendo alla base della sfida ecologica la pluralità delle condizioni di vita e delle forme di oppressione che interessano gli esseri umani e non umani – i suoli, le piante e gli animali – Ferdinand attraversa la letteratura caraibica e l’immaginario occidentale, il lessico delle comunità originarie delle Americhe e le pratiche degli schiavi fuggitivi. Solo prendendo coscienza di una storia comune, è possibile immaginare di uscire dalla stiva e costruire un ponte di giustizia su una nave-mondo comune.

Il pozzo delle bambole (Simona Baldelli, Sellerio, 2023)

Nina viene abbandonata in un orfanotrofio nell’immediato dopoguerra. Le suore fanno la cresta sul vitto e le elemosine, il confine fra disciplina e oppressione è molto sottile. Quando Nina compie sette anni arriva Lucia che però non possiede la scorza necessaria per salvarsi dall’insensata cattiveria delle monache. Nina si sente in dovere di difenderla. Oltre le mura dell’istituto c’è un mondo al quale loro non hanno accesso e dove accadono fatti clamorosi – la nascita della televisione, il discorso rivoluzionario di un reverendo nero, l’assassinio di J.F. Kennedy. Quando a diciott’anni Nina esce dall’orfanotrofio trova davanti a sé un continente inesplorato. La sua vita sembra iniziare da capo: incontra nuove amiche, con loro partecipa a manifestazioni e scioperi e alla storica occupazione del grande tabacchificio di Lanciano, nel maggio del 1968, durata ben quaranta giorni. Il romanzo è una storia di crescita e formazione, ma anche un racconto di fabbrica e lotte; soprattutto un racconto di fabbrica e lotte.

In cammino. Poesie migranti (Michael Rosen, Mondadori, 2020)

L’infanzia trascorsa a Londra come figlio di emigrati ebrei polacchi, gli orrori dell’Olocausto, le cicatrici lasciate dall’odio viste attraverso gli occhi di chi si è salvato: questo raccontano le poesie di Michael Rosen.
Ma questa raccolta è anche una riflessione sull’insensatezza della guerra. È un viaggio tra le paure e gli interrogativi di chi ancora oggi è costretto a scappare in terra straniera, spesso diffidente e crudele. È il ricordo di volti, profumi, sapori di un’infanzia mai dimenticata, della melodia che si produce tra lingue e culture diverse che si incontrano.

INAUGURAZIONE MOSTRA - "Non chiamiamole solo staffette" - 8 ottobre 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

con piacere vi invitiamo all’inaugurazione della mostra

“Non chiamiamole solo staffette”

che si terrà

l’8 ottobre alle 18.30 presso la Sala Lama della CGIL di Bergamo

La mostra è il frutto di un lavoro corale che coinvolto tutte le Camere del Lavoro lombarde e dopo un primo momento inaugurale presso l’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni prende ora il largo per raggiungere i capoluoghi di provincia della regione. La prima tappa è, appunto, Bergamo dove la mostra rimarrà fino al 22 ottobre.

Al centro della mostra si colloca il ruolo fondamentale delle donne nella Resistenza che va valorizzato e approfondito nei dettagli meno noti. Si è cercato inoltre di dare risalto a quelle donne che dopo l'esperienza resistenziale sono entrate nelle varie Camere del Lavoro territoriali.

Le donne hanno dato un grande contributo alla Resistenza, fondamentale anche per il grande impulso che ha impresso al movimento di emancipazione femminile.

La CGIL di Bergamo grazie alla collaborazione di ISREC ha contribuito mettendo in luce le storie di Erminia Agazzi, Lucia Nozza e Lidia Minardi, rintracciando e riscoprendo le loro biografie.

L’incontro sarà poi l’occasione per un dialogo intorno a un altro progetto che va nella stessa direzione e che si interseca in modo virtuoso con l’iniziativa della mostra, ovvero:

ll graphic novel “È l’idea che fa il coraggio”.

 Un libro che coniuga il genere del romanzo grafico con la ricerca storica e la documentazione archivistica, in particolare degli Istituti della Resistenza attivi in Lombardia, dedicato a otto donne della Resistenza lombarda, non tanto e non soltanto partigiane combattenti, ma resistenti civili a vario titolo, che con il proprio impegno hanno contribuito in modo silenzioso ma determinante alla Liberazione dal fascismo e dal nazismo, il 25 aprile di ottant’anni fa.

Per qualsiasi informazione: 035.3594350

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Vi aspettiamo numerosi!

Presentazione libro: "Architettura e Jazz del gruppo BCGZ. Edificio Duse in Bergamo" - 27 settembre

Ben rirovate e ben ritrovati,

con la presente siamo lieti di invitarvi 

sabato 27 settembre alle ore 17:00 presso la Sala Lama della CGIL di via Garibaldi, alla presentazione del lavoro di ricerca universitario:

“Architettura e Jazz del gruppo BCGZ. Edificio Duse in Bergamo”.

L’evento invita a riscoprire l’edificio Duse alla Rotonda dei Mille (1971), definito un “vertiginoso exploit neoespressionista” e realizzato dal gruppo BCGZ (Walter Barbero, Baran Ciagà, Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni), che ancora oggi segna il paesaggio urbano della Bergamo moderna. Il libro presentato è dedicato al gruppo e diventa l’occasione per entrare nel cuore della loro ricerca progettuale, capace di intrecciare sperimentazione formale, innovazioni tecniche e una corale invenzione architettonica.

È proprio a questa dimensione corale che rimanda il titolo Architettura e Jazz, nato dalle parole di Walter Barbero, per lui la pratica progettuale del gruppo si avvicinava a quella di una jazz band: un dialogo continuo fatto di assoli e improvvisazioni, in cui ogni idea condivisa diventava traccia da sviluppare fino alle sue estreme conseguenze. Questo metodo ha permesso di trasformare le loro eterogenee esperienze in un sensibile linguaggio comune e innovativo che rimane ancora oggi ben riconoscibile nel tessuto della città.

Accanto al valore architettonico e simbolico, l’edificio Duse presenta anche un forte interesse ingegneristico, grazie alle soluzioni strutturali che hanno reso possibile la sua articolata plasticità e hanno tradotto in materia la radicalità delle intenzioni progettuali.

Vi aspettiamo numerosi!

From the river to the sea - Israele/Palestina dalla prospettiva statunitense e le voci da Gaza - 26 settembre

Ben ritrovate e ben ritrovati,

con piacere vi invitiamo all'incontro: 

From the river to the sea. Israele/Palestina dalla prospettiva statunitense e le voci da Gaza 

che si terrà

venerdì 26 settembre alle ore 20.30 presso la Sala Civica di Dalmine, in viale Bettinelli 21.

Si tratta di un'occasione per riflettere sull'attuale tragica situazione in Palestina e cercare di comprendere il ruolo degli Stati Uniti nell'occupazione in corso nei territori della Striscia e non solo. L'espediente per questa riflessione è il numero 27 della rivista internazionale di studi nordamericani Ácoma che, appunto, è interamente dedicato alla questione.

Ci si interrogherà sull'impatto che il nuovo riaccendersi del conflitto ha avuto e continua ad avere su quello che chiamiamo Occidente, sui nostri media e sulle nostre università.

L'incontro sarà anche l'occasione per presentare alcuni brani tratti dal libro: Ho ancora el mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza edito da LAD edizioni. Si tratta della raccolta di duecentoventi storie brevi di persone che dall’interno della Striscia di Gaza raccontano l’ultimo genocidio, quello ancora in corso. Sono testimonianze di persone semplici, operai e contadini, disoccupati e casalinghe, medici e infermieri, scrittori e accademici: i lutti, lo sfollamento, la vita sotto i bombardamenti, le emozioni, le paure, le preoccupazioni per i figli e per i propri cari.

L'incontro è rivolto a tutti e a tutte e come sempre l'ingresso è libero e gratuito.

Vi aspettiamo!

NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - SETTEMBRE 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

torna dopo la pausa estiva la newsletter della biblioteca Di Vittorio con molte novità librarie e non solo.

L’autunno si preannuncia carico di eventi tra presentazione di libri, incontri e mostre.

Iniziamo però con gli eventi di settembre:

  • Lo Snark Festival 2025 che si terrà dall'11 al 14 settembre 2025 presso il cineteatro Lottagono, piazzale S.Paolo 35 a Bergamo. Anche quest'anno la CGIL si conferma tra i sostenitori della rassegna di film documentari in lingua originale curata dall'associazione culturale Essi Vivono.
  • Lavoro sicurezza e salute nell'Italia delle fabbriche che si terrà a Fondazione Dalmine il 25 settembre alle ore 15.
  • From the river to the sea. Israele/Palestina dalla prospettiva statunitense e le voci da Gaza incontro che si terrà il 26 settembre alle 20.45 presso la sala civica di Dalmine.
  • Architettura e jazz del gruppo BCGZ. Edificio Duse in Bergamo. Presentazione libro e mostra fotografica in collaborazione con Terza Università che si svolgerà il 27 settembre alle ore 17 presso la sala Lama della CGIL di Bergamo

Veniamo ora ai nostri libri:

Iniziamo questo settembre dall’atmosfera già autunnale con qualche novità che solletichi, speriamo, gli interessi più variegati. Iniziamo con “Lavoro e salari in Italia” a cura di R. Evangelista e L. Pacelli che tratta dei cambiamenti nel mercato del lavoro, di precarietà e impoverimento. Passiamo poi a “Modernità esplosiva” di Eva Illouz che analizza il tempo in cui viviamo tra tensioni e contraddizioni insanabili. “Strage” di Loriano Machiavelli è un racconto di fantasia agganciato alla cruda realtà del 2 agosto 1980 quando nella stazione di Bologna scoppiò la bomba che uccise ottantacinque persone. “Classe e partito” di Alessandro Visalli prova a superare la sconfitta storica subita dalla classe dei lavoratori senza ricadere in vecchie forme dogmatiche. "Capitalismo feroce” di Marianna Lentini analizza le enormi contraddizioni del finanz-capitalismo e del suo ruolo determinante negli equilibri geopolitici. “Di chi è la terra?” di I. Guida e P. Groppo tratta i temi della giustizia sociale in connessione con la giustizia ecologica. “Il suicidio della pace” di Alessandro Colombo ragiona su come la guerra sia tornata al centro del sistema internazionale, costringendoci a confrontarci con la possibilità di uno scontro diretto tra grandi potenze. A proposito di conflitti “La grande guerra” di Joe Sacco è l’opera panoramica a figure che narra la follia della Prima guerra mondiale. Sempre di grafica e di guerre tratta “Mentre il mondo guarda” di Gina Nakhle Koller, una rappresentazione figurativa del quotidiano a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. Infine un romanzo corposo ma promettente: “Stella 111” di Lutz Seiler ambientato all’indomani della caduta del Muro di Berlino.

Veniamo ora ai nostri libri:

Lavoro e salari in Italia. Cambiamenti nell’occupazione, precarietà, impoverimento (a cura di R. Evangelista e L. Pacelli, Carrocci editore, 2025)

Il declino di lungo periodo dei salari reali e il deterioramento delle condizioni lavorative a cui abbiamo assistito in Italia negli ultimi decenni si configurano come una vera emergenza sociale. Il volume fornisce un quadro preciso sui diversi elementi di fragilità della struttura occupazionale e delle condizioni di lavoro nel nostro paese. Si mettono in evidenza le principali cause dei bassi salari e dell’aumento del lavoro povero e si indicano le strade possibili per iniziare a invertire la rotta: ridurre la forte frammentazione del tessuto produttivo e innescare cambiamenti nel quadro politico-istituzionale capaci di restituire diritti e tutele, voce e forza contrattuale al mondo del lavoro.

Modernità esplosiva (Eva Illouz, Einaudi, 2024)

Viviamo nel tempo della modernità esplosiva, un tempo in cui siamo quotidianamente sottoposti a una pressione emotiva così forte da renderci bombe a orologeria sempre sul punto di deflagrare. Le nostre esistenze sono abitate da tensioni e contraddizioni insanabili che nascono dal costante conflitto tra una società che ci promette libertà, autorealizzazione, godimento e futuro – individuale e collettivo – che invece ha un aspetto tutt’altro che roseo. Eva Illouz ci guida nei meandri di questa nuova era servendosi della letteratura, da Annie Ernaux a Madame Bovary, passando per Ishiguro: le storie come punti nevralgici in cui il sociale e l’individuale s’intersecano. E costruendo così un vero e proprio atlante con cui orientarsi nella confusione di un presente che non riusciamo più a comprendere.

Strage (Loriano Macchiavelli, Einaudi, 2010)

2 agosto 1980, ore 10.25. In una sala d’aspetto della stazione di Bologna esplode una bomba nascosta in una valigia abbandonata. Muoiono ottantacinque persone e ne restano ferite oltre duecento. Loriano Macchiavelli ci racconta, ricorrendo all’immaginario del genere noir, l’intera parabola che provocò quell’atto terroristico, con tutti gli aspetti inquietanti collegati al ruolo avuto, forse, dai servizi segreti italiani e stranieri, dalla politica, dalla massoneria, dalla criminalità organizzata. Un racconto di fantasia agganciato alla realtà, presentato in modo crudo, immediato, spietato, con personaggi avvincenti. Un’opportunità preziosa per rileggere una delle pagine più nefaste della nostra storia.

Classe e partito. Ridare corpo al fantasma del collettivo (Alessandro Visalli, Meltemi, 2023)

Partendo dalle feconde intuizioni di Walter Benjamin e da una critica del capitalismo come forma religiosa di idolatria del mercato, Alessandro Visalli prova a tracciare i confini di una diversa coscienza sociale revocando il “compromesso keynesiano”. In altre parole occorre superare la sconfitta storica subita dal movimento dei lavoratori senza ricadere nelle vecchie forme dogmatiche, sapendo che è l’essere sociale che determina la coscienza. Infine, l’autore invita a costruire la classe nella lotta, praticando il duplice lavoro di acquisizione di autoconsapevolezza e immersione nelle contraddizioni aperte e cercando costantemente quella “fantasia concreta” che possa rimettere in gioco la partita.

 

Capitalismo feroce (Marianna Lentini, People, 2015)

Prendendo le mosse dalla storia di Enric Duran, attivista catalano conosciuto come “Il Robin Hood delle banche”, il libro racconta alcune delle maggiori crisi finanziarie degli ultimi decenni e analizza le contraddizioni della mega macchina del finanz-capitalismo, mettendo in luce le sue torsioni sempre più autoritarie, le modalità con cui domina il mondo del lavoro, erode i diritti, amplifica le disuguaglianze, influenza le traiettorie geopolitiche, alimenta la crisi climatica, determina l’insensata corsa al riarmo. Rivelandosi un enorme edificio dalle mura fragili, pronte a sgretolarsi davanti ai nostri occhi increduli e spingendoci, ora più che mai, a immaginare e costruire un’alternativa.

Di chi è la terra, (I. Guida, P. Groppo, Meltemi, 2019)

L’idea che la terra fertile sia un bene limitato e fondante della ricchezza non è sempre stata condivisa e non è sempre stata una priorità per chi si è occupato di giustizia sociale. Negli ultimi cinquant’anni il lavoro, la redistribuzione delle ricchezze in base a un principio di equità sociale, basato su cittadinanza e rappresentanza, lo sono stati, con lo sviluppo industriale e la crescita strutturale. La questione delle risorse bio-disponibili era stata rimossa: Il diritto alla terra e al suo uso dovrebbero appartenere alle popolazioni che la abitano e la lavorano. Eppure, mai come in questo momento le disuguaglianze rispetto all’accesso ai beni bio-sostanziali sono state così grandi. Siamo capaci di una nuova amicizia con la terra o abbiamo rinunciato per il profitto?

Il suicidio della pace (Alessandro Colombo, Raffaello Cortina Editore, 2025)

Dopo quasi quarant’anni dalla fine della Guerra fredda, la guerra è tornata dalla periferia al centro del sistema internazionale, costringendo l’Europa e il mondo a confrontarsi persino con il rischio di uno scontro diretto tra grandi potenze. Questo disincanto è il segno per eccellenza del collasso che investe i rapporti diplomatici, le istituzioni internazionali, la globalizzazione economica e le norme fondamentali della convivenza internazionale. Da qui, l’urgenza di chiedersi come sia stato possibile ricadere in questa condizione, riconoscendo come la situazione attuale sia figlia delle forzature e degli errori che l’ordine internazionale liberale ha accumulato già a partire dalla sua fondazione.

La grande guerra. 1 luglio 1916: il primo giorno della battaglia della Somme (Joe Sacco, Rizzoli Lizard, 2014)

Iniziata il 1° luglio 1916, la Battaglia della Somme è diventata il simbolo della follia della Prima guerra mondiale. Solo durante quel primo giorno vennero uccisi circa 21.000 soldati britannici e altri 57.000 vennero feriti. Quando l'offensiva si arrestò, i caduti erano più di un milione. In "La Grande Guerra", il giornalista-fumettista Joe Sacco rappresenta gli eventi di quel giorno con un'opera panoramica muta, straordinariamente dettagliata: dal generale Douglas Haig alle imponenti postazioni di artiglieria dietro le linee, alle legioni di soldati che emergono dalle trincee per essere abbattuti nella terra di nessuno, fino alle decine di migliaia di feriti in ritirata e ai morti seppelliti in massa.

Stella 111 (Lutz Seiler, Utopia, 2025)

È attorno al silenzio che il giovane Carl ha avvolto la propria vita di figlio unico da tempo fuori sede. Adesso che il Muro di Berlino è caduto, Inge e Walter, i genitori, lo richiamano a Gera, in quella Germania dell’Est che ingabbia la famiglia da sempre. Devono partire per l’Ovest e gli chiedono di rimanere a casa come retroguardia, in difesa della memoria di una vita felice che però non è stata la più felice delle vite. A legare genitori e figlio resta uno scambio epistolare tra due Germanie che all’improvviso sono una, e la menzogna di Carl che si finge a casa ma fugge a Berlino alla ricerca di un’esistenza poetica, mentre la città è allo sbando. Una lingua raffinata che inciampa in strabismi verbali che rendono la prosa poesia.

 

Mentre il mondo guarda. Un anno a Gaza 2023-2024 (Gina Nakhle, Eris, 2025)

Mentre il mondo guarda racconta le devastanti realtà affrontate dai palestinesi dopo il 7 ottobre. Attraverso una serie di opere d’arte quotidiane, questo libro rivela il costo umano degli aassalti incessanti, la resilienza di chi affronta difficoltà inimmaginabili e l’urgenza di giustizia in un mondo che guarda, ma troppo rimane in silenzio. Il genocidio contro i palestinesi, a cui stiamo assistendo, è ancora in corso, l’importanza cruciale di testimoniare e di chiedere un cambiamento è fondamentale.

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara

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