Fondo di Resistenza proletaria
Dopo la scissione sindacale del 1948 - che a Bergamo si trascina per diversi mesi, fino a quando i dirigenti nazionali cattolici impongono ai sindacalisti aderenti alla loro componente di lasciare definitivamente la Camera del lavoro - la Cgil, che già non era ricca, conosce momenti di drammatica povertà, che non si traduce solo in stipendi mai versati se non per acconti sporadici, ma nella fame vera e propria, nel non avere spesso di che vestire i propri figli, nei caloriferi e nelle stufe mai accese, nel disperato bisogno di solidarietà concreta da compagne e compagni che, pur con salari miseri ma certi, contribuissero alla ripresa.
La consapevolezza del clima che regna in Italia e nella nostra provincia in particolare (con la Madonna Pellegrina che corre su e giù per ogni parrocchia, cortile, fabbrica, solo per citare un esempio), porta i due segretari in carica allora, il socialista Zampese e il comunista Cassani ad evitare espliciti riferimenti sia alla scissione che alla Cgil, promuovendo per il Primo maggio 1949 questa raccolta per il Fondo di Resistenza proletaria e utilizzando l'immagine del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo che anche in questo modo entra nell'immaginario dei compagni. Per anni, ad ogni apertura di nuova sede o recapito fisso, arrivava qualcuno a chiedermi una copia de Il Quarto Stato, l'unico quadro ceh davvero non poteva mancare in quei locali. (ev)
Grazie a Roberto Villa, che segnala questo documento riordinando fondi dell'Archivio storico cgil bg