Mostra fotografica "Oltre la linea rossa" di Giovanni Diffidenti
La sua personale linea rossa è un limite invisibile, eppure ben distinguibile nel mezzo di una guerra. È il limite oltre il quale vengono azzerati i diritti fondamentali della popolazione civile, che non ha colpa né responsabilità per la violenza che travolge tutto.
“Bombardare ospedali e scuole è oltrepassare quella linea. Ma lo è anche, da testimone, mettere a rischio la propria vita per documentare ciò che accade di là”. Lo spiega Giovanni Diffidenti, fotoreporter bergamasco, una carriera lunga quarant'anni, alla vigilia dell’inaugurazione della sua mostra fotografica “Oltre la linea rossa” proposta dalla Biblioteca "Di Vittorio" CGIL di Bergamo nella sede del sindacato.
La mostra, accompagnata dai testi del giornalista Andrea Valesini, è stata curata da Eirene Centro Studi per la Pace e dall’Associazione Mosaico. Sarà possibile visitarla fino al 17 novembre (negli orari 9-12 e 14.30-18).
“La linea rossa ha a che fare con il modo in cui si conduce una guerra, e con la maniera in cui la si documenta”, aggiunge il fotoreporter, che ha scelto di proporre dieci immagini scattate in cinque Paesi in conflitto, Siria, Sudan, Ucraina, Libia e Afghanistan.
Durante l’inaugurazione, intervistato dalla giornalista Francesca Ghirardelli, racconterà di quei cinque tormentati angoli di mondo e delle numerose linee rosse che ha incontrato svolgendo la sua professione.