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Sta terra nun fa pi mia. Una ballata d'emigrazione degli anni Venti

Con grande piacere vi segnalo il video che riprende Sta terra nun fa pi mia, una canzone di emigrazione registrata il 23 gennaio 1928 a New York da Rosina Gioiosa Trubia, cantante di origine palermitane cui si conosce solo il nome, che la scrisse e la incise. Il disco originale andò perduto ma – grazie alle ricerche dell’etnomusicologa Giuliana Fugazzotto – Michele Dal Lago, Giusi Pesenti con il chitarrista americano Jake Sanders l’hanno ritrovata e registrata nel video al link:

https://www.youtube.com/watch?v=dhUb_GSW_0Q&feature=youtu.be&fbclid=IwAR375qT8hxeGjgPPy7G0fA3Sv5Sdv5b-ozrapnbGCXXu9UEk2VJtAgwnvlk

in collaborazione con la Biblioteca “Di Vittorio”.

Per chi vorrà approfondire l’argomento, il prossimo 11 maggio, in Sala Lama, ne parleremo con Giuliana Fugazzotto, Paolo Barcella e Michele Dal Lago, che sarà accompagnato alla chitarra e alla voce da Giusi Pesenti e Angelo Bonfanti.

 

"Nella prima metà del Novecento, vennero registrate negli Stati Uniti d’America migliaia di matrici di canzoni e musiche dirette a un pubblico di origini italiane. Si trattava di brani come “Fronn’ e limone”, registrata nel 1921 dalla General Phonograph Corportation, come “A morte ‘e Rodolfo Valentino” prodotta dalla Columbia nel 1926, oppure come “Lacrime ‘e cundannati”, registrata dalla Okeh nel 1927 e dedicata alla vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Erano per la gran parte canzoni dialettali – soprattutto, anche se non soltanto, campane e siciliane – e andavano ad arricchire i “cataloghi etnici” dell’industria discografica statunitense, diretti al gusto di gruppi sociali e nazionali particolari, presenti in Nord America come conseguenza della “Grande Emigrazione” ottocentesca e novecentesca. L’industria discografica che nel giro di qualche decennio avrebbe dominato il mercato mondiale trovava quindi ai suoi albori nelle masse migranti quote importanti del suo mercato, mettendo spesso al lavoro musicisti immigrati, soprattutto italiani perché – grazie alla diffusione di bande musicali, conservatòri, scuole di musica in Italia – erano frequentemente buoni musicisti. Una pagina di storia culturale e transnazionale di grande interesse può essere insomma scritta partendo dall’ascolto di queste vecchie canzoni, come ha fatto Giuliana Fugazzotto con il suo volume “Sta terra nun fa pi mia”, in origine titolo di una canzone di Rosina Gioiosa Trubia registrata all’inizio del secolo e riproposta da Giusi Pesenti, Michele Dal Lago e Jake Sanders in questa struggente versione."

Paolo Barcella, docente di Storia Contemporanea e Storia dell’America del Nord presso l’Università di Bergamo.

Scheda tecnica:

Sta Terra Nun Fa Pe Mia (Rosina Gioiosa Trubia, 1928, New York)
Giusi Pesenti - voce e ossa Michele Dal Lago - chitarra Jake Sanders - chitarra
Riprese e montaggio - Massimiliano Milesi

Video prodotto in collaborazione con Biblioteca Di Vittorio - Centro di Documentazione Sindacale della CGIL di Bergamo.
A Michele, Giusi, Paolo, Jake e Angelo il nostro ringraziamento più vivo